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Vodafone Happy New Year: 6 giorni di regali. Ecco quali saranno dal 1 al 6 gennaio

Author: Le news di Hardware Upgrade

Vodafone ha deciso di augurare il nuovo anno 2019 facendo ottenere agli utenti una serie di premi che potranno ritirare dall’1 al 6 gennaio facendo parte del Vodafone Happy. Una serie di premi riguardanti sconti ma anche mesi di abbonamento che tutti potranno ottenere nella prima settimana di gennaio come premio appunto di fedeltà. Ricordiamo che solo gli iscritti a Vodafone Happy ogni giorno fino al 6 gennaio potranno richiedere gratuitamente attraverso l’app My Vodafone un regalo a loro riservato.  

Vodafone Happy è il programma di Vodafone Italia che premia i clienti per il tempo passato insieme. È rivolto a tutti i clienti consumer con SIM voce attiva, ricaricabili e abbonamento. Per partecipare è necessario iscriversi gratuitamente attraverso l’app My Vodafone o il sito web, oppure chiamando il numero gratuito 42626 o recandosi in uno dei negozi Vodafone.

Una volta iscritti, ad ogni ricarica o fattura, i clienti accumulano “sorrisi” – proporzionali agli anni trascorsi in Vodafone e alla spesa effettuata – con cui possono richiedere i premi del catalogo Happy: Giga extra, minuti, riviste digitali e sconti o agevolazioni presso partner d’eccezione.

Vodafone Happy Year: ecco i premi in arrivo

Secondo le ultime indiscrezioni ecco che gli utenti iscritti al programma fedeltà di Vodafone potranno ottenere interessanti regali come abbonamenti gratuiti a TIDAL ma anche Giga in più o ancora sconti per l’acquisto di alcuni prodotti. Ecco nello specifico.

  • 1 Gennaio 2019: 6 mesi gratis di abbonamento TIDAL Premium
  • 2 Gennaio 2019: 2 giorni gratis di Vodafone Happy Video che permette di avere Giga Illimitati per lo streaming video
  • 3 Gennaio 2019: sconto del 20% su acquisti Yoox
  • 4 Gennaio 2019: 30€ di rimborso su di una spesa minima di 100€ sul sito Booking.com
  • 6 Gennaio 2019: buono sconto su Chili per la visione di alcuni film

Purtroppo non è possibile conoscere se Vodafone deciderà di porre altri premi oltre a questi e soprattutto se i premi saranno gli stessi per tutti gli utenti. Di fatto conviene, per i clienti Vodafone iscritti al programma fedeltà, consultare quotidianamente l’app MyVodafone proprio nella prima settimana di Gennaio per scoprire cosa regalerà l’operatore.

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Black Mirror, Bandersnatch non impedirà la quinta stagione

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

La quinta stagione di Black Mirror si farà. Lo sforzo economico dietro la realizzazione del film interattivo Bandersnatch non ne impedirà dunque la realizzazione. A confermare quella che prima era solo un’indiscrezione riportata da un redattore di BuzzFeed TV, Scott Bryan, è stata la stessa Netflix.

Il timore che potesse non esserci una quinta stagione è nato in seguito al fraintendimento riguardo a Bandersnatch. In un primo tempo infatti si era ritenuto che l’annunciato episodio interattivo fosse il pilota della quinta stagione. Una volta reso disponibile e scoperto che invece era un vero e proprio film indipendente, molti hanno pensato che la sua realizzazione avesse esaurito i fondi produttivi e che quindi la quinta stagione non sarebbe più arrivata.

Come ha spiegato invece lo storico produttore e ideatore della serie, Charlie Broker, non ci saranno problemi, anche se effettivamente la realizzazione di Bandersnatch è stata così impegnativa da portare a uno slittamento dello sviluppo della quinta stagione, che arriverà dunque in una finestra temporale non ancora ufficializzata.

Tuttavia non è tutt’oro ciò che luccica e la prossima stagione di Black Mirror promette di rinnovare le polemiche per la svolta “buonista” avviata con l’episodio San Junipero della terza stagione e con i due della quarta, Hang The DJ e USS Callister. Broker ha infatti confermato che la quinta stagione non sarà più nichilista come le prime ma continuerà in questo rinnovato cammino artistico fatto di episodi più ottimistici. Voi condividete al svolta o preferivate i bei vecchi episodi cinici e disperati delle prime due stagioni?


Tom’s Consiglia

Avete nostalgia del Black Mirror britannico? Potete recuperare il DVD contenente le prime due stagioni e lo speciale natalizio.

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La Commissione Europea mette sotto la lente 14 software opensource

Author: IlSoftware.it

Durante il mese di gennaio 2019 la Commissione Europea metterà al vaglio ben 14 software opensource mettendo in palio dei premi in denaro da versarsi a quei ricercatori che scopriranno nuove vulnerabilità, fino ad oggi sconosciute.
A rivelarlo in anteprima è l’europarlamentare tedesca Julia Reda che spiega come le ricompense varino in funzione della popolarità del software oggetto dell’indagine e la gravità del problema di sicurezza individuato.

La Commissione Europea mette sotto la lente 14 software opensource

La ricompensa più ricca riguarda PuTTY: in questo caso, la Commissione Europea offre in totale 90.000 euro. Per chi trova nuovi bug di sicurezza nel notissimo editor di file di testo Notepad++ e nel password manager KeePass vengono messi in palio 71.000 euro per ciascun programma.
Premi del valore di 58.000 euro complessivi per ciascun software tra FileZilla, Apache Kafka, VLC, 7-Zip, WSO2 e midPoint. Premi minori, ma sempre fino a 45.000 euro per chi dovesse scoprire nuove problematiche di sicurezza in altri software a sorgente aperto: la lista completa è disponibile in questa pagina.
L’iniziativa promossa dalla Commissione Europea è conosciuta con l’acronimo di FOSSA (Free and Open Source Software Audit) ed è figlia di un progetto nato nel 2014 dopo l’individuazione di alcune gravi vulnerabilità nella libreria openssl, proprio sotto la spinta della Reda e del collega Max Andersson.L’intento è quello di dimostrare come le istituzioni possano innescare un circolo virtuoso che metta cittadini e imprese nelle condizioni di usare software affidabili e sempre più sicuri.
Le nuove vulnerabilità possano essere segnalate privatamente alla Commissione Europea dal prossimo 7 gennaio fino ad agosto 2019.

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G.Skill Trident Z Royal: le memorie DDR4 più luminose

Author: Le news di Hardware Upgrade

L’innovazione, nel settore delle memorie, passa attraverso due distini binari. Il primo vede modelli capaci di operare a frequenze di clock sempre più elevate in modo stabile, venendo incontro alle specifiche necessità degli appassionati di overclock e di coloro che vogliono massimizzare le prestazioni del sottosistema memoria del proprio PC.

Il secondo è legato invece alla componente estetica, che può anche prevedere elementi funzionali come un sistema di dissipazione termica custom ma che in generale implica, secondo i dettami più recenti, la presenza di LED RGB sempre più elaborati che sono sincronizzati con gli altri presenti nel sistema.

Nell’edizione 2018 del Computex di Taipei, alla fine del mese di maggio, G.Skill ha mostrato in funzione il prototipo di una nuova serie di memorie della famiglia Trident Z. Il design apparentemente tradizionale nasconde però una barra che l’azienda identifica come di tipo cristallino, integrata con 8 LED RGB e in grado per questo motivo di generare un effetto di illuminazione molto particolare e decisamente originale. L’innovazione grafica di queste memorie è affiancata anche da specifiche particolarmente spinte, arrivando nelle versioni di picco sino alla frequenza di clock di 4.600 MHz.

Queste memorie sono ora disponibili in commercio da alcune settimane, con il nome di Trident Z Royal. La barra cristallina, ottenuta attraverso una lavorazione specifica della plastica, attraversa tutta la parte superiore mentre le coperture metalliche dei moduli hanno finitura completamente liscia in colore oro o argento a seconda della versione. Il risultato estetico è sicuramente d’effetto, anche se la finitura superficiale è tale da catturare le impronte digitali non appena si tengono i moduli tra le mani. L’intensità dell’illuminazione ottenuta è leggermente inferiore rispetto a quella tipica dei LED RGB standard: è necessario tenere conto di questo aspetto nel valutare il bilanciamento tra i LED integrati nel sistema.

I kit G.Skill Trident Z Royal partono da frequenze di clock di 3 GHz, in versioni kit da 2, 4 oppure 8 moduli con capacità  per modulo pari a 8GB oppure 16GB a seconda dello specifico modello.

Frequenza

Timings Tensione Kit

3.000 MHz

16-18-18-38 1.35V 8GBx2/8GBx4/16GBx2/16GBx4
3.200 MHz 14-14-14-34 1.35V 8GBx2/8GBx4/8GBx8/16GBx2/16GBx4/16GBx8
3.200 MHz 16-18-18-38 1.35V 8GBx2/8GBx4/8GBx8/16GBx2/16GBx4/16GBx8
3.600 MHz 16-16-16-36 1.35V 8GBx2/8GBx4
3.600 MHz 19-20-20-40 1.35V 8GBx2/8GBx4
4.000 MHz 17-17-17-37 1.35V 8GBx2/8GBx4
4.000 MHz 19-19-19-39 1.35V 16GBx2
4.266 MHz 19-19-19-39 1.40V 8GBx2
4.400 MHz 18-19-19-39 1.40V 8GBx2
4.400 MHz 18-22-22-42 1.50V 8GBx4
4.600 MHz 18-22-22-42 1.45V 8GBx2

Nella tabella sono riportate tutte le versioni di memoria, con timings e tensioni di alimentazione che variano a seconda della frequenza di clock certificata. Notiamo come all’aumentare di quest’ultima ci sia un progressivo incremento della tensione di alimentazione, rispetto agli 1.25V di default per le memorie DDR4 secondo le specifiche Jedec. I timings, in modo speculare, tendono a diventare sempre più conservativi anche se alcune versioni riescono ad offrire latenze molto contenute a frequenze di clock elevate.

I moduli ripropongono il design tipico dei kit Trident Z di G.Skill, con la peculiarità della soluzione di illuminazione e la barra cristallina. La parte di dissipazione, che ricopre il PCB dei moduli sui due lati, è a finitura lucida di colore oro o argento. Gli 8 LED RGB, non visibili dall’esterno in quanto montati sotto la barra, sono programmabili individualmente via software proprietario, ma on manca la possibilità di interfacciare queste memorie con i kit di illuminazione sviluppati dai produttori di schede madri: per il momento è certificato quello AURA di ASUS ma presto arriveranno anche gli altri concorrenti.

Dal software G.Skill Royal Lightning è possibile configurare differenti modalità di funzionamento dei LED integrati nella memoria, in modo molto simile ai simili pannelli forniti con le schede madri dotate di sistemi di illuminazione integrati. L’utente può selezionare alcuni pattern predefiniti, oppure configurarne di propri agendo indipendentemente sugli 8 LED integrati nei moduli

Il profilo di default del kit memorie utilizzato nella nostra analisi prevede una frequenza di funzionamento massima di 3.200 MHz, con timings pari a 16-18-18-38 e tensione di alimentazione di 1.35V. Si tratta di impostazioni che vengono abilitate automaticamente con profilo XMP da bios e che permettono di ottenere un interessante incremento della bandwidth della memoria di sistema rispetto alle tipiche impostazioni con clock di 2.400 MHz e 2.666 MHz abbinate a moduli DDR4.


3.600 MHz @ 16-18-18-36

Intervenendo da bios sul moltiplicatore di frequenza della memoria DDR4 è stato possibile portare il kit memroia G.Skill sino alla frequenza di clock di 3.600 MHz mantenendo i timings di default, senza intervenire sulla tensione di alimentazione rispetto al valore di 1.35V di default. Utilizzando timings più conservativi è stato possibile raggiungere la frequenza di clock di 3.733 MHz quale massimo con timings pari a 19-22-22-45: dal punto di vista prestazionale è preferibile utilizzare una frequenza di clock leggermente inferiore con timings più spinti in quanto si ottiene un comportamento complessivamente migliore per il sistema.


3.733 MHz @ 19-22-22-45

La componente estetica è sicuramente il principale elemento distintivo delle memorie G.Skill Trident Z Royal: i LED RGB programmabili e particolare finitura esterna sono caratteristiche uniche che rendono queste memorie differenti dalle altre in commercio. Le specifiche tecniche sono però interessanti a prescindere dalla parte di design: con impostazioni di default le frequenze partono, variando i diversi kit, da valori già elevati e non è difficile spingersi ad ottenere qualcosa di più cercando di lasciare i timings sui valori di serie.

Non mancano inoltre kit da 3.200 MHz di clock caratterizzati da timings molto spinti, pari a 14-14-14-34: in questo caso si ottiene una riduzione ulteriore della latenza, oltre sulla carta alla possibilità di spingere la frequenza di clock su valori più elevati di quella di default intervenendo con timings meno estremi.

A parità di timings le diverse memorie DDR4 fanno registrare valori prestazionali che sono identici. L’utilizzo di frequenze di clock elevate porta inoltre a benefici marginali rispetto alle frequenze delle specifiche JEDEC, con l’aggravante che l’utilizzo di timings conservativi richiesti per la stabilità di funzionamento ha un impatto negativo sulla latenza che potrebbe non essere bilanciato rispetto al boost della frequenza di clock. La scelta delle memorie DDR4 è quindi anche legata anche alla componente estetica, soprattutto se si utilizza un sistema desktop con case dotato di finestra laterale. Le possibilità di ottenere prestazioni superiori in overclock variano molto a seconda della piattaforma utilizzata e della tolleranza dello specifico sample in uso, considerazione che del resto vale anche con riferimento all’overclock delle CPU.

Con piattaforme Intel Core l’incidenza della frequenza di clock della memoria di sistema tende ad essere leggermente inferiore rispetto a quanto accade con i processori AMD della famiglia Ryzen. Questi ultimi, infatti, integrano la tecnologia Infinity Fabric che opera alla stessa frequenza di clock della memoria, ottenendo pertanto un maggior beneficio utilizzando memorie DDR4 dalla frequenza di clock superiore a quella di default.

Il comportamento delle memorie G.Skill Trident Z Royal è complessivamente molto valido: offrono la possibilità, per chi lo desidera, di spingersi oltre i 3.200 MHz di default per il kit da noi testato anche mantenendo invariati, con un po’ di fortuna, i timings. La connotazione estetica è di sicuro effetto: potrà piacere o meno a seconda delle preferenze personali ma è evidente come G.Skill sia riuscita a innovare anche in questo ambito. In un periodo nel quale i LED RGB la fanno un po’ da padrona nei sistemi desktop degli utenti più appassionati, o quantomeno di buon parte di loro, queste memorie riescono a distinguersi mantenendo l’apprezzato design alla base dei moduli Trident Z, da tempo proposti da G.Skill agli utenti più appassionati. Il prezzo di queste memorie per il mercato italiano non è al momento attuale stato ancora comunicato: sono in consegna a livello globale in queste settimane. Ci attendiamo cifre equiparabili a quelle di kit memoria dotate di illuminazione LED RGB integrata, a parità di capacità, clock e timings.

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ASUS ROG Phone, il teardown rivela delle stranezze progettuali

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

L’ASUS ROG Phone è indubbiamente uno smartphone molto particolare e interessante (qui la nostra recensione), anche all’interno della nicchia dei gaming phone, tuttavia nasconde alcune “stranezze” al suo interno, la cui funzione non è immediatamente evidente. A scoprirle è stato il popolare youtuber Jerry Rig Everything, noto soprattutto per i test di resistenza che conduce sugli smartphone, ma che stavolta ha effettuato un vero e proprio teardown del dispositivo.

A lasciare perplessi è soprattutto il decantato sistema di raffreddamento. Come forse ricorderete il SoC Qualcomm Snapdragon 845 al suo interno dovrebbe essere stato overcloccato sino a 2,9 GHz, grazie a un particolare sistema di raffreddamento composto da uno strato di carbonio, uno di rame e una camera di vapore 3D e da un sistema di raffreddamento attivo che dovrebbe espellere il calore in eccesso attraverso le griglie posteriori.

Qui si scopre la prima stranezza, in quanto le due griglie in questione in realtà sembrano essere soluzioni esclusivamente estetiche anziché funzionali, visto che di fatto sono “finte” e non affacciano direttamente sull’interno dello smartphone.

Proseguendo poi col teardown lo youtuber ha scoperto che la camera di raffreddamento è irraggiungibile, “nascosta” tra la scocca e il display e quindi difficile da smontare senza danneggiarla. Altre particolarità del ROG Phone riguardano poi la motherboard, che gira quasi attorno a tutto lo smartphone, seguendo il profilo della scocca e quindi difficile da risistemare una volta smontata. Insomma il gaming smartphone di ASUS offre sicuramente ottime prestazioni ma forse non è tra i più semplici da manutenere.

Il Razer Smartphone con schermo UltraMotion a 120 Hz è una delle alternative più gettonate nel settore degli smartphone dedicati al gaming.