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Anche i prossimi iPhone, MacBook e Apple Watch saranno “i più sottili di sempre”

Author: Wired

L’ultimo iPad Pro ultrasottile è stato il primo passo di un percorso che dovrebbe portare Apple a presentare una nuova generazione di dispositivi caratterizzati da spessori ridotti ai minimi termini. Secondo Mark Gurman di Bloomberg, nel prossimo futuro dovremmo aspettarci nuovi modelli sottiletta anche di iPhone, MacBook e persino di Apple Watch. L’anticipazione dell’analista sempre affidabile nei suoi rumors è che sarà in arrivo una generazione di gadget che risulteranno i più sottili e leggeri nelle rispettive categorie.

L’indiscrezione riportata da Gurman si sposa molto bene con le voci insistenti della presentazione di una versione speciale di iPhone 17 soprannominata proprio Slim per via di una struttura ultrasottile e con soluzioni di design inedite, a partire da una disposizione centrale dei sensori della fotocamera posteriore. L’uscita probabile è per il 2025, allineandosi ai rumors recenti, che prenderebbero come base la tecnica costruttiva dell’ultimo iPad Pro M4 da 5.1 mm, per realizzare esemplari molto più sottili di altri prodotti di punta del catalogo Apple. L’ultima versione del tablet punta su un layout interno inedito, che si avvale di una nuova copertura metallica chiamata “cofano” che si trova sopra la scheda logica e che corre lungo la parte centrale del dispositivo come una nervatura, conferendo più resistenza allo stress quotidiano, evitando piegamenti o fratture e migliorando anche la dissipazione del calore generato.

Lo stesso concetto dovrebbe rivedersi con la struttura di un MacBook ultrasottile, che avrebbe spazio a sufficienza per distribuire tutti i componenti sotto la scocca e riporterebbe in auge il concetto di Air, in combinazione con le nuove generazioni della piattaforma Silicon proprietaria. Lato Apple Watch, si potrebbe ottenere un orologio che rimarrebbe molto più aderente al polso, senza richiedere troppo ingombro a tutto vantaggio di una maggiore vestibilità e una migliore comodità per chi lo indossa costantemente dal lavoro all’allenamento.

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Sono in arrivo i nuovi iMac e MacBook Pro con M3

Author: Wired

I nuovi iMac con display da 24 pollici e MacBook Pro con chip M3 potrebbero debuttare entro fine mese in corso con le date del 30 o 31 ottobre tra le più probabili per l’aggiornamento dei cataloghi dei computer fissi e portatili di Apple. Le ultime indiscrezioni ribaltano i precedenti rumors che invece puntavano a uno status quo dei listini fino al 2024, con la sola Apple Pencil economica con porta usb type-c tra le novità prima della fine dell’anno e soprattutto prima del gran debutto di Vision Pro a gennaio (solo negli Usa). Che cosa aspettarci?

È naturalmente Mark Gurman con la sua newsletter Power On su Bloomberg la fonte dell’indiscrezione che apre a una possibile presentazione di Apple fra circa una settimana ovvero appena prima della fine del mese di ottobre. La data non è stata scelta a caso, visto che anticipa la giornata del 2 novembre dedicata alla comunicazione dei risultati finanziari dell’ultimo trimestre andato in archivio. L’ufficialità delle nuove linee potrebbe cadere il 30 ottobre se sarà un semplice rinfresco dei cataloghi online oppure il 31 ottobre se invece ci sarà un evento dedicato, ma dato che siamo a una settimana appena dalla possibile data è più che probabile che Apple si limiterà a un aggiornamento delle pagine dello store. I primi prodotti saranno i nuovi iMac con display da 24 pollici che si aggiornerà dopo oltre due anni dall’ultimo modello, la versione con chip M1 uscita nell’aprile del 2021.

A governare il sistema dovrebbe esserci il nuovo chip M3 basato su architettura Silicon, che troverà spazio anche sulla coppia di MacBook Pro da 14 e 16 pollici che dovrebbero offrire le varianti più potenti M3 Pro e M3 Max. C’è la possibilità che iMac verrà reso disponibile appena più tardi, in novembre, mentre i MacBook Pro potrebbero farsi attendere un po’ di più, d’altra parte gli ultimi modelli sono usciti soltanto a gennaio 2023. Gurman ha anche anticipato come il prossimo iMac Pro sembri destinato a uscire fra oltre un anno, tra la fine del 2024 e inizio 2025.

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Su Mac si potrà giocare più facilmente con titoli Windows

Author: Wired

Il nuovo sistema operativo MacOs 14 Sonoma metterà a disposizione una funzione molto utile soprattutto per gli appassionati di videogame che vogliono giocare su Mac a titoli normalmente disponibili soltanto in ambiente Windows. Il tutto grazie a una tecnologia chiamata Game Porting Toolkit che lavora in modo simile ad alcuni noti servizi nati per semplificare il lavoro agli sviluppatori, fornendo loro una soluzione simile tra i due sistemi operativi principali sul mercato. Il risultato è la possibilità di rendere un gioco compatibile con l’uso su MacOs ed è basata sul noto software open source Wine già utilizzato ampiamente per lo scopo.

Semplificando, Game Porting Toolkit traduce le api DirectX 12 di Windows nel contraltare Metal 3 dell’ambiente Apple senza richiede un intervento – o, al peggio, di piccola entità – da parte degli sviluppatori del titolo originale. Tutte le api Windows relative alle periferiche come mouse, tastiera, audio e connessione di rete vengono altrettanto tradotte nelle corrispondenti api dell’ambiente macOs in un processo pressocché istantaneo. Va da sé che queste traduzioni richiedono di accettare qualche compromesso, soprattutto nella gestione di fluidità delle immagini, visto che il framerate può anche dimezzarsi nel confronto con un gioco nativo per Apple, a parità di hardware. L’utente finale, è il caso di sottolinearlo, non deve fare nulla.

L’idea di fondo non è troppo diversa da Proton, che Valve ha utilizzato per portare tanti giochi nati per Windows anche sul suo dispositivo ibrido e portatile Steam Deck che è basata su Linux. “Il nuovo Game Porting Toolkit fornisce un ambiente di emulazione per eseguire il tuo gioco Windows esistente non modificato e puoi utilizzarlo per comprendere rapidamente l’utilizzo delle funzionalità grafiche e il potenziale prestazionale del tuo gioco quando viene eseguito su un Mac“, ha spiegato sul palco del Wwdc 2023 la project manager di Apple, Aiswariya Sreenivassan. Quanti giochi saranno tradotti con questo sistema? Su Reddit iniziano a comparire video di test non ufficiali da parte di utenti che hanno provato la versione beta di MacOs riuscendo a riprodurre con successo – seppur in modo non così fluido – giochi come Cyberpunk 2077, Hogwarts Legacy o Diablo 4.

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Il visore Apple Vision Pro e le altre novità del Wwdc 2023

Author: Wired

Apple ha finalmente ufficializzato Vision Pro ovvero il tanto rumoreggiato visore per la realtà mista sul palco del keynote di apertura del Wwdc 2023 andato in scena pochi minuti fa, riservandogli l’ormai mitologica chiusura “One more thing…”. Termina dunque una telenovela iniziata ormai oltre tre anni fa e condita da colpi di scena come dissensi interni e ritardi vari. Il visore è una grossa scommessa per il brand californiano, che si tuffa in un segmento dal grande fermento, ma al contempo con un futuro ancora tutto da scoprire. Oltre al visore, Apple ha ufficializzato anche il MacBook Air da 15 pollici, un nuovo Mac Studio e il Mac Pro con chip Silicon oltre alle varie novità dei sistemi operativi di casa.

Apple Vision Pro

Il design minimalista del visore Vision Pro di Apple

Il design minimalista del visore Vision Pro di Apple

Il grande protagonista di oggi è dunque Vision Pro, il visore per la realtà mista (virtuale e aumentata) finora noto come Xr oppure Reality Pro, che vede la luce dopo una lunghissima gestazione. Il dispositivo stand-alone fa a meno di controller per limitarsi all’osservazione di mani e occhi tramite un sistema di tracking evoluto che traduce movimenti e gesture in input, con l’interfaccia che reagisce di conseguenza. Ogni display ha più pixel di una tv 4k e sfrutta un sistema a tripla lente, c’è l’audio spaziale e il chip dedicato R1 che lavora assieme a un M2 per gestire i 12 fotocamere, più microfoni e altri sensori. Apple punta a rendere l’esperienza più naturale e godibile rispetto agli altri visori usciti negli ultimi anni, utilizzando una serie di soluzioni come la possibilità di mostrare gli occhi dell’utente a chi lo circonda (EyeSight) oppure la capacità di gestire lo sfondo con la visuale reale oppure virtuale. Il sistema operativo si chiama VisionOS e tra le amenità offerte c’è anche Persona ovvero una versione tridimensionale dell’utente, un avatar da usare in FaceTime, mentre Optic ID è il sistema biometrico di autenticazione che utilizza i sensori per gli occhi.

Che si può fare col visore? Dalle app di casa come FaceTime a Safari alla visualizzazione di film di Apple Tv oppure foto della libreria fotografica, ma anche la cattura di foto 3D e il gioco (100 titoli Apple Arcade e uso dei controller Ps5 e Xbox Series X), Vision Pro cerca di differenziarsi dalla consolidata concorrenza grazie a un hardware e materiali di alta qualità, ai servizi proprietari e all’appeal del brand, riuscirà nell’impresa? Il tempo ci darà le risposte, ma servirà pazienza dato che l’uscita è fissata per inizio 2024 per il momento solo negli Usa e per chi lo acquisterà al giorno uno servirà un esborso importante, dato che si parte da 3499 dollari.

MacBook Air da 15″ e Mac Pro Silicon

MacBook Air da 15 pollici

MacBook Air da 15 pollici

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Apple, il nuovo e insidioso bug scoperto su iOs e macOs

Author: Wired

Da anni Apple rafforza i sistemi di sicurezza dei suoi dispostivi. A riprova del fatto che nessuna azienda è però immune dai problemi, una nuova ricerca ha rivelato l’esistenza di una nuova classe di bug in grado di colpire i sistemi operativi di Apple per iPhone e Mac che, se sfruttati, potrebbero consentire a un malintenzionato di raccogliere messaggi, foto e la cronologia delle chiamate degli utenti.

Il 21 febbraio i ricercatori dell’Advanced research center della società di sicurezza Trellix hanno pubblicato un rapporto relativo a un bug che potrebbe consentire ai criminali informatici di eludere le protezioni di sicurezza di Apple e impartire i loro comandi illeciti. Il team dell’azienda riporta che le falle, classificate come di gravità medio-alta, permettono di aggirare le protezioni messe in campo da Apple per proteggere gli utenti.

L’aspetto chiave è che le vulnerabilità infrangono il modello di sicurezza di Apple a un livello fondamentale“, afferma Doug McKee, direttore della ricerca sulle vulnerabilità di Trellix. McKee sottolinea che alla luce della scoperta della nuova classe di bug, i ricercatori e Apple saranno potenzialmente in grado di scovare vulnerabilità simili e migliorare le protezioni di sicurezza della società. Apple ha già corretto i bug rilevati da Trellix e non ci sono prove che le vulnerabilità siano state sfruttate.

Le scoperte di Trellix si basano su un precedente lavoro di Google e Citizen Lab, un ente di ricerca della University of Toronto. Nel 2021 le due organizzazioni avevano scoperto ForcedEntry, un exploit zero-click e zero-day per iOs, collegato al produttore israeliano di spyware Nso Group. (l’exploit, descritto come molto sofisticato, era stato trovato sull’iPhone di un attivista saudita e utilizzato per installare il malware Pegasus di Nso).

L’analisi di ForcedEntry ha permesso di capire che l’exploit era diviso in due parti. Nella prima, si induce un iPhone ad aprire un file pdf dannoso camuffato da gif, mentre la seconda componente consente agli aggressori di eludere la sandbox di Apple, un meccanismo che impedisce alle app di accedere ai dati memorizzati da altre app o ad altre parti del dispositivo. La ricerca di Trellix, condotta dal ricercatore Austin Emmitt, si concentra su questa seconda parte e ha sfruttato le falle per aggirare la sandbox.