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Tetris, la sua storia sembra un thriller politico

Author: Wired

La storia dietro Tetris – tanto lo storico videogioco quanto il film uscito lo scorso 31 marzo su Apple Tv+ – è decisamente contorta. Comprende una battaglia per assicurarsi i diritti del gioco e distribuirlo al di fuori dell’Unione sovietica, portata avanti a colpi di spionaggio, ricorsi legali e intimidazioni personali, ma anche le difficoltà che lo sceneggiatore Noah Pink e il regista Jon S. Baird hanno dovuto affrontare per comprimere tutti questi avvenimenti in un film di due ore. Quest’ultima era una sfida sulla quale Pink si stava arrovellando da molto prima che la produzione della pellicola ricevesse il via libera: “Avevo stralci sparsi di articoli, podcast e libri – ricorda lo sceneggiatore –. Ovviamente, la storia non è segreta, ma era comunque piuttosto sconosciuta“. Come per qualsiasi altro evento storico, le circostanze intorno alla nascita di Tetris (il gioco) sono complicate da districare; a questo però va aggiunto il fatto che il titolo è stato sviluppato in un Urss in fase di disgregazione. Gran parte della tensione del film poggia sulla difficoltà di contattare persone all’interno di un paese soggetto a svariate limitazioni, sulle barriere linguistiche e sulla confusione che questi fattori possono causare.

Genesi contorta

Fortunatamente, Pink ha trovato un modo per orientarsi tra gli eventi di questa storia intricata: “Mi sono davvero attaccato all’idea che, in fondo, questo film parlava di due giovani uomini provenienti da parti del mondo molto diverse che avevano trovato elementi in comune e un legame attraverso il gioco“. Lo sceneggiatore ha impiegato un anno e mezzo per mettere insieme la storia, ma una volta che al progetto è stato assegnato un produttore, ha potuto finalmente incontrare i veri Aleksej Pažitnov e Henk Rogers, l’imprenditore olandese che si assicurò i diritti per distribuire Tetris su console il creatore del gioco (interpretati rispettivamente da Taron Egerton e Nikita Efremov nel film): “Henk, essendo Henk, era più preoccupato di chi lo avrebbe interpretato. Aleksej, essendo Aleksej, era più preoccupato di assicurarsi che i fatti fossero riportati accuratamente“.

È difficile trovare una fonte migliore per ricostruire fatti storici delle persone che li hanno vissuti. Non solo per avere accesso alla corretta cronologia degli eventi, ma anche per capire la prospettiva di chi viveva gli ultimi giorni dell’Urss. A volte le emozioni che accompagnano una storia e le circostanze in cui avviene possono essere in contrasto tra loro. A un certo punto del film, ad esempio, Henk viene invitato da Nintendo a visionare un nuovo prodotto: il Game Boy, la console portatile che avrebbe cambiato per sempre il mondo dei videogiochi. Nel film, il prototipo del dispositivo viene celato con un lenzuolo e poi svelato con grande teatralità. Per i fan della console originale la rivelazione sarà un momento importante, ma è improbabile che si sia svolta nel modo in cui è stata rappresentata nella pellicola: “Presumibilmente è avvenuta in un ufficio in modo più modesto – spiega Pink –, ma è una piccola modifica in grado di suscitare una grande emozione per un oggetto che tutti riconosciamo“.

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Zelda, una mod ha fatto arrabbiare Nintendo

Author: Wired

Nel suo video di risposta, Morino ha detto che la mod che stava utilizzando era protetta dal fair use, la dottrina giuridica statunitense che consente l’utilizzo di un’opera protetta da copyright “per scopi quali la critica, il commento, l’informazione, l’insegnamento (comprese le copie multiple per l’uso in classe), lo studio o la ricerca“. Il modo in cui i tribunali statunitensi, compresa la Corte Suprema, applicano la disposizione varia però da caso a caso.

Il ricorso alle mod, inoltre, rende la posizione di Morino ancora più instabile: “Il modding è, di per sé, una violazione. Che si utilizzino o meno risorse originali, un modder sta comunque adattando un’opera precedentemente creata e coperta da copyright“, scrive Alex Leturgez-Coïaniz, socio dello studio legale Kbl Roche, in un articolo che esplora lo status giuridico dei mod. Anche il fair use in questo caso non sarebbe d’aiuto: “Una mod, gratuita o meno, implicherebbe comunque l’uso di materiale protetto da copyright per creare un’opera derivata, e molto probabilmente non rientrerebbe nell’ambito del fair use“, aggiunge Leturgez-Coïaniz. Spesso, tuttavia, queste ipotesi giuridiche non vengono verificate nei fatti per via dei costi dei procedimenti legali, che impediscono alla maggior parte delle persone di lottare contro aziende multimiliardarie.

Il modding, nel migliore dei casi, è un’evoluzione artistica del gioco: una modifica delle regole di un titolo. Ma per Nintendo, avverte Schwartz, la questione va al di là del copyright. L’azienda si sta tutelando contro l’inquinamento dei suoi marchi commerciali, chiudendo, per esempio, i giochi che associano i Pokémon alle armi. Come sottolinea lo YouTuber Moony in un efficace video-riassunto, questo significa che la “creazione di contenuti” all’interno videogiochi è “sempre alla mercé” degli umori di una determinata azienda in un dato momento.

A un livello più profondo, la tensione è dettata dal fatto che queste manovre legali sminuiscono il potere unico delle opere d’arte interattive. Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, per esempio, promette di essere il gioco con l’ambientazione più creativa mai ideata dall’azienda, un vero e proprio paese delle meraviglie con scudi a fungo, barche volanti e marchingegni che sembrano ispirati ai contenuti degli streamer ispirati da Zelda. Questi sono mondi che premiano l’immaginazione. La stessa che però Nintendo limita con ogni nuova azione legale.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.

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Per il Joy-Con drift c’è la riparazione gratuita e anche fuori garanzia per l’Italia

Author: Wired

C’è un’ottima novità per tutti i possessori di Nintendo Switch i cui controller joy-con hanno manifestato il noto problema di drift che causa una deriva virtuale degli input con conseguente difficoltà a giocare normalmente. L’ultimo aggiornamento della pagina ufficiale per l’assistenza ufficializza anche per l’Italia la possibilità di richiedere una riparazione gratuita in qualsiasi momento sia per usura dovuta al normale uso sia per difetto di fabbrica, anche se è già esaurito il tempo della garanzia.

Di recente è stata pubblicata una teoria molto interessante sulla causa del drift o responsiveness syndrome dei Joy-Con ovvero i controller del Nintendo Switch, che indica come colpevoli i potenziometri che sono i componenti interni che percepiscono direzione e intensità che vengono impressi dal giocatore con movimenti dei polpastrelli sulle levette. Il malfunzionamento può apparire all’improvviso a distanza di pochi giorni o addirittura di anni, dando molta noia durante il gamplay dato che il personaggio sul display inizia a muoversi da solo verso una determinata direzione oppure in tondo. Stesso discorso quando si cerca di mirare oppure quando si vuole selezionare un elemento in un menu. Ci sono metodi che risolvono il problema sostituendo le levette oppure sistemi empirici che usano sgrassanti.

La riparazione ufficiale gratuita e anche fuori garanzia era già realtà con la divisione americana di Nintendo e il programma si estende ora anche in tutta l’Europa “geografica” quindi i paesi dell’area dello spazio economico europeo più Regno Unito, Svizzera, Norvegia e Islanda. Come fare per accedere al servizio? È necessario visitare la pagina ufficiale sul sito Nintendo per aprire una richiesta di riparazione seguendo le istruzioni richieste. Vale la pena notare come l’intervento non richieda alcun pagamento a patto di non aver già cercato la soluzione fai da te.

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Un pesce streamer ha mostrato in diretta streaming la carta di credito del proprietario

Author: Wired

Non poteva che arrivare dal Giappone quello che potrebbe essere a tutti gli effetti il primo caso di frode bancaria operata da un pesce a danno di un umano avvenuta in circostanze piuttosto curiose mentre era in corso una partita all’ultimo titolo dei Pokémon, Scarlatto e Violetto. Il protagonista, suo malgrado, di questa storia è uno dei vari piccoli pesci domestici che l’utente Mutekimaru su YouTube stava facendo nuotare davanti alla webcam in occasione delle regolari dirette di gameplay: utilizzando uno speciale controller posizionato accanto alla vaschetta, è infatti possibile captare i movimenti del pesciolino e tradurli in comandi sul gioco. Tutto molto bello, se non fosse che uno dei vari bug di Scarlatto e Violetto abbia causato un bel grattacapo.

Durante la diretta e in un momento molto delicato quando era pronta la sfida a un capopalestra, il bug ha mandato il gioco in crash e l’ignaro pesce ha continuato a sguazzare nella vaschetta facendo muovere il cursore e selezionando voci nel menu della console. E così si è spostato nelle impostazioni, ha cambiato il nome del profilo ed è entrato nell’eShop ovvero il negozio di contenuti interno. Qui, ha letto i termini di servizio, ha chiuso e riaperto lo store e ha combinato il pasticcio più importante mostrando i dati della carta di credito Visa dell’utente. Non pago, ha poi trasformato le monete d’oro in 500 yen (3,54 euro) e ha acquistato un oggetto cosmetico per il golf di Nintendo Switch Sports.

Il video dell’insolita performance

Di certo la disavventura ha portato molta visibilità al creator, che però ha richiesto un rimborso a Nintendo, ottenendolo. E ora è tornato a far giocare i suoi piccoli amici. Di recente, un pesce siamese combattente di Muekimaru era riuscito a completare Pokémon Zaffiro del 2002 in diretta streaming, prima di ritirarsi e godersi la gloria.