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Xiaomi Mix Fold 3, il pieghevole ultrasottile è un top di gamma

Author: Wired

Xiaomi ha svelato il Mix Fold 3, il suo nuovo sottilissimo smartphone pieghevole che, grazie a una cerniera innovativa, misura appena 10,96 mm chiuso e 5,26 mm da aperto. L’ultimo foldable dell’azienda cinese è stato presentato a Pechino in occasione di un evento dedicato alla stampa e debutterà in anteprima mondiale proprio in Cina, prima del lancio globale probabilmente a inizio autunno. Nonostante lo spessore record – appena sopra quello dell’Honor Magic V2 – Mix Fold 3 è un vero e proprio top di gamma con un concentrato di hardware davvero prestante e suggellato dalla quadrupla fotocamera progettata assieme a Leica.

Dotato di una scocca in fibra di ceramica, un materiale che può offrire la giusta resistenza e rigidità senza intaccare peso e ingombri, Xiaomi Mix Fold 3 sfrutta una cerniera sorprendente con 198 componenti divisi in tre gruppi e sceglie una piega dalla forma goccia per non stressare troppo il display. È certificata da TÜV Rheinland per potersi aprire e chiudere almeno mezzo milione di volte senza perdere efficienza e si può bloccare stabilmente tra 45 e 135 gradi. Lo schermo può dispiegarsi fino a offrire una superficie da tablet con 8,03 pollici di diagonale, è protetto da uno strato flessibile e resistente e può modulare la frequenza di aggiornamento delle immagini a seconda dei contenuti visualizzati. Lo schermo esterno è un ampio 6,52″ in formato 16:9 con 120 Hz di frequenza e alta luminosità fino a 2600 nits.

La cerniera di Xiaomi Mix Fold 3

La cerniera di Xiaomi Mix Fold 3

Xiaomi

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Samsung Galaxy Z Fold5, senza grandi novità ma anche senza rivali

Author: Wired

Lettore d’impronte veloce e reattivo sul pulsante laterale, audio stereo potente, ottima ricezione e connettività wi-fi 6E triband. Supporta 2 sim fisiche e una elettronica.

Samsung Galaxy Z Fold5

Fotocamere

Qui tutto è rimasto invariato ma la qualità c’era ed è rimasta. Non è propriamente un camera phone ma quasi, anche perché le prestazioni sono davvero assimilabili al Samsung Galaxy S23 Ultra. Dal punto di vista della scheda tecnica il kit ottico è infatti composto da:

  • Camera principale da 50MP f/1.8 e stabilizzazione ottica
  • Camera ultra-grandangolare da 12MP f/2.2 e campo visivo di 123°
  • Teleobbiettivo 3X da 10MP, f/2.4 e stabilizzazione ottica
  • Camera interna sotto al display da 4MP f/1.8
  • Camera interna display esterno da 10MP f/2.2

Le foto e video che si ottengono sono quindi di qualità elevata in tutte le condizioni di scatto soprattutto puntando sulla camera principale. Bene la possibilità di registrare filmati in 4K a 30 fps con tutti i sensori, bene anche la gestione degli scatti notturni con le funzioni software dedicate (nightography), comprese le foto astronomiche.

Autonomia

Il nuovo processore ottimizza un poco di più i consumi ma la batteria da 4400 mAh, invariata rispetto al modello precedente, resta ancora leggermente sottodimensionata se si utilizza il telefono in modo intensivo. Non aiuta la ricarica veloce perché veloce non è, visto che si ferma a 25W con il cavo: vale a dire 1 ora e 20 per caricare completamente la batteria. Qui un passo in avanti poteva essere fatto.

Conclusioni

Come abbiamo detto rispetto alla versione precedente cambia poco ma gli interventi fatti rendono il Galaxy Z Fold5 ancora più veloce, reattivo e fluido da utilizzare per qualsiasi ambito, ludico o lavorativo. Chi cerca la migliore esperienza con un foldable ha, al momento, una sola scelta possibile: il telefono di Samsung non ha rivali. Peccato però che a 5 anni di distanza dal lancio del primo modello il prezzo non sia diventato più accessibile, resta troppo caro: si parte da 1999 euro e si arriva a 2339 euro, anche se offerte e trade-in mitigano l’esborso.

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Che cosa fare se nel tuo Comune non c’è linea telefonica

Author: Wired

Mentre le grandi città italiane sognano il 5G, piccoli paesi e Comuni sparsi sul territorio faticano ancora ad accedere al segnale telefonico per lo smartphone. Lo dichiara l’Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani -, che ha da poco rilanciato la mappatura di tutte quelle aree del paese dove “telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet è impossibile”, anche con gravi rischi per la sicurezza pubblica. L’organizzazione ha già presentato una prima mappatura del segnale sul territorio italiano nel 2019, quando aveva stilato un elenco di “1220 Comuni e relativi borghi, frazioni, strade, pezzi di territorio” dove utilizzare lo smartphone era pressoché impossibile.

In quell’occasione, l’Uncem aveva dimostrato che ben 5 milioni di italiani avevano “difficoltà a telefonare” perché abitavano o rientravano in zone senza copertura. E che 6 milioni di persone riscontravano “difficoltà a vedere i canali Rai e tutto il bouquet televisivo”. Oggi, a distanza di quattro anni dalla prima mappatura, alcuni dei problemi di linea segnalati in passato da sindaci e Comuni risultano risolti. Gli investimenti delle imprese si stanno concretizzando e ci sono da spendere per nuovi tralicci ancora 1.5 milioni previsti nella legge di bilancio 2020. A questi si aggiungeranno gli investimenti programmati dalle Regioni e quelli legati ai fondi europei, anche se l’Uncem è stata abbastanza chiara sul fatto che lo stato debba intervenire con investimenti pubblici laddove l’impegno delle aziende private non basti per garantire la diffusione di un segnale su ampia scala. Proprio per questo, “serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane. Tutta l’Italia, anche quella più interna, remota, rurale, impervia”, ha sottolineato il Presidente Marco Bussone.

Per riuscire a fornire il giusto supporto a tutti quei Comuni e paesi in cui il segnale telefonico è pressoché inesistente l’Uncem chiede allora il contributo di tutti, invitando gli stessi cittadini delle “zone alpine e appenninichea segnalare i paesi in cui gli smartphone non possono essere utilizzati per via della mancanza di linea. In questo modo sarà possibile creare una seconda mappatura del territorio italiano per capire dove intervenire al fine di garantire una copertura telefonica sicura ed efficace. Non avere la possibilità di accedere al segnale, infatti, rappresenta un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini, soprattutto in un periodo storico in cui ogni tecnologia è connessa.

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L’appello mondiale per vietare gli smartphone a scuola

Author: Wired

Vietare l’uso degli smartphone a scuola contribuisce a migliorare l’apprendimento, ridurre la distrazione in classe e proteggere studenti e studentesse dal cyberbullismo. Lo sostiene l’ultimo rapporto dell’Organizzazione per l’istruzione, la scienza e la cultura delle Nazioni Unite (Unesco), che ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo per vietare gli smartphone in classe, come già previsto in Francia e nei Paesi Bassi.

“Le connessioni online non possono sostituire l’interazione umana – ha detto Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, al Guardian -. La rivoluzione digitale ha un potenziale incommensurabile, ma così come sta venendo regolata nella società è necessario regolarla anche nell’educazione. Il suo uso deve essere finalizzato a migliorare le esperienze di approfondimento e favorire il benessere di studenti e insegnanti, non a loro discapito”.

L’appello:

  1. Cosa c’è nel rapporto
  2. Dove è vietato lo smartphone in classe

Cosa c’è nel rapporto

Per compilare il suo Global education monitor report 2023, l’Unesco ha analizzato 200 sistemi educativi di tutto il mondo, dimostrando come l’uso eccessivo degli smartphone sia causa di una riduzione del rendimento scolastico, di squilibri emotivi nei minori e di un generale impatto negativo sull’apprendimento. Al contrario, la gran parte delle ricerche che sostengono come le tecnologie digitali apportino un intrinseco valore aggiunto all’istruzione sono state realizzate grazie ai finanziamenti di aziende educative private che cercano, in questo modo, di fare pubblicità e vendere i propri prodotti.

Una tendenza che il rapporto indica come “motivo di preoccupazione” per la salute educativa delle nuove generazioni, perché va a privilegiare il profitto a discapito dell’efficacia e della completezza educative, sostiene una crescente individualizzazione delle persone e trascura la dimensione sociale e il senso stesso dell’istruzione.

Inoltre, le piattaforme educative digitali contribuiscono ad aumentare le disuguaglianze sociali e il gap educativo, visto che miliardi di persone nei paesi a basso reddito sono escluse da questi servizi, e sono anche ecologicamente impattanti. Pertanto, sottolinea l’Unesco, i governi mondiali devono delineare principi e obiettivi chiari in cui delimitare l’uso delle tecnologie digitali nell’educazione, per garantirne un loro uso benefico, così da evitare danni agli studenti e alle studentesse.

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Nothing Phone 2, diverso ma forse troppo audace

Author: Wired

La fluidità è assicurata anche dall’ottimo lavoro svolto da Nothing dal punto di vista software, un impegno importante che sottolinea l’attenzione che l’azienda ha nei confronti del design e dell’esperienza d’uso, plus ben noti agli utenti Apple. In effetti il sistema operativo Nothing OS 2 si è evoluto non poco e ora risulta più intuitivo e con maggiori possibilità di personalizzazione ad iniziare proprio dai Glyph.

Basta giocarci un po’ per scoprire le chicche nascoste come il timer luminoso che si attiva semplicemente quando appoggiamo il telefono su un piano capovolto. Analogamente, girando lo smartphone diventa silenzioso e fornisce le informazioni di servizio sfruttando proprio i led della scocca posteriore. Stessa logica per la visualizzazione del livello di ricarica.

Per il resto il kit di tecnologico del telefono assicura buona ricezione, audio potente e ben bilanciato, gestione dual sim ma manche purtroppo il supporto alle e-sim. Ninte jack audio ed espansione di memoria.

Nothing Phone

Fotocamere

Terzo aggiornamento di sostanza. Le fotocamere sono ora quelle di un prodotto di fascia medio/alta, con la principale da 50 MP con sensore Sony IMX890 f/1.88, affiancato da una ultra wide sempre da 50 MP ma con un sensore Samsung JN1. Frontalmente è montata una valida 32 megapixel. All’atto pratico è un kit imaging capace di soddisfare le esigenze degli scatti quotidiani e di gestire bene anche qualche situazione di luce complessa.