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HardwareSoftware

SilverStone, alimentatore Essential 450W: 80 Plus Bronze e con tutto quello che serve

Author: Le news di Hardware Upgrade

SilverStone annuncia un nuovo alimentatore della sua serie Essential, presentata all’inizio di quest’anno, che va a completare la gamma non nella fascia di potenza più alta, bensì in quella entry level, strizzando l’occhio a tutti quegli utenti che non necessitano di molta potenza per il proprio sistema e quindi sono alla ricerca di un alimentatore poco potente ma pur sempre con un buon rapporto qualità-prezzo.

Alle già disponibili versioni Essential 550 e 650 W si aggiunge il modello 450 W, denominato SST-ET450-B, realizzato con standard ATX, lunghezza pari a 14 cm, ventola da 120 mm e cablaggio non modulare: efficienza 80 Plus Bronze e singolo canale +12 V in grado di gestire un carico complessivo fino a 34 A.

L’alimentatore Essential 450 W mette a disposizione un buon numero di connettori sufficienti per qualsiasi sistema anche di fascia media o per aggiornare PC datati:

  • n°1 connettore ATX a 24 pin
  • n°1 connettore EPS 4+4 pin
  • n°2 connettori PCIe 6+2 pin
  • n°4 connettori SATA power
  • n°3 connettori 4-pin Molex
  • n°1 connettore 4-pin Berg

SilverStone lo propone con 3 anni di garanzia e ad un prezzo di 59,99 $ , circa 50 €; per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina dedicata al prodotto.

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Energia

Accumulo stazionario: a che punto siamo in Italia?

Author: stefania Rinnovabili

accumulo

(Rinnovabili.it) – Terna ha pubblicato oggi il suo ultimo report mensile sul sistema elettrico italiano. Il documento, accanto ai dati su produzione e domanda elettrica, riporta uno speciale sui sistemi di accumulo stazionario e, nel dettaglio, sui progetti di energy storage che l’operatore attualmente supporta.

L’aumento della produzione rinnovabile non programmabile, soprattutto nel Mezzogiorno nelle Isole maggiori, sta chiedendo alla rete nuovi strumenti per garantire la flessibilità e  la sicurezza del sistema energetico. A questa domanda Terna ha risposto con un programma sperimentale finalizzato a testare e validare l’utilizzo dell’accumulo stazionario elettrochimico su grande scala.

Nello specifico, l’operatore nazionale ha avviato cinque progetti pilota per verificarne capacità e potenzialità. Tre di questi sono del tipo “Energy Intensive”, vale a dire caratterizzati da un elevato rapporto tra energia accumulata e potenza installata. Gli impianti in questione – Ginestra SANC, Flumeri SANC, Scampitella SANC – si affidano alle batterie sodio/zolfo come tecnologia d’accumulo e offrono una potenza complessiva di circa 35 MW.

I tre sistemi  sono connessi ad alcune porzioni di reti da 150 kV della Campania; tratti scelti proprio per l’elevato numero di congestioni derivanti dai picchi di produzione di eolico e fotovoltaico. Criticità che le batterie stanno aiutando a risolvere, come spiega Terna “Gli impianti Storage hanno contributo durante l’anno 2016 per circa il 40% alla riduzione delle congestioni legate all’eccessiva produzione di energia eolica sulle dorsali interessate dai progetti pilota. Nello stesso periodo i sistemi di accumulo sono stati utilizzati anche per servizi di regolazione di frequenza primaria e secondaria”.

Gli altri due progetti che vanno sotto il nome comune di Storage Lab sono del tipo “Power intensive”, ovvero caratterizzati dall’erogazione, per brevi tempi, di elevate potenze.  L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano di Difesa per la Sicurezza del Sistema Elettrico Nazionale 2012-2015 e ha portato all’installazione di 16 MW di impianti multi-tecnologici in Sicilia e Sardegna.

“Lo Storage Lab risulta un progetto unico al mondo per varietà di tecnologie disponibili ed innovatività nei sistemi di controllo. Le singole unità di accumulo (SdA) hanno una taglia di circa 1 MW e sono basate su tecnologie litio (9,2 MW, 5 tipologie), ZEBRA (3,4 MW, 2 tipologie) e flusso (0,85 MW, 2 tipologie). A completamento del portafoglio tecnologico del progetto, è prevista l’installazione di sistemi basati su supercapacitori presso entrambi i siti”.

>>Leggi anche Ultra batterie allo storage lab di Terna, il più avanzato d’Europa<<

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Economia

Setup e Angoli di Gann: FTSE MIB INDEX 23 Novembre 2017

Author: gianca60 Finanza.com Blog Network Posts

Setup e Angoli di Gann
FTSE MIB INDEX

Setup Annuale:
ultimi:
2016 (range 15017/21194 ) ) [ uscita rialzista ]
prossimo 2017

Setup Mensile:
ultimo Ottobre (range 22021 / 22899 ) [ in attesa ] barra outside
prossimi Dicembre

Setup Settimanale:
ultimi: prossimi 13/17 Nov ( range 21932//22586 ) [ in attesa ]
prossimi 27 Nov / 1 Dic

Setup Giornaliero
ultimo : 22 Novembre (range 22312/ 22495 + event est ) [ in attesa ]
prossimi 28

Angoli annuali indice 2017 16500, 17400, 19800/20000, 20600, 22500, 23900
Angoli annuali comit 2017 755, 869, 1010, 1088/1094, 1155, 1280, 1330 ,1510

Angoli Mensili Novembre 21600/21800, 22180, 22980, 23750
Angoli Settimanali: 21190, 21750, 22695
Angoli Giornalieri 22124, 22185, 22326, 22365, 22421, 22522,

I commenti giornalieri sull’articolo riguardante i Setup e gli Angoli di Gann saranno sempre disabilitati e continuerano sempre sull’articolo unico settimanale.

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Pc Games

L’annosa questione delle casse premio: gioco d’azzardo oppure no?

Author: Ultime news PC | Multiplayer.it

La notizia riportata stamattina, secondo cui in Belgio le casse premio sono state equiparate al gioco d’azzardo, ha prevedibilmente scatenato una furiosa discussione sull’argomento, l’ennesima. A farla da padrone sono naturalmente stati gli utenti più assolutisti, quelli che vedono le casse premio e, in generale, le microtransazioni come il male assoluto, un tentativo di monetizzazione ulteriore da demonizzare per chi ha acquistato un gioco a prezzo pieno e non dovrebbe dunque trovarsi nella condizione di pagare ancora per godere dei medesimi contenuti.

La questione è però stata ridimensionata alcune ore fa: in pratica tutta la faccenda è ancora in uno stato embrionale e i legislatori non hanno preso una decisione al riguardo, tuttavia non sono mancate le considerazioni di alcuni addetti ai lavori sull’argomento; come l’analista Michael Pachter, che non ha esitato a dire che le casse premio non possono essere equiparate al gioco d’azzardo in quanto i relativi premi non hanno un valore concreto, e chi pensa si tratti di azzardo dovrebbe farsi vedere da uno bravo.

La posizione di Multiplayer.it sull’argomento dovrebbe ormai essere chiara: ci siamo affidati al semplice buon senso, a un’analisi onesta e quanto più possibile scrupolosa dell’effettiva incidenza delle microtransazioni in ognuno dei titoli che vengono recensiti, senza dunque condannare questa pratica di mercato a priori ma riservandoci naturalmente il diritto di penalizzare quelle produzioni che puntano alla monetizzazione in modo talmente evidente da modificare il bilanciamento della difficoltà a tal fine.

Per fortuna finora tale fenomeno si è finora verificato quasi esclusivamente in alcuni giochi free-to-play, ma è chiaro ormai come la polemica abbia raggiunto dimensioni tali da non poter più essere ignorata dai publisher, che rischiano di subire ripercussioni concrete dall’adozione di queste strategie. Il dietrofront di Electronic Arts per Star Wars: Battlefront II sarà probabilmente il primo di una lunga serie di ripensamenti, ma a fronte di costi produttivi sempre più alti si tornerà per forza di cose a valutare DLC a pagamento o finanche abbonamenti mensili per le esperienze basate sul multiplayer, laddove ci sia l’esigenza di evitare frammentazioni nella base d’utenza.

Uno scenario migliore o peggiore di quello attuale?

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HardwareSoftware

Kaspersky agli USA: “Il vostro agente hackerato dalla Cina”

Author: Marco Schiaffino Tom’s Hardware

Kaspersky e il governo USA ormai se le suonano come due pugili al centro del ring. La vicenda è quella dell’attacco hacker che ha colpito un contractor dell’NSA e che secondo il governo degli Stati Uniti avrebbe coinvolto Kaspersky, il cui antivirus sarebbe stato usato dai servizi segreti russi per rubare documenti e software dell’NSA.

La società russa, dopo essersi difesa dalle accuse di essere in combutta con i servizi del Cremlino, è però passata all’attacco. E lo ha fatto pubblicando un corposo report che contiene le conclusioni di un’indagine mirata a chiarire cosa sia successo in quel fatidico autunno del 2014.

kaspersky

Secondo i ricercatori, si legge nel report, il materiale top secret sarebbe stato rubato da “hacker ignoti” che però usavano un server registrato da una società cinese.

Nel report Kaspersky ribalta inoltre le accuse sul contractor, accusandolo in buona sostanza di essere un incompetente. La backdoor utilizzata per sottrarre il codice sorgente degli strumenti di spionaggio dell’NSA, infatti, sarebbe finita sul computer proprio per colpa sua.

L’agente segreto avrebbe infatti installato sul suo PC una versione pirata di Office che conteneva un trojan e, per farlo, avrebbe disattivato l’antivirus che bloccava l’esecuzione del crack scaricato insieme al programma pirata.

Per saperne di più leggi l’articolo completo su Security Info, il sito dedicato completamente alle news e agli approfondimenti sul tema della sicurezza informatica.