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La nuova funzione di WhatsApp che permette di organizzare eventi e serate tra amici

Author: Wired

Ancora una nuova funzione in arrivo su WhatsApp. Nella giornata di ieri, infatti, la piattaforma di messaggistica di Meta ha comunicato che sta aggiungendo “un nuovo modo per organizzare eventi” all’interno dei gruppi, permettendo così ai membri che ne fanno parte di pianificare cene di compleanno, riunioni di lavoro e appuntamenti di ogni genere in modo semplice e pratico. “Tutti potranno creare un evento e gli altri potranno rispondere, così tutto il gruppo saprà chi potrà parteciparvi” – si legge nel post pubblicato sul blog ufficiale di WhatsApp – “In più, gli ospiti potranno trovare l’evento nella pagina delle informazioni del gruppo e i partecipanti riceveranno una notifica automatica poco prima dell’evento stesso”.

Credits WhatsApp

Credits: WhatsApp

Inoltre, a quanto pare, ogni evento avrà una sorta di chat di gruppo dedicata, in cui gli utenti possono confermare la loro presenza o spiegare il perché della loro assenza, adducendo ogni scusa possibile e immaginabile, e magari strappando un sorriso agli altri partecipanti. Nel complesso, la nuova funzione degli eventi sembra avere lo scopo di semplificare la vita delle organizzazioni che utilizzano WhatsApp per interagire con i propri membri, permettendo loro di comunicare in maniera veloce e chiara quali saranno gli appuntamenti a cui non potranno mancare. Non a caso, per il momento la funzione sarà introdotta “nei gruppi che appartengono a una Community”, e solo nei prossimi mesi sarà rilasciata a tutti i gruppi dell’app di messaggistica.

Ma non è tutto. A proposito dei gruppi, la piattaforma ha annunciato anche il lancio delle “risposte nelle bacheche, per consentire agli amministratori di ricevere notizie dai membri e rendere i gruppi sempre più il luogo ideale per conoscere le novità della propria community”. Insomma, l’obiettivo della piattaforma sembra essere alquanto chiaro: migliorare quanto più possibile il funzionamento dei gruppi, così da permettere alle persone di organizzare al meglio la propria vita, anche utilizzando WhatsApp.

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Il problema di WhatsApp che rende difficile inviare video

Author: Wired

Sempre più utenti segnalano un problema di WhatsApp che rende difficile inviare file video: spesso servono diversi tentativi prima di riuscire a spedire un filmato in una chat e può capitare anche che la funzione risulti del tutto inaccessibile. Il bug sembra colpire in modo particolare gli utenti con smartphone con sistema operativo Android, mentre non sembra che lato iPhone si manifesti la stessa problematica. C’è un modo del tutto empirico per provare a risolvere l’impasse, almeno temporaneamente.

Il problema di WhatsApp si manifesta al momento dell’invio di un file video in una qualsiasi conversazione singola o di gruppo. Si sceglie il file nella galleria fotografica, si fa tap su invio, ma l’upload del filmato fallisce e appare una finestrella col messaggio “Impossibile inviare questo video. Scegline uno diverso e riprova”. Ma, seguendo il consiglio, non cambia niente. Sondando il terreno su social e thread dedicati, c’è chi prova più volte finché in qualche modo il file viene inviato, chi spegne e riaccende, chi disinstalla e reinstalla l’app, ma i risultati sembrano del tutto randomici perché capitano solo ad alcuni utenti e possono o meno ripetersi. Il bug viene segnalato per app dalla versione 2.24.9.34 Android in su e anche per gli utenti aderenti al programma beta. Come fare per risolvere il problema?

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Come inviare video su WhatsApp se si ha il bug

In questo caso non vale il consiglio di aggiornare all’ultima versione disponibile, proprio perché paradossalmente si manifesta in modo più frequente a chi ha effettuato l’update di recente. In attesa di una correzione ufficiale da parte di WhatsApp con un probabile nuovo aggiornamento, si può bypassare il bug scegliendo di inviare il video non come contenuto multimediale, ma come documento standard:

  • si fa tap sull’icona della graffetta (allegati),
  • si fa tap sull’icona (viola) del documento,
  • dall’esplora file si sceglie il video e si invia.

Il destinatario dovrà scaricarlo come un file senza anteprima, ma così facendo – per il momento – si può aggirare il problema.

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L’Europol dichiara guerra alla crittografia end-to-end

Author: Wired

L’Ufficio di polizia europeo (Europol) ha diffuso una dichiarazione per chiedere la rimozione della crittografia end-to-end dalle app di messaggistica istantanea come WhatsApp e Messenger, in quanto la tecnologia starebbe minando la capacità dell’ente di garantire la sicurezza dei cittadini europei. “Le nostre case stanno diventando più pericolose delle strade perché il crimine si è spostato online. Le aziende tecnologiche hanno la responsabilità sociale di sviluppare un ambiente più sicuro in cui le forze dell’ordine e la giustizia possano svolgere il loro lavoro“, ha detto Catherine De Bolle, direttore esecutivo di Europol.

L’appello dell’Europol

Il documento sottolinea che l’Europol è a favore dello sviluppo di innovazioni che rafforzino la privacy dei cittadini online. “Tuttavia, non accettiamo che sia necessario fare una scelta tra sicurezza informatica e sicurezza pubblica”. L’organizzazione ha invitato le aziende tecnologiche a incorporare strumenti di sicurezza nella progettazione delle proprie applicazioni in modo da “garantire la capacità di identificare e segnalare attività dannose e illegali”, e ha esortato i governi europei a definire quadri normativi che “forniscano le informazioni necessarie per mantenere la sicurezza dei cittadini“.

Per stessa ammissione dell’Europol, l’allarme è stato innescato dalla decisione da parte di Meta, all’inizio di quest’anno, di implementare la crittografia end-to-end nel suo ecosistema di comunicazione. Il colosso di Mark Zuckerberg ha adottato un protocollo Signal chiamato “perfect forward secrecy” che nel caso di una compromissione di una chiave a lungo termine assicura che le chiavi di sessione rimangono riservate. La mossa dell’azienda risponde in parte alla necessità di conformarsi ai requisiti del Digital markets act, la normativa europea che prevede che i principali servizi di messaggistica siano interoperabili. La stessa direzione in cui va lo standard di Signal, che consente agli utenti di comunicare tra le varie piattaforme con lo stesso livello di sicurezza e privacy.

Quando un’app di messaggistica viene installata su uno smartphone, la maggior parte dei sistemi di crittografia genera una coppia di chiavi: una pubblica e una privata. La chiave pubblica viene inviata al server della piattaforma di comunicazione e utilizzata per identificare l’utente, mentre quella privata rimane sul dispositivo dell’utente per convalidare l’autenticità. Se la chiave privata viene compromessa, tutti i messaggi possono essere esposti alla decrittazione. Anche se l’utente ha cancellato le informazioni dal dispositivo, il codice può comunque rivelare qualsiasi messaggio. Il protocollo Signal, invece, utilizza un sistema che genera password private temporanee per ogni messaggio e utente. Il meccanismo garantisce che solo le persone coinvolte in una conversazione conoscano il contenuto della stessa. Le informazioni sono inaccessibili anche alle società che gestiscono i servizi.

Attacco alla crittografia end-to-end

Le misure di privacy attualmente in fase di implementazione, come la crittografia end-to-end, impediranno alle aziende tecnologiche di rilevare eventuali illeciti sulle loro piattaforme. Inoltre, ostacoleranno la capacità delle forze dell’ordine di ottenere e utilizzare queste prove nelle indagini per prevenire e perseguire i reati più gravi, come gli abusi sessuali sui minori, il traffico di esseri umani, il contrabbando di droga, gli omicidi, la criminalità economica e il terrorismo“, ha avvertito Europol.

La dichiarazione dell’ufficio di polizia dell’Unione europea è una delle più esplicite prese di posizione pubbliche contro la crittografia. Nell’aprile dello scorso anno, la Virtual global taskforce, l’agenzia internazionale di polizia che si occupa di contrastare gli abusi sessuali sui minori online, si è scagliata contro le big tech per la massiccia implementazione della crittografia al fine di garantire il massimo livello di privacy per gli utenti. Secondo l’associazione le funzioni che garantiscono la privacy “mettono a rischio la sicurezza dei bambini“, rendendo molto più complesso per la polizia identificare i colpevoli di abusi.

Nel 2022 la Commissione europea ha presentato una bozza che mirava a eliminare di fatto la crittografia end-to-end sulle piattaforme di messaggistica istantanea. Il regolamento sugli abusi sessuali sui minori (Csar) è stato valutato e votato dal Parlamento in ottobre, ma i legislatori hanno respinto la proposta della commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson.

Questo articolo è apparso precedentemente su Wired en español.

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Whatsapp non funziona, problemi anche per Instagram

Author: Wired

Un Whatsapp down sta disturbando le comunicazioni cellulari di un numero imprecisato di utenti in tutto il mondo a partire dalle 20:20 circa, ora italiana. La piattaforma di messaggistica che fa capo al gruppo Meta si è trovata a gambe all’aria improvvisamente, come è successo nelle altre occasioni in cui si è verificata questa eventualità. E sempre in modo analogo al passato, a “cadere” è stato anche Instagram, social network acquisito nel 2012 sempre dal gruppo che fa capo a Mark Zuckerberg.

Cause sconosciute e problemi assortiti

Al momento non è chiaro cosa stia provocando il disservizio, ma questa non è una novità. Salvo occasioni molto particolari e interruzioni particolarmente prolungate, il gruppo Meta è solito astenersi dal diramare comunicazioni legate a questi episodi – e comunque è ancora più raro che lo faccia mentre il problema è ancora lontano dalla soluzione. Quel che è certo è che il Whatsapp down e i problemi di Instagram stanno coinvolgendo non solo l’Italia, ma anche gli altri paesi, e che non tutti stanno percependo il disservizio nello stesso modo.

Online si raccolgono segnalazioni di utenti che hanno accesso a Whatsapp e non a Instagram, e una minoranza che invece ha il problema opposto. Alcuni riferiscono di Whatsapp Web completamente inutilizzabile e dell’app per smartphone invece ancora attiva; altri ancora non riescono a inviare messaggi.

Assalto a X

È facile rendersi conto della portata del problema non solo visitando il portale Downdetector – che tiene traccia di questi eventi raccogliendo le segnalazioni degli utenti – ma anche facendo tappa su X, il social network di Elon Musk che fin da quando era ancora Twitter raccoglie le lamentele degli utenti rimasti temporaneamente orfani di Whatsapp e Instagram. Anche questa volta il copione non è cambiato: gli hashtag in tendenza restano attualmente #whatsappdown e #instagramdown, e lo resteranno almeno fino a quando il problema non sarà risolto o aggirato dai tecnici di Meta.

L’opzione Telegram

Mentre alcuni utenti stanno riacquistando l’accesso alla piattaforma, una buona fetta di persone ancora accusa gli effetti dei disservizi a diverse decine di minuti dal manifestarsi dei primi problemi. Chi ha bisogno di comunicare con urgenza sta ritornando alle buone, vecchie abitudini: dalle telefonate agli sms. Per chi invece non vuole abbandonare il mondo della messaggistica ma è impaziente di ripristinare il filo diretto con i contatti, Telegram resta sempre una buona opzione. La piattaforma ideata da Pavel Durov è da sempre un’ottima alternativa allo strapotere di Whatsapp, vanta ormai milioni di utenti anche in Italia e in situazioni come questa solitamente riesce a rosicchiare qualche nuovo adepto dalla platea di utenti altrimenti fedeli all’ecosistema del gruppo Meta.

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La trascrizione dei messaggi vocali è in arrivo su WhatsApp

Author: Wired

Sembra finalmente pronta la trascrizione dei messaggi vocali su WhatsApp, una delle funzionalità più richieste dagli utenti visto che sono già disponibili da anni su tutte le applicazioni rivali. Dopo una prima brevissima comparsa qualche mese fa, l’utilità è ricomparsa in modo più articolato e ormai semi-ufficiale nella versione 2.24.7.8 beta di WhatsApp per dispositivi Android disponibile su Google Play Store per chi aderisce al programma di test in anteprima. Tutto suggerisce che il debutto sulla versione pubblica sia ormai imminente, come funzionerà?

I messaggi vocali sono la croce e delizia di WhatsApp, perché c’è chi li usa in modo abbondante per numero e durata e chi invece li detesta, preferendo la cara e vecchia chat scritta. Dopo aver accolto i gruppi di conversazioni audio, l’app è finalmente pronta a introdurre una funzione molto utile come le trascrizioni dei vocali che trasforma in testo un messaggi a voce, garantendo la possibilità di leggerlo senza dover per forza ascoltare. Qualcosa di molto utile per esempio se si è in un ambiente molto silenzioso oppure ci si trova in una riunione o al cinema oppure per chi ha problemi di udito. Il funzionamento è presto detto: una volta abilitato dalle impostazioni interne, basterà un tap per ottenere la trascrizione che di certo non precluderà poi in seguito la possibilità di ascoltare il vocale. Un’opzione che da diversi anni è già stata aggiunta su altre app di messaggistica rivali da Telegram a WeChat.

La novità è attualmente in fase di test sulla versione 2.24.7.8 beta di WhatsApp per dispositivi Android come individuato da Wabetainfo e propone anche la protezione della crittografia end-to-end, con il processo di trascrizione che avviene in locale sul dispositivo senza dover passare dal cloud, con l’unica richiesta di scaricare un pacchetto di 150 MB per la conversione voice-to-text. Non resta che attendere l’annuncio ufficiale e il rilascio pubblico sulle app Android e iPhone così come su pc e via web per avere finalmente la trascrizione dei messaggi vocali WhatsApp.