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Bluey, che cos’è il cartone animato che spopola su TikTok

Author: Wired

Ho scoperto Bluey grazie alle clip di TikTok“, racconta Darby Rose, una diciannovenne inglese senza figli, la cui pagina Per te sul social network l’anno scorso è stata inondata da video tratti dal cartone animato. Ad attrarre Rose è stata la rappresentazione positiva della vita familiare dello show: “Come molti fan di Bluey, non ho avuto un’infanzia felice. Sono stata vittima di parecchio bullismo – spiega Rose –. Credo che quello che mi ha attirato di più di Bluey sia stato il legame emotivo con i personaggi e vedere come una famiglia dovrebbe amarsi e rispettarsi a vicenda“.

Rose si diverte a visitare il subreddit dedicato a Bluey per guardare le creazioni fatte dai fan (soprattutto le torte preparate dagli utenti). Su Redditi la 19enne sostiene gli altri fan della serie; “Mi piace fare in modo che le persone sappiano che non c’è niente di male a godersi una serie pensata per i bambini“.

Dal momento che parliamo di internet, la nuova tendenza però non va a genio a tutti. Su TikTok, per esempio, ci sono utenti che prendono in giro i fan adulti di Bluey sostenendo che sarebbero disposti a contendere con la forza dei peluche ai bambini, mentre altri temono che il fandom venga rovinato dagli adulti che realizzano contenuti ispirati alla serie non adatti ai bambini. “I fandom hanno la tendenza a portare le cose all’estremo, commenta Julia Sotto, una fan argentina di Bluey che ha 26 anni e di lavoro fa l’interprete e la presentatrice .

Lo so per esperienza diretta: ho fatto parte di fandom molto tossici“, aggiunge Sotto, secondo cui però i fan di Bluey possono e devono ignorare i malintenzionati: in questo modo è meno probabile che i loro contenuti raggiungano i bambini a cui potrebbero nuocere. 

Perché allora a Sotto – una donna adulta senza figli – piace tanto la serie? Come nel caso di Rose, anche la 26enne si è imbattuta per la prima volta in Bluey su TikTok, stupendosi per come il cartone animato l’ha fatta emozionare: “Dà un grande esempio di vita su cosa siano il bene e il male“, dice. In uno dei suoi episodi preferiti, Bluey fa amicizia in un campeggio con un cucciolo franco-canadese di nome Jean-Luc, che però non riesce a salutare prima di andarsene: “Bluey si rende conto di aver perso un amico. È un’esperienza dura, soprattutto per un bambino. Ma è reale. Tutti incontriamo persone con cui ci divertiamo e che poi dobbiamo lasciare andare“.

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TikTok, i 10 trend che devi conoscere

Author: Wired

Volenti o nolenti, TikTok è fra noi ed è destinato a restarci. Da app dei balletti a strumento di marketing il passo è più breve di quello che sembri: grazie all’osservazione e all’analisi di milioni di video e di conversazioni, di like e commenti, il social network di ByteDance offre una finestra aperta sugli argomenti di cui parla la Generazione Z e forse ne anticipa la diffusione al pubblico più vasto degli altri social media, della televisione, dei giornali. Così è accaduto nel 2022 nel caso di artisti, mode e ovviamente modi di dire e tormentoni (corsivo docet). Se si considera che la app è passata, in un anno, da 9 a 17 milioni di utenti mensili in Italia è facile immaginare che non si tratta di soli giovanissimi e che la velocità di diffusione delle tendenze che vi emergono è più che comprensibile.

I seguenti trend sono quelli che, nel nostro Paese, risultano diffusi e per lo più incomprensibili a chi non frequenti con assiduità la piattaforma o il mondo dei teenager”, spiega Andrea Boscaro, fondatore e partner della società di formazione e consulenza dedicata al marketing digitale The Vortex. TikTok non è per i boomer, dunque. Tuttavia, non appena si giunge a realizzare il fatto che ogni generazione ha le sue mode, il suo lessico, i suoi comportamenti, si possono trarre delle informazioni utili per sfruttare i trend virali e applicarli alle strategie di marketing.

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Twitter Blue, a cosa serve e come funziona

Author: Wired

Twitter sembra deciso a far sborsare un po’ di soldi ai suoi utenti, che si tratti dell’iscrizione a Twitter Blue – il servizio in abbonamento, che la società ha rilanciato nei giorni scorsi – oppure dell’acquisto una delle statuette raffiguranti il logo del social network. Twitter Blue rappresenta una delle strategie con cui il nuovo proprietario Elon Musk vuole monetizzare la piattaforma e scuotere le dinamiche della società dopo l’acquisizione di aprile.

Per chi non ha ancora ben chiaro cosa si ottiene con l’abbonamento mensile o fatica a capire il significato delle nuove spunte di verifica colorate, abbiamo messo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Cosa si ottiene con l’abbonamento?

Twitter fa sapere che il servizio al momento è disponibile solo negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda e nel Regno Unito, ma che la società ha in programma di estenderlo anche ad altri paesi. Una volta arrivato in Italia, per iscriversi a Twitter Blue sarà necessario verificare il numero di telefono collegato al proprio account e controllare se il profilo è idoneo. Attualmente il servizio costa 11 dollari al mese se ci si iscrive attraverso lo store iOs dell’iPhone (non è ancora possibile abbonarsi tramite Google Play su Android) o 8 dollari al mese se ci si abbona da un browser. La differenza di prezzo non è insolita per l’App store di Apple: YouTube Music, per fare un esempio, ha una tariffa simile per gli abbonamenti da iOs.

La cosa principale che ottiene iscrivendosi a Twitter Blue è l’attenzione. Dopo che il vostro account è stato esaminato, al vostro profilo verrà aggiunta la spunta blu. “Schizzate in cima alle risposte, alle menzioni e alle ricerche – si legge in una delle pagina di iscrizione che descrive i vantaggi futuri del servizio –. Ai tweet degli utenti verificati verrà data la priorità, per contribuire alla lotta contro truffe e spam”. L’azienda ha dichiarato che tra le funzioni in arrivo per gli abbonati ci sarà la riduzione degli annunci pubblicitari all’interno dell’app e la possibilità di condividere contenuti video più lunghi.

Oggi il servizio garantisce la possibilità di modificare i propri tweet più volte entro mezz’ora dalla pubblicazione, una funzione che gli utenti richiedevano da diverso tempo. Se per i video più lunghi bisognerà aspettare ancora un po’, gli abbonati a Twitter Blue possono già caricare sui loro profili file video con una qualità di 1080p. Gli utenti che non si sono ancora stufati degli nft, poi, possono usare i loro non-fungible token come immagine del profilo.

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I Twitter files sono una manna dal cielo per i complottisti

Author: Wired

Il 6 dicembre Crokin ha preso parte a un evento organizzato presso la residenza di Trump in Florida, Mar-a-Lago, dove ha discusso di “Pizzagate, Balenciaga e di ciò che l’amministrazione del presidente Trump ha fatto per combattere il traffico di esseri umani”, secondo il suo canale Telegram. Crokin ha anche caricato un discorso tenuto da Trump durante l’evento, dove l’ex presidente elogiava il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn, diventato nel frattempo uno dei principali promotori della teoria su QAnon. 

Dopo la pubblicazione del leak, il popolarissimo account @catturd, che ha oltre un milione di follower su Twitter e più di 800mila sul social network di proprietà di Trump, Truth, ha invocato lo scioglimento dell’Fbi e l’arresto del suo direttore. “Dopo ciò che Elon Musk ha rivelato sul #TwitterGate, non voglio mai più sentire la frase ‘elezioni libere e giuste’ provenire dall’Fbi, dai fact-checker delle big tech, dai media o dal partito democratico“, ha scritto la persona che gestisce anonimamente l’account.

Tuttavia, come spiega lo stesso Tabbi, i documenti non provano nulla di quello che sostengono i complottisti:Sebbene diverse fonti abbiano raccontato di aver sentito parlare di un avvertimento ‘generale’ da parte delle forze dell’ordine federali quell’estate [nel 2020, prima delle elezioni presidenziali, ndr] circa possibili hackeraggi stranieri, non c’è alcuna prova – che io abbia visto – di un coinvolgimento del governo nella storia del laptop“, ha scritto Taibbi. In realtà, prosegue Taibbi, la decisione di limitare la diffusione del New York Post è stata presa da alti dirigenti di Twitter senza però coinvolgere l’allora ad Dorsey. “L’hanno fatto da soli“, ha detto una fonte che ha parlato con il giornalista.

Il reale contenuto dei Twitter files non ha comunque frenato i complottisti. I sostenitori di Trump, in particolare, si sono concentrati su un nome specifico contenuto nei doucumenti: James Baker.

Nelle email interne di Twitter diffuse nel leak, Baker, vice avvocato generale di Twitter, raccomandava un approccio prudente nella gestione della storia del laptop di Hunter Biden: “Abbiamo bisogno di più fatti per valutare se i materiali sono stati oggetto di hacking“, ha scritto. Baker, uno dei principali avvocati dell’azienda, avevano notato come alcune prove indicassero che il contenuto del portatile era stato violato, mentre altri indicatori suggerivano che fosse stato semplicemente abbandonato da Biden. In assenza di informazioni definitivo, ha raccomandato a Twitter di pensare al peggio e di procedere con “cautela.

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Twitter, e se fosse LinkedIn il suo sostituto naturale?

Author: Wired

LinkedIn, invece, sembra l’ultima vestigia dell’internet centralizzato che caratterizzava gli anni Dieci. Per chi è cresciuto con Bebo, Myspace e Facebook, il modo in cui LinkedIn offre testo e immagini in un unico feed è comodo e familiare. Uso ancora le app di messaggistica come tutti gli altri. Ma mentre i gruppi su WhatsApp e Signal richiedono un impegno attivo, LinkedIn permette ancora di fare scrolling in modo passivo.

Se da una parte il problema di Facebook è l’eccessivo numero di iscritti che rendono il feed un’esperienza contrastante, la base di 250 milioni di utenti fa di Twitter una piattaforma troppo di nicchia. Personalmente, considero Twitter un social media a sé stante, il luogo in cui interagisco con le persone che conosco soprattutto per lavoro. La sensazione è che sull’app venisse esclusa un’intera parte della mia vita, quella fuori del lavoro.

Sportello unico

Ho iniziato a usare abitualmente LinkedIn dopo aver cominciato a lavorare per Wired US, quando ho visto che i miei colleghi usavano il sito per condividere i loro articoli. La piattaforma vanta quasi 900 milioni di utenti. Così, alla ricerca spietata di lettori, ho seguito il loro esempio. Poi è successo qualcosa di strano. Gli utenti che interagivano con i miei post non erano solo persone che conoscevo per lavoro. Erano ex compagni di scuola o di università, persone che conoscevo da decenni. Tutt’a un tratto, mi sono trovato di fronte alla prospettiva che una “rete professionale” stava riuscendo dove Twitter aveva sempre fallito: fondere la mia vita lavorativa con la mia vita sociale. LinkedIn stava diventando una sorta di sportello unico dei social media.

Questo non significa che tutti gli utenti che usano LinkedIn trovino l’esperienza piacevole. Anche gli amici che ritrovo più spesso sulla piattaforma dicono di nutrire in qualche modo del rancore nei suoi confronti. Se da una parte vedere gli aggiornamenti dei loro amici sul sito è piacevole – raccontano – sono su LinkedIn soprattutto per motivi professionali : “Il lavoro ci incoraggia a usarlo e credo che sia utile per far conoscere il proprio nome”, dice Delia, che lavora nel settore immobiliare a Londra.

LinkedIn non ha voluto dirmi se ha registrato o meno un picco di utenti da quando Elon Musk ha preso il controllo di Twitter. Come suo sostituto, anche LinkedIn potrebbe non essere perfetta. Se il problema principale di Twitter è che è gestito dall’uomo più ricco del mondo, forse non avrebbe senso passare a una piattaforma di proprietà di Microsoft, un’azienda fondata dal quinto uomo più ricco del mondo, Bill Gates. Anche il costo è un problema: “L’iscrizione a LinkedIn Premium è costosa”, sottolinea Corinne Podger, che gestisce programmi di formazione per giornalisti.

Ma almeno all’interno del mio gruppo di amici, LinkedIn sta trovando una nuova rilevanza, anche se parlarne sembra sbagliato, quasi un tabù. Il fatto che io trovi più amici attivi su LinkedIn che su qualsiasi altra piattaforma dimostra in che modo il settore dei social media si stia frammentando. L’ascesa del sito potrebbe segnare la morte dei social media così come sono oggi o l’inizio di un nuovo, malsano tipo di presenza online in cui è impossibile separare il lavoro dalla vita sociale. Ma una cosa è sicura: anche se molti dei miei amici usano LinkedIn, non ne ho ancora trovato uno che ne vada fiero.

Questo contenuto è apparso originariamente su Wired UK.