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Pillola contraccettiva e Prep gratis: da quando?

Author: Wired

La pillola contraccettiva e i farmaci di prevenzione per non contrarre il virus dell’Hiv saranno forniti gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno. È la storica decisione presa dal Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), organo indipendente sulle cui decisioni non può intervenire il governo, in occasione della giornata nazionale per la salute della donna.

L’Aifa ha lavorato mesi per arrivare a queste conclusioni, affrontando valutazioni tecniche e le difficoltà riscontrate nel ridefinire il prezzo dei farmaci, che vanno rinegoziati quando diventano rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale, ma alla fine la Commissione tecnico scientifica dell’agenzia è riuscita a completare i lavori prima della scadenza.

E così, finalmente, la pillola contraccettiva è stata resa rimborsabile, e quindi gratuita per tutte le donne, senza alcun limite d’età. Allo stesso modo, l’Aifa ha stabilito che il Servizio sanitario nazionale dovrà anche rimborsare le spese, a tutti e tutte e senza limiti di età, per i farmaci necessari alla cosiddetta Prep, cioè la profilassi pre esposizione al virus dell’Hiv.

Il costo per le casse dello Stato, per la pillola contraccettiva, sarà di circa 140 milioni di euro all’anno, mentre per quanto riguarda i farmaci necessari per la Prep, si legge su Quotidiano Sanità, il costo è estremamente minore e ha un impatto sugli ospedali di poche centinaia di migliaia di euro.

La decisione del Comitato prezzi e rimborsi passera questa settimana al Consiglio di amministrazione dell’Aifa, per poi essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e diventare operativa. Secondo il Sole 24 ore la riunione dovrebbe avvenire già il 26 di aprile e in quell’occasione sarà sicuramente dato il via libera alla gratuità dei farmaci per Prep.

Mentre per la pillola contraccettiva potrebbe volerci una settimana in più, per dare il tempo all’Agenzia di valutare meglio quali tra i tanti medicinali disponibili potranno essere resi effettivamente rimborsabili e gratuiti.

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Droni, il primo test del trasporto organi in Italia

Author: Wired

Il trasferimento di organi tramite droni è al capitolo uno: entro la fine del mese a Torino si concretizzerà il primo volo sperimentale italiano. Nel 2021 su Wired avevamo raccontato il perimetro del progetto, ma solo adesso si è entrati nel vivo. “Il motivo di questo ritardo non è tecnologico bensì normativo: abbiamo collaborato con Enac per ottenere l’autorizzazione a volare in ambito cittadino oltre la linea di vista. Il tema della sicurezza è vitale“, conferma Antonio Amoroso, presidente della Fondazione Donatori organi e trapianti (Dot).

Non di meno il team scientifico ha dovuto sperimentare in laboratorio se eventuali scuotimenti o vibrazioni potessero alterare il materiale biologico trasportato. Già, perché la prospettiva è quella di raggiungere un giorno il trasporto organi, ma prima di allora ci si concentrerà sul trasporto di campioni biologici per la verifica della compatibilità tra donatore e ricevente.

“In laboratorio abbiamo impiegato dei simulatori, degli shaker, per riprodurre circa 60 minuti di sollecitazioni. Dopodiché abbiamo confrontato i campioni: quelli rimasti immobili e gli altri. L’esito è stato positivo e non abbiamo riscontrato variazioni

Antonio Amoroso, ordinario di genetica medica presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino

La Fondazione Dot, che si occupa di promuovere la cultura della donazione di organi e dei trapianti, ha deciso di chiamare il progetto Indoor (uslNg Drones fOr Organ tRansportation). Da rilevare che fin dal primo momento sono stati coinvolti partner istituzionali e tecnici, fra cui il Centro nazionale trapianti, il Centro regionale trapianti del Piemonte, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza, l’Università di Torino, l’Enac e le aziende private del settore aviazione e aerospazio Pros3, Mavtech, Abzero e Lma Aerospace Technology. Senza contare l’apporto fondamentale del Centro Interdipartimentale per la robotica di servizio PIC4SeR del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Marcello Chiaberge.

percorso drone volo organi

Il percorso del primo volo

Il primo volo sperimentale a Torino

Entro la fine di aprile verrà organizzato un primo volo tra il Centro Traumatologico Ortopedico e la Palazzina di Genetica dell’ospedale Molinette: si parla di circa 600 metri linea d’aria, mantenendosi sotto i 70 metri di altitudine a una velocità massima di 50 chilometri all’ora, sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano e un tratto del fiume Po. Verrà fermato il traffico e comunque il drone sarà monitorato costantemente lungo l’intero percorso. Non ci si aspetta grandi colpi di scena poiché in fondo è quasi un volo per “sperimentare” l’autorizzazione Enac, più che dettagli tecnici. Il drone infatti è un piccolo quadricottero, con un ingombro di circa 50 centimentri, dotato di una capsulina di trasporto in scala. Per di più le provette trasportare saranno di un liquido inerte.

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Economia Tecnologia

App Io, tutti i documenti che il governo vuole portare a bordo

Author: Wired

Il portafoglio digitale dell’app Io, l’applicazione dei servizi della pubblica amministrazione, potrebbe presto contenere la patente, la tessera sanitaria e il voting pass, corrispettivo dell’odierna tessera elettorale. Tutto in digitale. A comunicarlo lo scorso 19 aprile ai membri della commissione Affari costituzionali della Camera è stato direttamente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti, confermando gli investimenti dell’esecutivo sull’applicazione gestita da PagoPa, società pubblica controllata dal ministero del’Economia e delle finanze.

La previsione del governo, come riporta l’agenzia Ansa, è in particolare quella di dar vita già “entro la fine dell’anno” a “un ulteriore importante cambiamento positivo per la vita quotidiana di tutti gli italiani“. Nel confronto con i deputati, Butti ha passato in rassegna tutti gli altri interventi che la maggioranza sta valutando di mettere in campo per procedere spedita nel processo di trasformazione digitale della pubblica amministrazione, come per esempio il cloud, su cui “siamo allineati – ha affermato – ai target posti dal piano nazionale di ripresa e resilienza”. Nel dettaglio, il prossimo target per il paese è fissato al 30 settembre, data in cui le 1.064 pubbliche amministrazioni locali dovranno aver definito il processo di migrazione.

Gli altri progetti

Un’altra novità riguarderà sempre PagoPa, che potrà disporre di una piattaforma per le notifiche digitali.Questo servizio – ha spiegato il sottosegretario – consentirà la progressiva digitalizzazione di tutte le comunicazioni a valore legale che le pubbliche amministrazioni inviano a cittadini e imprese”.

In tema di sanità, prosegue invece il lavoro del governo sul fascicolo sanitario elettronico. I prossimi step sono tre: entro giugno 2024 sarà realizzato l’ecosistema dei dati sanitari; entro dicembre 2025, l’85% dei medici di medicina generale alimenterà il fascicolo; entro fine 2026 dovranno averlo adottato tutte le regioni.

Per quanto riguarda i trasporti, sarà presto avviato il progetto mobility as a service, finanziato dal Pnrr con 40 milioni e dal Fondo complementare con altri 17. In tredici città e territori saranno lanciate delle piattaforme digitali che permetteranno ai cittadini di accedere a servizi di trasporto multimodali.

Il sottosegretario si è infine soffermato su un tema che negli ultimi mesi è stato molto discusso, quello delle identità digitali, ricordando che l’obiettivo dell’esecutivo a riguardo è “razionalizzare l’intero ecosistema” e valorizzare quanto è già stato realizzato. “Le principali azioni che stiamo realizzando – ha affermato – sono sei: la proroga e il rinnovo delle convenzioni con gli Id provider Spid; l’avvio della revisione dell’assetto normativo; l’individuazione delle misure necessarie per accelerare la diffusione della Cie; la definizione delle misure per valorizzare il patrimonio informativo pubblico, in particolare anagrafi e interoperabilità; la creazione e adozione di attributi qualificati digitali e la garanzia della cura degli interessi nazionali in ambito europeo”.

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Portofino, in vigore un divieto di sosta per selfie

Author: Wired

Il comune di Portofino, in Liguria, ha istituito una sorta di divieto di sosta per selfie e foto, nelle zone più belle del piccolo borgo di pescatori, famosa meta turistica e luogo simbolo della regione. L’ordinanza, emessa dal sindaco Matteo Viacava, ha l’obiettivo di prevenire il sovraffollamento di queste aree caratteristiche durante l’alta stagione.

Le sanzioni vanno dai 65 ai 275 euro e verranno imposte a chiunque si attardi nelle due “zone rosse” anti affollamento, istituite nel centro cittadino, dalla mattina alle 18. Le limitazioni riguardano la famosa Piazzetta sul mare, circondata dalle caratteristiche abitazioni pastello e sormontata dal promontorio, e il molo Umberto primo. Due zone particolarmente amate dai turisti per la loro unicità paesaggistica.

Ovviamente, si potrà transitare normalmente e anche fermarsi per qualche secondo per scattare una foto o scambiare due chiacchiere, ma non sarà concesso stazionare più a lungo. La città, che ha sostenuto compatta l’iniziativa, secondo quanto riporta Il Secolo XIX, è stanca delle congestioni del traffico pedonale causate da lunghe pause alla ricerca della posa perfetta da pubblicare sui social o per fare servizi fotografici alla famiglia in vacanza.

I nuovi divieti, che non si applicano solo a chi vuole scattare delle foto ma a chiunque intralci lo scorrimento dei pedoni, sono entrati in vigore ad aprile 2023, in previsione di un grande afflusso turistico per la stagione estiva. Tra le motivazioni all’ordinanza elencate dal comune, anche quella di evitare ostacoli per il transito dei servizi di emergenza, che sulle minuscole vie del centro città rischiano di restare bloccati in ogni momento.

Infatti, oltre alle due “zone rosse” per i pedoni, l’amministrazione comunale ha anche inasprito i limiti per i veicoli, istituendo un divieto di transito, sosta e di fermata sul ciglio della banchina, il divieto totale di accesso ai mezzi che superano le 15 tonnellate di peso e un limite di velocità massimo a 10 chilometri all’ora per chi è autorizzato a circolare nella zona a traffico limitato.

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Economia Tecnologia

Milano Digital Week, al via la call per sondare l’intelligenza digitale, collettiva, della città

Author: Wired

La sesta edizione della Milano Digital Week sarà di scena in autunno, dal 5 al 9 ottobre, ma i soggetti e le esperienze che rendono possibile la grande trasformazione digitale, che cambia la vita associata e urbana, possono già mettersi in gioco per contribuire e fare la propria parte.

Uno degli assi portanti della manifestazione promossa dal Comune di Milano è, infatti, la Call for proposal che invita startupper, cittadini, professionisti, aziende a lanciare e presentare un evento, che racconti come e perché la trasformazione digitale sia in atto e quali impatti può produrre sulla vita della città, non solo a grandi livelli, ma anche nelle piccole prassi quotidiane, che a conti fatti rappresentano il vero punto di intersezione tra tecnologie e vita vera delle persone.

In vista della prossima edizione, la call è quindi aperta sul sito della manifestazione (dal 18 aprile al 30 giugno prossimo) e attende i contribuiti di tutte le realtà che hanno idee, progetti ed esperienze in merito. Gli interessati possono avanzare la propria candidatura sul chatbot della piattaforma (nella sezione Proponi evento) e farsi avanti. La sesta edizione si inserisce, anche tematicamente, sulla scia della precedente, ovvero una riflessione sullo sviluppo dei limiti. Un tema certamente non semplice e non a caso la suggestione di partenza per sceglierlo come frame della manifestazione rimandava al testo (pubblicato nel 1972) I limiti alla crescita (altrimenti noto nel nostro paese come I limiti dello sviluppo. Rapporto del System Dynamics Group Massachussets Institute of Technology (Mit) per il progetto del Club di Roma sui dilemmi dell’umanità).

La riflessione non può che continuare oggi, in un’era dove lo sviluppo economico non è più un moloch intoccabile a cui sacrificare comunità, territori, appartenenze, ideologie, ma il vero fulcro di più rivoluzioni che si intersecano, quella energetica, quella ambientale, quella dei modelli di produzione e di possesso dei beni. Non può restare fuori il digitale che trasforma sempre di più l’agire umano; talvolta consente di superare limiti (come ha dimostrato la pandemia), talvolta ha bisogno di limiti a sua volta, per uno sviluppo virtuoso delle possibilità che mette a terra trasformandosi in tecnologie, servizi, opzioni, prodotti, modelli di comportamento e fruizione di esperienze. L’evento milanese vuole quindi portare all’attenzione del pubblico il tema dello sviluppo dei limiti ma, essendo un appuntamento realizzato anche dalla cittadinanza e che a quest’ultima si rivolge, deve planare anche sulla valorizzazione delle esperienze e degli approcci che sono già realtà nel tessuto urbano ( e che la stessa macchina amministrativa propone).