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Lazio, le proposte per ricerca e innovazione alle elezioni regionali

Poche idee caratterizzano la gran parte dei punti programmatici dedicati alla ricerca e all’innovazione. E in due programmi su tre non c’è traccia di risorse o coperture finanziarie

Author: Wired

Con le elezioni regionali del Lazio alle porte, previste per il 12 e il 13 febbraio, le proposte su ricerca e innovazione contenute nei programmi dei candidati e della candidata lasciano spazio all’immaginazione. Nel senso che dovrebbero essere elettori ed elettrici a immaginarsi delle proposte concrete, perché queste sembrano assenti nella maggior parte dei casi. Inoltre, come per ogni altro punto analizzato da Wired, due programmi su tre non indicano quali fondi impiegare e come impiegarli per realizzare gli interventi proposti.

Vediamo nello specifico le proposte su ricerca e innovazione dei candidati alle regionali del Lazio: 

  1. Il centrosinistra e il terzo polo con Alessio D’Amato
  2. Il Movimento 5 stelle con Donatella Bianchi
  3. La coalizione di centrodestra con Francesco Rocca

Da sinistra: Francesco Rocca, Alessio D'Amato e Donatella Bianchi Chi sono i candidati alle elezioni regionali del Lazio

Finita l’era Zingaretti, a contendersi la presidenza saranno Alessio D’Amato, assessore alla Sanità, Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana, e la giornalista Rai Donatella Bianchi. Ecco chi li sostiene

Il centrosinistra e il terzo polo con Alessio D’Amato

Nel programma di D’Amato manca un capitolo esplicitamente dedicato alla ricerca e all’innovazione. Alcuni riferimenti al tema si trovano però nel piano “Laziodomani: una strategia per le nuove generazioni”. In questo contesto il candidato propone di rafforzare il diritto allo studio universitario, il programma Torno subito per sostenere formazione e ricerca e un rilancio dei dottorati tecnologici, per portare più ricercatori nelle imprese.

Vengono poi elencate ulteriori azioni per sostenere l’iniziativa imprenditoriale dei giovani, anche attraverso la destinazione del patrimonio regionale di spazi per il coworking e lo sviluppo degli “hub cultura-socialità-lavoro”, il sostegno del programma VitaminaG per finanziare le idee innovative delle persone con meno di 35 anni e la realizzazione di moduli di formazione specializzata per la progettazione europea, l’innovazione sociale e quella tecnologica. Per un totale di 300 milioni di euro di investimenti.

Infine, D’Amato propone di proseguire e incrementare le iniziative di sostegno alla ricerca portate avanti dalla precedente amministrazione di centrosinistra, come la creazione di nuove borse di studio e il finanziamento di progetti come “Rome Technopole, i 10 km di Scienza, il Dtt (Divertor Tokamak Test facility presso il Centro Ricerche Enea di Frascati) e il Distretto Tecnologico dei beni e delle attività culturali (Dtc)”. Una decisione che ha portato 85 persone, tra rettori professoresse, professori, ricercatrici e ricercatori a firmare un appello di sostengo alla sua candidatura.

Il Movimento 5 stelle con Donatella Bianchi

Nemmeno Bianchi dedica un capitolo all’innovazione a alla ricerca, parlando genericamente di “nuovi fondi per le startup innovative e per le micro e piccole e medie imprese e implementazione delle risorse per il fondo rotativo di microcredito regionale”. L’innovazione viene poi citata nuovamente tra le proposte relative al digitale, già elencate in questo nostro approfondimento, in cui si parla in generale di azioni per rafforzare gli investimenti finanziari, le connessioni e le infrastrutture ad alta tecnologia. Copertura finanziaria non pervenuta.

La coalizione di centrodestra con Francesco Rocca

Un paragrafo molto breve all’interno del programma di Rocca titola “innovazione e ricerca”. Tuttavia, al suo interno non si trova nemmeno una proposta concreta dedicata alla ricerca o all’innovazione, così come è completamente assente qualunque stima dei fondi da destinare al settore, né all’innovazione. Il testo si limita a citare le linee guida per realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale europea, cioè “lo sviluppo della connettività, l’alfabetizzazione digitale di cittadini e imprese e il sostegno agli investimenti Ict”, ma niente di più.

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