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Bonus, tutti quelli rinnovati per il 2023

Author: Wired

La misura spetta inoltre solo ai soggetti con Isee non superiore ai 40mila euro.

Credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale

Tra le misure che il governo ha rifinanziato per i primi tre mesi del 2023 c’è anche il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Per bar, ristoranti e attività commerciali si passa dal 30 al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40 al 45%.

Superbonus

Pur passando dal 110% al 90%, è stato confermato anche per le spese sostenute nel 2023 il superbonus. Contestualmente, il governo ha concesso la possibilità di accedervi anche ai proprietari di singole abitazioni, a condizione che essi non superino la soglia di reddito di 15mila euro annui, innalzati in base al quoziente familiare. L’immobile oggetto di lavori deve inoltre essere una prima casa.

Bonus mobili

Con un emendamento alla manovra, l’esecutivo ha prorogato anche il bonus mobili. Sarà dunque possibile usufruire della detrazione del 50% per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici a risparmio energetico fino al 31 dicembre 2024. Come previsto inizialmente, per il 2023 la soglia del tetto di spesa sarà ridotta. Da 10mila euro non passerà però a 5 ma a 8mila euro, con un taglio meno incisivo rispetto alle attese.

Un cantiere edileCos’è il bonus case green pensato dal governo

Prevede il taglio del 50% dell’Iva sulle operazioni di acquisto delle prime case in classe energetica A e B ed è al vaglio delle Camera

Bonus barriere architettoniche

La manovra prevede il prolungamento del bonus barriere architettoniche fino al 31 dicembre 2025. L’agevolazione consiste nella detrazione del 75% delle spese documentate, rimaste a carico del contribuente e relative ai lavori finalizzati proprio all’abbattimento delle barriere architettoniche.

In particolare, i lavori compresi nella misura sono quelli che riguardano le parti comuni degli edifici per la sostituzione o la nuova installazione di impianti utili a eliminare totalmente o a limitare almeno per l’80% una barriera architettonica. Rientrano nelle fattispecie a cui il bonus è applicabile anche gli interventi sugli edifici unifamiliari finalizzati alla sostituzione o all’installazione di impianti.

Il bonus può essere utilizzato come detrazione in occasione della dichiarazione dei redditi con cinque quote annuali di uguale importo, attraverso la cessione del credito oppure direttamente con uno sconto in fattura.

Bonus internet

Il governo ha chiesto e ottenuto che la Commissione europea confermasse la proroga del bonus internet, che è rivolto alle micro, piccole e medie imprese oltre che alle persone fisiche in possesso di partita iva e  prevede l’erogazione di un voucher connettività per abbonamenti a internet ultraveloce.

Gli interventi sono finanziati a valere su risorse statali del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 attraverso quattro diversi tipi di tagliandi di valori compresi tra i 300 e i 2500 euro a seconda della velocità massima in download garantita.

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Milano, le residenze virtuali portano alla luce gli invisibili che vivono in città

Author: Wired

A Milano ci sono seimila residenze fittizie di persone che abitano in città ma che non riescono ad avere, per diversi motivi, un alloggio ufficiale. L’amministrazione dal 2019 ha attivato il servizio ResidenzaMi, che, attraverso indirizzi di case comunali o sportelli gestiti dal terzo settore per suo conto, permette di registrare in quei luoghi la propria residenza. Era pensato soprattutto per le persone senza fissa dimora ma nel tempo si è scoperto che a usufruirne è anche chi non ha un contratto d’affitto regolare o vive in un posto letto in una stanza. “Il numero di persone che usano il servizio è cresciuto nel tempo, questo anche perché non è usato solo dalle persone senza fissa dimora: stiamo cercando di provare a distinguere in modo più preciso i casi sociali legati alla grave marginalità adulta da tutte le altre richieste”, spiega l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolé. 

La residenza è cruciale per poter accedere a una serie di diritti, come per esempio l’assistenza sanitaria: “Una persona che ha problemi di tossicodipendenza per essere presa in carico dal sistema sanitario regionale e inviata in una comunità terapeutica deve avere una residenza. Come Comune ci siamo occupati di alcune decine di casi di persone che volevano intraprendere un percorso terapeutico ma questo scoglio burocratico era difficile da superare”, prosegue l’assessore. Ci sono al momento cinque sportelli in città dove rivolgersi per questo servizio: via Strehler (nel Municipio 1), via Oglio (nel Municipio 4), viale Tibaldi (nel Municipio 5), viale Legioni Romane (Municipio 6) e via Quarenghi (Municipio 8). Da Palazzo Marino fanno sapere che sono già stati individuati due spazi per poter ospitare il servizio anche nel Municipio 2 e 9, che apriranno a breve.

article imageLe 3 città italiane in cui è quasi impossibile trovare casa a prezzi accessibili

A Milano, Venezia e Bologna il caro affitti rischia di tagliare fuori dal mercato sempre di più persone povere, studenti, migranti e quel ceto medio che, tra inflazione e stipendi fermi, sta perdendo potere d’acquisto. E se gli affitti sono sempre più cari, nei contesti urbani (anche nelle periferie) i prezzi delle case ormai sono alle stelle

La residenza è una porta d’accesso per i diritti 

Avere la residenza permette di richiedere documenti come la carta di identità o la tessera sanitaria e di godere di alcuni diritti fondamentali: dalla salute (come la scelta del medico di base) all’istruzione, dal lavoro al voto, oltre ad avere un luogo dove ricevere la posta ed essere rintracciabile. Il progetto ResidenzaMi è gestito dalla Casa della carità in associazione temporanea di impresa con Caritas Ambrosiana e Cooperativa Farsi prossimo. Per accedere agli sportelli si deve presentare una relazione redatta dai servizi sociali che certifica la permanenza fisica su un territorio da almeno sei mesi. Chi non è in carico ai servizi può presentarsi al cosiddetto “sportello filtro” nella sede della Casa della carità in via Francesco Brambilla o al Centro Sammartini. 

“La legge italiana prevede la possibilità di avere la residenza se la persona presenta un rogito o un contratto di affitto regolare , quindi molti fragili sono esclusi, creando di fatto una contraddizione perché la residenza dovrebbe essere il luogo dove si vive – spiega Fiorenzo De Molli, responsabile degli sportelli ResidenzaMi – di fatto è proibito darla a chi ha un affitto in nero, a chi vive in un pensionato o in spazi impropri e luoghi di fortuna, a chi ad esempio abitava in una casa popolare con i genitori, si è sposato e poi ha divorziato e ora è obbligato a tornare in famiglia. Si era regolamentato in questo modo per la sicurezza, ma in questo senso siamo di fronte a un autogol: non sai nemmeno chi vive davvero negli appartamenti” .