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Lo storico sciopero nell’industria dell’auto degli Stati Uniti

Author: Wired

Negli Stati Uniti è iniziato lo sciopero di lavoratrici e lavoratori del sindacato United auto workers (Uaw) contro Ford, General motors (Gm) e Stellantis. Chiamate anche Big three, i tre marchi rappresentano circa il 40% delle vendite di auto negli Usa.

La mobilitazione

A partire dalla mezzanotte statunitense (più o meno le sei italiane), circa 13mila lavoratori hanno incrociato le braccia per lo Stand up strike, la nuova strategia di lotta inaugurata dal sindacato. Per ora, a fermarsi saranno i dipendenti di tre grandi stabilimenti: quello di General motors a Wentzville, in Missouri, il Ford Bronco nel Michigan e lo stabilimento Jeep di Stellantis a Toledo, in Ohio. Lo sciopero prevede che, dopo questa iniziale mobilitazione, altri stabilimenti potranno essere chiamati a turno per dare il loro contributo nella protesta.

La Cnn spiega che per la prima volta uno sciopero guidato dal sindacato Uaw, nato nel 1935 e con più di 400mila iscritti, colpisce contemporaneamente gli stabilimenti di tutte e tre le grandi industrie dell’auto. L’annuncio della mobilitazione è arrivato con lo scoccare della mezzanotte di giovedì 14 settembre, quando è scaduto il contratto collettivo di lavoratrici e lavoratori degli stabilimenti.

Da tempo il sindacato ha avviato le trattative con i vertici delle aziende, ma non si è arrivati a un accordo. Nell’ambito dei negoziati, due giorni fa Ford ha messo sul piatto un’offerta che considerava “storicamente generosa, con significativi aumenti salariali”, ma che è stata rigettata perché non in linea con le richieste del sindacato.

Le richieste del sindacato

Le richieste vertono sull’investimento di parte dei grandi guadagni delle Big three (21 miliardi nei primi sei mesi del 2023 e 250 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni) in misure in grado di migliorare la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori. Aumenti salariali “a due cifre” (circa il 40%) in quattro anni, contro il 10% proposto dalle aziende, così da poter adeguare gli stipendi sull’aumento dell’inflazione; aumenti delle pensioni; turni meno massacranti. “Lavoriamo 60, 70, 80 ore a settimana solo per sbarcare il lunario. Questa non è vita. È ora di cambiare”, si legge nel manifesto delle rivendicazioni sindacali.

Inoltre, lavoratrici e lavoratori chiedono la reintegrazione di alcuni diritti persi durante gli anni della grande crisi delle industrie automobilistiche del 2007-2009, quando anche i sindacati fecero un passo indietro su alcune concessioni per permettere agli impianti di rimanere aperti. Oggi la situazione è cambiata. “Profitti record equivalgono a contratti record”, ha affermato il presidente di Uaw Fain, che nel video di lancio della mobilitazione ha detto: “Il nostro fine non è scioperare ma negoziare un contratto. Questo è un momento decisivo per la nostra generazione”.

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Tutte le giornate di sciopero di settembre

Author: Wired

Settembre si preannuncia un mese denso di giornate di sciopero in vari settori, ma soprattutto in quello dei trasporti, da quelli pubblici locali al comparto aereo. Un’ondata di mobilitazioni che coinvolgeranno varie città e l’intero territorio nazionale circa un paio di volte a settimana, per le prime tre settimane del mese. Lavoratori e lavoratrici protesteranno per il mancato adeguamento degli stipendi all’aumentare del costo della vita, il mancato rinnovo dei contratti e le condizioni di lavoro sempre più difficili a causa dei tagli al personale.

Ecco tutte le date delle mobilitazioni che interesseranno l’Italia a settembre:

6 settembre

Come riporta la sezione dedicata agli scioperi del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, i primi a incrociare le braccia saranno lavoratori e lavoratrici di Trenord, il servizio di trasporto ferroviario regionale lombardo, dalle 3 del 6 settembre alle 2 del 7 settembre, in tutta la Lombardia.

8 settembre

L’8 settembre sarà invece il turno del personale del comparto aereo, che si fermerà per 24 ore su tutto il territorio nazionale. In particolare, lo sciopero riguarderà il personale di Osp Cub trasporti dell’aeroporto di Verona e quello Osr Ugl-Ta dell’aeroporto di Cagliari. Mentre a livello nazionale sciopererà il personale dell’indotto e delle compagnie di handling dei sindacati Cub, Flai Trasporti e servizi, Fit-Cisl, Usb lavoro privato e Ost Cub trasporti.

In più, entrerà in sciopero anche il personale del trasporto pubblico locale di Bolzano, per 24 ore, e dell’azienda Cotral del Lazio, per 4 ore, dalle 08.30 alle 12.30.

15 settembre

Sempre per 4 ore, dalle 08.30 alle 12.30, il 15 settembre si fermeranno anche lavoratori e lavoratrici Osp Faisa-Cisal del trasporto pubblico locale di Foggia.

16 settembre

Il 16 settembre tocca di nuovo al comparto aereo, con uno sciopero nazionale del personale a terra di Filt-Cgil e Uilt-Uil della durata di 8 ore, dalle 10 alle 18.

17 settembre

Dieci giorni dopo la protesta di Trenord, entrerà in sciopero il personale ferroviario Uilt-Uil di Italo per 23 ore, dalle 3 del 17 settembre alle 2 del 18 settembre.

18 settembre

Per il 18 settembre si prospetta una giornata campale per i lavoratori e le lavoratrici del trasporto pubblico locale. L’agitazione è stata indetta da diverse sigle sindacali, con una durata di 24 ore, sia a livello locale e regionale, che nazionale. Nel dettaglio, lo sciopero riguarderà per 24 ore il personale Faisa-Confail, Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato e Adl Cobas di tutte le principali aziende di trasporto pubblico locale italiane, dall’Atm di Milano, all’Atac di Roma.

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Quali voli non partiranno a causa dello sciopero del 15 luglio e quelli garantiti

Author: Wired

Vlg 6165 Cagliari (Liee) – Barcellona (Lebl)

Ryr 4915 Verona (Lipx) – Palermo (Licj)

Ryr 9413 Napoli (Lirn) – Trapani (Lict)

Ryr 4561 Milano Malpensa (limc) – Cagliari (liee)

Ryr 4654 Napoli (lirn) – Cagliari (liee)

Ryr 9414 Trapani (lict) – Napoli (lirn)

Ryr 1660 Napoli (lirn) – Alghero (liea)

Ryr 1661 Alghero (liea) – Napoli (lirn)

Nos 6634 Verona (lipx) – Olbia (Lieo)

Nos 6347 Olbia (Lieo) – Bologna (lipe)

App 441 Parma (limp) – Olbia (Lieo)

App 442 Olbia (Lieo) – Parma (limp)

Sld 303 Firenze (lirq) – Elba (lirj)

Sld 304 Elba (lirj) – Firenze (lirq)

Altri voli assicurati

Come spiega la nota dell’Enac, dovranno inoltre essere assicurati gli arrivi a destinazione di tutti i voli nazionali in corso al momento dell’inizio dello sciopero, le partenze di tutti i voli programmati in orari antecedenti all’inizio dell’astensione e ritardati per cause indipendenti dalla volontà delle parti e l’arrivo a destinazione negli aeroporti nazionali dei voli internazionali con orario stimato non oltre trenta minuti prima dall’inizio dello sciopero.

Voli intercontinentali

Per quanto riguarda invece i voli intercontinentali, oltre a tutti quelli in arrivo, compresi i transiti su scali nazionali, saranno assistiti, per il Medio Oriente:

Msr 704 Malpensa (Limc) – Cairo (Heca)

Uae 206 Malpensa (Limc) – Dubai (Omdb)

Qtr 128 Malpensa (Limc) – Doha Hamad (Othh)

Kac 164 Malpensa (Limc) – Kuwait (Okkk)

Eth 713 Malpensa (Limc) – Fiumicino (Lirf) – Addis Abeba (Haab)

Ity 896 Fiumicino (Lirf) – Cairo (Heca)

Eju 3937 Malpensa (Limc) – Tel Aviv (Llbg)

Rja 102 Fiumicino (Lirf) – Queen Alia (Ojai)

Etd 86 Fiumicino (Lirf) – Abu Dhabi (Omaa)

Ely 288 Malpensa (Limc) – Tel Aviv (Llbg)

Lav 3511 Malpensa (Limc) -Marsalam (Hema)

Fdb 1682 Napoli (Lirn) -Dubai (Omdb)

Gfa 026 Malpensa (Limc) – Bahrain (Obbi)

Sva 210 Malpensa (Limc) – Jeddah (Oejn)

Mea 236 Malpensa (Limc) – Beirut (Olba)

Isr 356 Verona (Lipx) – Tel Aviv (Llbg)

Ahy 036 Malpensa (Limc) – Baku (Ubbb)

Ryr 3154 Bergamo (Lime) – Amman (Ojai)

Aby 711 Bergamo (Lime) – Sharjah (Omsj)

Per il Nord America:

Uae 205 Malpensa (Limc) – New York (Kjfk)

Ity 604 Malpensa (Limc) – New York (Kjfk)

Tsc 2309 Fiumicino (Lirf) – Toronto (Cyyz)

Ual 0415 Malpensa (Limc) – Chicago (Kord)

Dal 289 Venezia (Lipz) – New York (Kjfk)

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Lo sciopero del personale di Trenitalia e Italo il 13 e il 14 luglio

Author: Wired

Dalle 3 di giovedì 13 luglio alle 2 di venerdì 14 luglio è previsto uno sciopero del personale di Trenitalia e Italo. I lavoratori delle due aziende saranno infatti protagonisti delle 23 ore di sciopero nazionale del trasporto ferroviario indette unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal.

L’astensione dal lavoro dei dipendenti delle due società potrebbe ovviamente portare al ritardo o alla cancellazione totale o parziale di viaggi di treni regionali, nonché degli intercity, delle frecce e dei treni Italo. Saranno invece garantite le corse nazionali inserite nell’elenco dei treni da non cancellare nemmeno in caso di sciopero e quelle regionali abitualmente utilizzate nelle fasce pendolari, tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21. Esse sono consultabili sul sito di Trenitalia e su quello di Italo.

Trenitalia

Dopo la prima azione di sciopero dello scorso 14 aprile – spiegano i rappresentanti delle sigle coinvolte in relazione alla situazione che riguarda Trenitalia – permangono le criticità nella vertenza sindacale”. L’attenzione delle organizzazioni si concentra soprattutto su “modifiche all’organizzazione degli orari dei turni di lavoro e della composizione degli equipaggi; corresponsione degli assegni ad personam; forzature normative; modifiche al reticolo impianti; eccessivo ricorso al lavoro straordinario. Permangono, inoltre, le criticità, anche economiche, connesse al tema della refezione e della saturazione degliallacciamenti del personale mobile, per cui si ribadisce la necessità di definire un percorso di miglioramento delle condizioni di conciliazione vita – lavoro“.

Italo

Tra i sindacati e Italo permarrebbero invece “un’insufficienza della proposta economica presentata dalla società, in relazione a un equo apprezzamento degli elementi salariali variabili, anche quando connessi alla flessibilità richieste dalla società; l’indisponibilità aziendale a una ridefinizione del calcolo della media settimanale dell’orario di lavoro (38 ore) per il personale degli equipaggi su base mensile e non su base quadrimestrale, nonché quella a definire concretamente un percorso di rimodulazione del periodo di ferie estive; il perfezionamento delle tabelle dei minimi salariali”.