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La nuova funzione AI di YouTube per clonare la voce dei cantanti

Author: Wired

Gli strumenti di TikTok che permettono di aggiungere musica alle clip hanno contribuito a trasformare i video brevi in un fenomeno. In scia a questo successo,Google ora ha iniziato a offrire ad alcuni creator su YouTube Shorts una nuova funzione AI chiamata Dream Track, in grado di generare canzoni – con tanto di testi, melodia e accompagnamento – nello stile di sette diversi artisti, tra cui Charlie Puth, Demi Lovato, Sia e T-Pain.

Per creare un clip di 30 secondi con Dream Track, tutto quello l’utente dovrà fare è inserire una richiesta – ad esempio “una ballata acustica su come gli opposti si attraggono” – e selezionare l’artista a cui deve ispirarsi la canzone.

Il nuovo strumento di generazione musicale Dream Track AI di YouTube per i creatori è in grado di produrre canzoni inedite nello stile di artisti esistenti, in questo caso Charlie Puth.

Come funziona Dream Track

Le nuove funzionalità di intelligenza artificiale potrebbero aiutare Google ad attirare gli utenti di TikTok, dove gli strumenti AI che permettono di aggiungere effetti visivi o audio sono molto popolari. YouTube ha dichiarato che sta cercando di capire come destinare parte degli introiti pubblicitari generati dai video con audio AI ai cantanti che con le loro opere hanno contribuito all’addestramento degli algoritmi di generazione musicale della piattaforma. Il test rappresenterebbe un nuovo modo per permettere agli artisti di guadagnare con l’intelligenza artificiale costruita anche sul loro lavoro.

Dream Track utilizza un algoritmo AI chiamato Lyria, sviluppato da Deepmind, l’unità di Google che si occupa di intelligenza artificiale. Mercoledì 15 novembre il responsabile globale della musica di YouTube Lyor Cohen – un discografico di lungo corso che ha contribuito a lanciare la carriera di band come i Public Enemy, i Run-Dmc e i Beastie Boys – ha dichiarato a Wired di essere rimasto sbalordito dopo aver ascoltato una demo della funzione presso la sede londinese di DeepMind a maggio.

Cohen racconta che i sette artisti che hanno autorizzato Dream Track a replicare il loro stile lo hanno fatto perché spinti dal desiderio di sfruttare l’AI generativa alle loro condizioni: “I nostri partner, che in molti casi hanno vissuto i tempi di Napster, non volevano stare sulla difensiva ma giocare in attacco, e sono stati entusiasti delle nuove possibilità“, spiega. Ad agosto, YouTube ha annunciato la creazione di un incubatore per coinvolgere gli artisti nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa.

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Le big tech devono molte spiegazioni all’Europa

Author: Wired

Una dopo l’altra, tutte le grandi società tecnologiche stanno cadendo sotto la lente del Digital services act (Dsa), il regolamento dell’Unione europea che disciplina i servizi digitali in maniera molto più stringente del passato, per meglio tutelare utenti e consumatori. Dopo aver richiamato le cinesi Aliexpress e TikTok, così come Meta e YouTube, la Commissione europea ha messo nel mirino Amazon, chiedendo formalmente maggiori informazioni sulle misure a tutela dei consumatori.

Le nuove disposizioni del Digital services act entrate in vigore a fine agosto, tra le altre cose, impongono alle principali piattaforme online di eliminare contenuti o prodotti illegali e dannosi, se non vogliono incappare in pesanti multe pari fino al 6% del loro fatturato globale. Nel caso di Amazon, la Commissione ha richiesto di essere informata sulle misure adottate per ottemperare agli obblighi del Dsa relativamente alla diffusione di prodotti illegali e la tutela dei diritti fondamentali.

Il gigante dell’-commerce avrà tempo fino al 6 dicembre 2023 per fornire tutte le informazioni richieste alla Commissione. Sulla base di quanto ricevuto e a seconda della valutazione di conformità rispetto agli obblighi europei, l’esecutivo deciderà cosa fare nelle fasi successive. Nell’eventualità in cui l’azienda non abbia fornito informazioni adeguate, non abbia adottato le misure richieste dal Dsa o non risponda entro i termini stabiliti, potrà venire aperto contro Amazon un procedimento formale, ai sensi dell’articolo 66 del regolamento, che può portare la compagnia a essere sanzionata.

La stessa identica ingiunzione è stata formulata, lo scorso 6 novembre, anche contro Aliexpress, sempre in materia di protezione dei consumatori dalla diffusione di prodotti illegali o non sicuri venduti all’interno dell’Unione europea, comprese medicine e prodotti farmaceutici falsi. Un problema di portata sempre più vasta, secondo la Commissione.

Oltre all’ecommerce, il Digital services act opera anche a tutela del settore dell’informazione e negli ultimi mesi la Commissione ha richiamato anche Meta (a cui fanno capo Facebook, Instagram e Whatsapp), TikTok, YouTube e Snap chiedendo di spiegare che misure hanno messo in campo per salvaguardare i minori online e contrastare la disinformazione, la diffusione di contenuti violenti, legati al terrorismo o incitamenti all’odio

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Tecnologia

Now and Then, il documentario sull’ultima canzone dei Beatles

Author: Wired

È finalmente disponibile il documentario sull’ultima canzone dei Beatles, il quartetto rock britannico che dagli anni Sessanta non solo ha rivoluzionato il modo di fare musica, ma ha segnato anche un’epoca ritagliandosi per sempre un posto d’onore della storia mondiale. Now and Then – The Last Beatles Song è il titolo del corto, diretto da Olivér Murray, che ripercorre la storia della canzone, Now and Then, scritta da John Lennon, ucciso da Mark David Chapman, un fan ossessionato dal cantante, l’8 dicembre 1980 con una calibro 38. Il brano risale al 1978, 2 anni prima della sua scomparsa. Vediamo dove è possibile vedere il documentario e la storia che viene raccontata.

  1. Dove è possibile vedere il documentario
  2. La storia di Now and Then
  3. Il brano e il videoclip ufficiale

Dove è possibile vedere il documentario

Now and Then – The Last Beatles Song è disponibile sul profilo ufficiale YouTube dei Beatles da mercoledì 1 novembre.

Beatles Now and Then il documentario sull'ultima canzone

La storia di Now and Then

“È stata l’esperienza che più ci ha avvicinato ad averlo di nuovo nella stanza con noi, è stato davvero emozionante per tutti. È stato come se John fosse lì, capite. È fantastico”. Queste le parole di Ringo Starr sull’uscita di Now and Then.

La storia della canzone si svolge nell’arco di cinquant’anni ed è il risultato di una serie di conversazioni e collaborazioni tra i quattro componenti della band. La demo realizzata da John Lennon è stata elaborata per la prima volta nel febbraio del 1995 da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, gli altri componenti della band, a cui era stato consegnato dalla moglie Yoko Ono nel 1994. La demo era destinata alla The Beatles Anthology, ma il progetto non è mai stato portato a termine fino a quando, nel 2022, grazie a un software di intelligenza artificiale utilizzato da Peter Jackson nella serie di documentari Get back è stato possibile separare la voce di John Lennon dalla musica del pianoforte.

Ed eccola lì, la voce di John, chiara e limpida. È molto emozionante. E suoniamo tutti, è un’autentica registrazione dei Beatles – ha commentato Paul McCartney -. Penso che sia una cosa eccitante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023 e stare per pubblicare una nuova canzone che il pubblico non ha sentito”.

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C’è un bug di YouTube che consente di caricare i porno

Author: Wired

È senza dubbio uno dei bug di YouTube più curiosi mai apparsi quello sfruttato nei giorni scorsi per caricare una serie di video per adulti sulla piattaforma di Google, altrimenti molto attenta a eliminare sul nascere tutti quei contenuti che non seguono il regolamento. La vulnerabilità sembra riguardare il sistema dei tag e può lasciare una porta aperta all’upload di file proibiti, che possono rimanere visibili anche per svariate ore prima di essere segnalati e rimossi. O addirittura rimanere dove sono finché nessuno se ne accorge. YouTube è già al lavoro per cercare di riportare faticosamente tutto sotto controllo, ma non è ancora chiaro come sarà chiusa la falla.

Si definiscono semplicemente come “YouTube hackers” i burloni che hanno caricato sulla piattaforma centinaia di video per adulti piuttosto espliciti, con una predilezione per il genere hentai e anche per l’attrice Sweetie Fox. Una buona fetta dei filmati è stata scaricata da Pornhub e ricaricata su YouTube e per questo motivo è stato più semplice individuare e rimuovere i file, ma ci sono ancora tanti video online, a dimostrazione che YouTube sta riscontrando non poche difficoltà a fare pulizia. Sul portale 404, Emanuel Maiberg racconta come il gruppo di hacker si sia organizzato su Discord per selezionare i video e per spiegare a sempre più volontari come tartassare YouTube. Semplificando, l’exploit è stato reso possibile agendo nelle zone d’ombra del sistema di tag, scegliendo parole con milioni di caratteri speciali così da creare un piccolo blackout nella moderazione.

Insomma, grazie a questo bug di YouTube i video per adulti risultano quasi invisibili ai rilevatori automatici, che di fatto non riescono a individuare il contenuto illecito. Se sarà risolta, come promesso da Google, la vulnerabilità non andrà però a evitare una serie di altri trucchi che sfruttano invece le regole interne stesse e che consentono di poter caricare video con nudità esplicite spacciandoli come educativi o artistici. Per esempio, basta una semplice e rapida ricerca dei tutorial per il funzionamento di tiralatte per trovarsi davanti decine di clip con anche milioni di visualizzazioni con scene ammiccanti, ben oltre la semplice didattica.

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YouTube vuole aiutare i creator con l’intelligenza artificiale

Author: Wired

Anche YouTube cede all’AI generativa. Lo ha annunciato oggi la piattaforma nel corso dell’evento annuale Made On YouTube, durante il quale ha presentato una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, che aiuteranno i creators a creare contenuti più originali e ingaggianti da condividere con il proprio pubblico. Tra queste merita particolare attenzione Dream Screen, un’opzione che permetterà di aggiungere agli Shorts sfondi video o o immagini generate dall’AI, semplicemente fornendole un concept di base come istruzione. In questo modo i creator potranno dare vita ad ambientazioni incredibili per i loro contenuti video, senza porre limiti alla propria immaginazione. La funzione, a quanto riferito, sarà lanciata entro la fine dell’anno. E non sarà la sola novità pensata per i creators.

Per supportare gli utenti nella condivisione di video di qualità, YouTube ha presentato l’app mobile YouTube Create, disponibile da oggi in versione beta in 8 paesi al mondo – Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Indonesia, India, Corea e Singapore -. Al fine di supportare i creators nella realizzazione di Shorts e video lunghi, l’applicazione offre strumenti di editing video semplici e intuitivi come sottotitoli automatici, “funzionalità di voiceover e accesso a una library di filtri, effetti, transizioni e musica royalty-free con tecnologia di beat matching”. Grazie a questi tool, infatti, ora anche i creators meno esperti avranno modo di incrementare il proprio engagement condividendo contenuti di qualità.

Infine, per aiutare “creator e artisti a estendere i confini dell’espressione creativa, rendendo più semplici le cose difficili e più raggiungibili i sogni che sembrano impossibili” il CEO Neal Mohan ha annunciato l’arrivo di nuovi strumenti di intelligenza artificiale. Tra questi, Aloud, un’inedita funzionalità di doppiaggio che consentirà ai creators di tradurre i propri video in altre lingue, così da permettere loro di raggiungere un pubblico sempre più ampio. A questa si aggiunge poi l’ottimizzazione della ricerca assistita in Creator Music, che permetterà ai creators di trovare la colonna sonora dei propri contenuti con estrema facilità: basterà effettuare una ricerca ben mirata, e l’intelligenza artificiale suggerirà la musica più adatta al video. Questa funzione dovrebbe essere lanciata dalla piattaforma il prossimo anno, in concomitanza con l’opzione di YouTube Studio che sfrutterà l’AI per incoraggiare il brainstorming creativo che precede la realizzazione del video. Insomma, tante novità, che segnano una nuova era per i contenuti di YouTube.