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Economia

Cicli e Gann in sinergia: FTSEMIB 4 – 8 Dicembre 2023 – Cicli e Gann

Author: Finanza.com Blog

Analisi Tecnica

E pull-back fu, con long-white e successiva spinnig-top di indecisione sulla resistenza dei 29760.
Hammer finale (non di inversione) proprio sul livello dei 29910, ritoccando il massimo del 1/8/23.

Non dimentichiamo il target del trading range dei 30345 con una prima resistenza a 30125 circa…
Occhio all’ipercomprato che potrebbe essere scaricato portando il nostrano al test come supporto dei 29760 con probabile discesa verso i 29500.

Nel lungo periodo, siamo al test della prima trendline come parte alta del canale rialzista.
Prossima importante resistenza a 31550….

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Economia Tecnologia

La prima costellazione privata di satelliti made in Italy

Author: Wired

L’Italia si fa spazio nello Spazio. È iniziata l’avventura di Apogeo Space, la startup bresciana che vuole realizzare la prima costellazione privata di satellitimade in Italy, appunto – dedicata all’Internet of Things (IoT): partiti l’11 novembre scorso a bordo del Falcon 9 di SpaceX, i primi 9 pico-satelliti sono stati da poco rilasciati e trasportati dal taxi spaziale di D-Orbit (altra impresa di logistica spaziale nostrana) e adesso si stanno mettendo in posizione. Se tutto va bene, la costellazione di 96 pico-satelliti sarà completata nel 2027 e dovrebbe garantire un servizio di telecomunicazioni globale, continuo e a basso costo.

L’internet delle cose

L’Internet delle cose (o Internet of Things, IoT) è una realtà ben presente nelle nostre vite. Sono orologi, veicoli, elettrodomestici e molti altri dispositivi elettronici smart, che raccolgono dati e si connettono alla rete perché noi – gli interessati – possiamo, per esempio, trovarli facilmente e accedere alle loro informazioni. Rientrano in questa dimensione i gps per sapere dov’è il nostro animale domestico così come le case domotiche e lo smart metering (cioè i sistemi di telelettura e telegestione dei contatori di acqua, gas ed energia elettrica), fino ad applicazioni per il monitoraggio dei ghiacciai o delle foreste per la prevenzione degli incendi, per il tracking continuo dei carichi marittimi e per l’agricoltura 4.0 (Smart Agriculture, AgriTech, FoodTech). Quest’ultima è una realtà ancora in divenire, ma che si presenta come una risposta concreta alla sfida alimentare del futuro, promettendo di semplificare le pratiche agricole e zootecniche e renderle più efficienti e sostenibili grazie al controllo da remoto e all’automazione.

Un mercato in crescita

Quello dell’Iot, dunque, è un mercato in espansione. L’interesse nel settore si vede anche dal volume degli investimenti. “Dal 2014 al 2022 – riferisce Daniele Lubelli dell’istituto di ricerca tedesco Statistica – c’è stata una crescita impressionante sia in termini di investimenti che di operazioni completate”. Il contesto europeo è promettente, attrae sia investitori europei che extraeuropei, e le risorse al momento sono distribuite in modo abbastanza uniforme lungo tutta la catena del valore del settore spaziale.

Per quanto riguarda l’Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022 c’è stata una crescita del 13% rispetto al 2021, per un ammontare complessivo di 8,3 miliardi di euro: gli oggetti connessi a fine anno erano 124 milioni (cioè circa 2 per abitante). Un buon numero, anche se non elevatissimo – commenta Mattia Cerutti dell’Osservatorio IoT – , segno che l’interesse per le applicazioni della tecnologia è alto ma che c’è ancora lavoro da fare. Soprattutto in termini di offerta e miglioramento dei servizi: solo una percentuale contenuta dei dispositivi IoT oggi riesce a essere intercettata in modo continuativo dai servizi satellitari.

La costellazione italiana

La costellazione di satelliti di Apogeo Space ha proprio questo fine: offrire un servizio di telecomunicazioni globale continuo, a costi contenuti. Per riuscirci, spiega il Ceo e co-fondatore Guido Parissenti, si è scelto di puntare sulla miniaturizzazione della tecnologia dei satelliti. Dopo i primi “esperimenti” (nel 2021-22 sono stati messi in orbita due piccoli dimostratori sperimentali), l’azienda bresciana ha disegnato, progettato e realizzato dei satelliti che si potrebbero definire tascabili, visto che misurano 10x10x3 cm e pesano meno di 1 Kg ciascuno. “In questo modo, con un investimento relativamente ridotto, siamo in grado di mandare in orbita molti pico-satelliti che, una volta in posizione (a oltre 500 chilometri di quota, nella bassa orbita terrestre, nda) e completamente operativi, saranno in grado di coprire l’intero globo in modo continuativo”, riferisce Parissenti. In altre parole, ogni punto della Terra in cui si trovi un sensore connesso alla rete di pico-satelliti sarà sempre connesso e contattabile in tempo reale o quasi.

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BTC Core Claim
https://www.bailii.org/ew/cases/EWCA/Civ/2023/868.html

Torrino DAO is listed on Magic Eden
https://magiceden.io/marketplace/torrino_dao_collection

YouChain S.p.A.
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Il primo incubatore finanziario in Italia ad investire in digital assets

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Sentiment and flows suggest caution.

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Economia Tecnologia

Al Wired Next Fest di Firenze le nuove sfide dell’intelligenza artificiale

Author: Wired

I consumi energetici troppo elevati, i bias cognitivi che vengono riproposti dagli algoritmi, e la tutela del copyright sono le tre sfide che l’intelligenza artificiale dovrà affrontare. Al Wired Next Fest di Firenze Sasha Luccioni, ricercatrice nell’AI etica e sostenibile presso la startup franco-americana HuggingFace, ha analizzato tutti questi punti nel suo intervento in collegamento al Salone dei Cinquecento. In qualità di membro Fondatore di Climate Change AI e del Consiglio di Women in Machine Learning, ha subito sottolineato come la diversità debba essere presente all’interno dei modelli dell’intelligenza artificiale: “La tecnologia non è neutra, i bias dell’intelligenza artificiale altro non sono che quello che noi vediamo nella società. Qualsiasi stereotipo si applichi viene peggiorato dal sistema, che tende ad amplificare la distorsione. Per questo è importantissimo portare avanti piccole scelte quando si addestra l’intelligenza artificiale, bisogna che si confronti con le minoranze, prendendo più dati possibili anche sulle donne ad esempio, per vederle poi rappresentate e non aver risultati distorti”.

Come riporta Luccioni infatti solo il 12% di chi lavora nell’AI è donna: “C’è un grosso sbilanciamento, e siccome questa tecnologia ha una ricaduta sulla nostra vita è importante che vengano rispettate le diversità. Ad esempio, nella selezione dei cv si è capito che le donne venivano rifiutate solo in quanto donne, perché l’algoritmo si basava sul fatto che il 90% delle persone impiegate nel settore è rappresentato da uomini. Per questo è cruciale fare mentoring, vogliamo aiutare le comunità e le donne a non abbandonare questa industria”. Sempre partendo da questo concetto, secondo l’esperta è fondamentale che questa tecnologia “non sia nelle mani di pochi soggetti, deve essere open, per intervenire su questi aspetti in modo condiviso”.

Per tutelare la proprietà intellettuale e il copyright, per Luccioni bisogna implementare meccanismi per capire quali siano le fonti che sono state utilizzate, analizzare i dataset usati da un’intelligenza artificiale. Si tratta di centinaia di Terabyte da ricercare, un lavoro impossibile da fare a mano, ma gli artisti possono, con degli strumenti, ricercare i loro lavori e capire se siano stati usati per allenare un modello di AI e denunciare l’azienda in questione. È stata fatta una class action per consentire agli artisti di avere il pieno possesso della propria opera, eliminandola dal dataset”. L’impatto ambientale non è poi un parametro trascurabile: “I modelli di IA non sono astratti, sono fatti di molte Cpu, di server e pc, ci serve un potere di calcolo che ha bisogno di molta energia, che senza delle scelte consapevoli crea degli effetti sul clima. Ad esempio, sono state emesse 500 tonnellate di CO2 per la creazione di Gpt-3”.

Nel panel “Focus AI – A come artificiale, I come italiana” tre startup nostrane hanno parlato della loro esperienza nello sviluppo di dati sintetici, ovvero informazioni che non mettono a rischio la privacy di nessuno, e di chatbot. Per Shalini Kurapati, ceo e co-founder di Clearbox AI: “I dati sintetici sono un nuovo paradigma sull’anonimizzazione. Oggi chi ha i dati vincerà e non sempre tutti li hanno a disposizione per allenare i propri modelli”. Dello stesso avviso anche Daniele Panfilo, ceo e cofounder di Aindo: “Nell’ambiente spesso si dice ‘No data no party’, perché senza è difficile allenare i modelli di un’intelligenza artificiale. Bisogna avere accesso ai dati, ma quando si disegna qualcosa vanno calati in un contesto anche normativo. Non dobbiamo per questo fermare l’innovazione, perché rimarremmo indietro, e in questo senso i dati finti, che si comportano come quelli veri, ci vengono incontro per un’innovazione etica”. Secondo Andrea Tangredi co-founder & chief product officer di indigo.ai, le future generazioni che vorranno cimentarsi in questo settore dovranno tenere a mente due fattori: “Come per tutte le tecnologie esiste l’ambito della ricerca e quello della loro applicazione sul campo, io consiglio di non escludere nessuno dei due mondi, provare un po’ entrambi e prendere poi una scelta consapevole in base anche alle proprie inclinazioni”.