Categorie
Energia

Efficienza energetica, dalla Camera via libera alle modifiche della direttiva UE

La X Commissione ha approvato il documento finale sulle proposte di cambiamento alla direttiva 2012/27 con alcune osservazioni. Per quanto riguarda l’audit energetico, si suggerisce di consentire deroghe all’obbligo quando i costi per l’impresa non sono commisurati ai potenziali benefici.

La X Commissione della Camera ha espresso il suo primo parere favorevole alle proposte di direttiva contenute nel Pacchetto energia europeo.

In particolare, il documento finale approvato nei giorni scorsi riguarda le modifiche alla direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, prevedendo cinque osservazioni.

Secondo la commissione …

Autore: Luca QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Categorie
TvTech

Nokia 3: ecco dal vivo il primo smartphone della nuova generazione Nokia

Al traino del ‘nuovo’ Nokia 3310 cominciano ad arrivare sul mercato gli smartphone presentanti al Mobile World Congress di Barcellona. Dopo la parentesi Microsoft il marchio Nokia torna in Finlandia nelle mani di HMD Global e sforna Nokia 3, smartphone Android di fascia accessibile con display da 5″ IPS: ve lo raccontiamo in questo primo contatto

Tag: AndroidAnteprimaNokiaNokia 3smartphone

Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video

Categorie
HardwareSoftware

Windows 10 S: le altre cose che non può fare

Windows 10 S è una versione del sistema operativo di Microsoft semplificata per essere più sicura e affidabile rispetto alla variante tradizionale. Al momento viene distribuita solo con Surface Laptop e siamo in attesa di verificare quale riscontro avrà nell’utenza finale, tuttavia Microsoft non si è di certo prodigata nello spiegare a dovere quali sono le funzionalità, le peculiarità e, soprattutto, le limitazioni dell’ultima SKU annunciata in termini cronologici.

Windows 10 S

Il punto principale di differenziazione fra Windows 10 S e le versioni standard del sistema operativo (Home e Pro, ad esempio) è l’obbligo di eseguire solo ed esclusivamente le app che vengono pubblicate su Windows Store. Questo perché tutte le app dello store ufficiale sono certificate da Microsoft, e quindi assolutamente sicure da utilizzare. L’utente non può effettuare nemmeno il cosiddetto side-load di app UWP (quindi nemmeno quelle private aziendali).

L’utente non potrà installare neanche app Win32, il che non è da intendersi come un male assoluto se consideriamo il target a cui si rivolge Windows 10 S, quindi studenti o ex-utenti Chromebook. Le app UWP aumentano progressivamente di numero e sullo store sono apparse da tempo anche alcune app Win32 tradizionali, che potranno quindi essere usate con Windows 10 S. Mancheranno invece i browser non sviluppati come UWP, quindi gli attuali Chrome e Firefox.

Queste sono le principali limitazioni che si conoscevano fino ad oggi, ma ZDNet ha scavato fino in fondo scoprendo che ci sono altre restrizioni che Microsoft non ha ancora comunicato in maniera appropriata, e fra queste l’impossibilità di usare l’Editor del Registro, la powershell, il Prompt dei comandi e altro. Windows 10 S “blocca l’esecuzione” di questi elementi, scrive la fonte, elencando gli eseguibili che non possono essere gestiti sulla nuova SKU di Windows 10.

Fra questi: bash.exe, cdb.exe, cmd.exe, cscript.exe, csi.exe, dnx.exe, kd.exe, lxssmanager.dll, msbuild.exe, ntsd.exe, powershell.exe, powershell_ise.exe, rcsi.exe, reg.exe, regedt32.exe, windbg.exe, wmic.exe, wscript.exe. Sullo store inoltre non saranno ammesse alcune tipologie di app, come gli antivirus di terze parti, i programmi per effettuare backup e quelli per gestire l’archiviazione dei dati o la struttura delle unità di storage installate sul sistema.

Con Windows 10 S inoltre non si potrà accedere ad un dominio Windows, con il computer che non potrà essere gestito attraverso la Active Directory di Microsoft. Insomma gli utenti più esperti potrebbero sentirsi limitati con Windows 10 S, e non solo per l’impossibilità di installare app da fonti non ufficiali, ma anche perché non potranno accedere a strumenti che solitamente l’utente più navigato utilizza con una certa regolarità.

Ma è proprio questo il punto di Windows 10 S, ovvero offrire un sistema che non può essere messo in difficoltà sul fronte della sicurezza e delle funzionalità. In altre parole, che non può rompersi. È una via di mezzo fra Chrome OS e Windows ed è inteso principalmente per computer di fascia bassa. Certo, la manovra di Microsoft di introdurlo in prima battuta sul suo portatile premium ha spiazzato un po’ gli utenti, ma è indubbiamente quella la destinazione d’uso della nuova SKU.

Per chi se lo ritrova su un computer da oltre 1000 Euro e si sente limitato, invece, c’è sempre la possibilità di aggiornare a pagamento ad una SKU più completa.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

Categorie
Energia

GST4Water, il risparmio idrico diventa smart

risparmio idrico

(Rinnovabili.it) – Sperimentare innovative soluzioni di risparmio idrico, attraverso il contributo tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Questo quanto sta facendo GST4Water – Green Smart Technology for water è un progetto di ricerca nato per rendere i cittadini più consapevoli dei propri consumi ed aiutarli ad adottare una gestione sostenibile del prezioso oro blu. Capofila del progetto, partito a maggio 2016, è il Laboratorio Terra&AcquaTech dell’Università degli Studi di Ferrara, insieme ad altri 4 partner scientifici (MechLav – Università degli Studi di Ferrara; “CIRI-Energia e Ambiente” e  “CIRI-Edilizia e Costruzioni” dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna; Laboratorio Enea per l’Ambiente), ma l’iniziativa coinvolge anche 5 aziende italiane dalle attività tra loro estremamente eterogenee: si va dall’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio del Basso Ferrarese a quella specializzata in giardini pensili. Questa varietà di expertise è essenziale per GST4Water. Il progetto, infatti sta portando avanti contemporaneamente diversi obiettivi, tutti ovviamente improntati alla gestione sostenibile della risorsa idrica.

Risparmio idrico 2.0: i consumi d’acqua sono sorvegliati speciali

Primo fra tutti, la sperimentazione di una nuova modalità di controllo dei consumi d’acqua, attraverso contatori indoor e outdoor di nuova generazione: il loro compito è di rilevare il consumo idrico in tempo reale e di inviare i dati a un piccolo kit di monitoraggio installato nell’edificio, che a sua volta li trasferirà ad una piattaforma cloud via internet. Qui le informazioni vengono archiviate, elaborate e rese disponibili on line ai cittadini e al gestore. Attraverso il confronto con altri indicatori, i dati permetteranno, ad esempio, di evidenziare se il consumo di una famiglia è allineato con quello medio dell’area in cui risiede, o se vi sono abitudini e stili di vita che si discostano dalla “norma”, sia in termini positivi di maggiore risparmio idrico, che negativi (maggiori sprechi).

>>Leggi anche: Agricoltura: il risparmio idrico chiede soluzioni smart<<

Le prime analisi effettuate sui dati raccolti nella sperimentazione in corso a Gorino (Ferrara) dall’estate scorsa stanno permettendo di analizzare i consumi a livello di distretto, di valutare le serie temporali dei consumi di ciascuna utenza, di aggregare i dati di consumo e di confrontarli con quelli di immissione in rete e di identificare così le perdite.

Dal recupero dell’acqua piovana ai tetti verdi

Altri due obiettivi del progetto riguardano tecniche di mitigazione ambientale. I ricercatori stanno elaborando un programma, dedicato a progettisti e pianificatori, che valuti la dimensione ottimale dei serbatoi di accumulo delle acque meteoriche e grigie. Il software dovrà tener conto sia dei reali consumi degli utenti (attraverso i contatori) che la quantità di acqua piovana, in funzione dei dati storici pluviometrici per la località di interesse, e dell’estensione e tipologia delle superfici di captazione del luogo in cui verrà installato. Infine, si sta monitorando il tetto verde sperimentale presente presso la sede della Scuola di Ingegneria e Architettura di via Terracini a Bologna, per ricostruirne il comportamento idrologico e valutare la capacità di ritenzione idrica di questi sistemi. Tutti questi sistemi hanno l’obiettivo di risparmiare acqua potabile e ridurre l’apporto in fognatura, con evidente impatto ambientale.

>>Leggi tutti gli aggiornamenti sul tema acqua<<

Autore: stefania Rinnovabili

Categorie
Economia

criptovalute sono il futuro del denaro?

Bitcoin

Articolo in collaborazione con eToro

È stato un anno pazzesco per le criptovalute fino ad ora, con il Bitcoin che ha raggiunto dei livelli mai registrati prima, in una incredibile corsa al rialzo. Nonostante molti aspetti relativi al futuro del mercato delle criptovalute sono ancora sconosciuti, è quasi certo che questo strumento innovativo di pagamento e investimento è qui per rimanere.

Fornitura limitata

Il Bitcoin è stato introdotto nel 2009 allo scopo di decentralizzare il mercato valutario. Prima del Bitcoin, ogni valuta era gestita da una banca centrale che ne regolava il prezzo e, in alcuni casi, addirittura “manipolarlo”. Tuttavia, grazie al Bitcoin, è stato introdotto un nuovo modello che consente agli utenti di esercitare un controllo totale; a determinare i prezzi è il puro e semplice saldo dell’equilibrio tra domanda e offerta.

I creatori del Bitcoin hanno imposto un limite categorico alla quantità di token rilasciati, introducendo nuove monete in circolazione a un tasso decrescente. Il numero finale di 21 milioni di token dovrebbe essere raggiunto nel 2140. Ciò serve a controllare l’inflazione e a evitare un eccesso di offerta; la decrescente offerta di token, inoltre, potrebbe contribuire alla capitalizzazione di mercato del Bitcoin a lungo termine. Al momento sono in circolazione oltre 16 milioni di Bitcoin.

Oggi il Bitcoin non è più un player solitario nel mercato delle criptovalute. Nuove valute come Ethereum, Ripple e Litecoin hanno guadagnato posizione e la capitalizzazione complessiva dell’intero comparto ha raggiunto i 100 miliardi di dollari nel 2017. Ma il Bitcoin rimane ancora avanti rispetto alla concorrenza e rappresenta, da solo, circa il 40% dell’intera capitalizzazione. La sua volatilità esercita pertanto una grossa influenza sull’intero mercato.

È importante ricordare che la tecnologia Bitcoin non consente transazioni istantanee. Ogni transazione richiede un minimo di 15 minuti, è quando la domanda è particolarmente elevata, come accaduto nei periodi più recenti, può anche richiedere ore, talvolta giorni. A un picco della domanda corrisponde l’incremento dei prezzi e ciò potrebbe condurre alla crescita della domanda di criptovalute alternative. Per esempio, quando i prezzi del Bitcoin si sono stabilizzati, si è verificato un forte aumento della domanda di Litecoin, il cui prezzo ha raggiunto il livello più alto di tutti i tempi.

Un futuro “criptico”

Ci sono diversi scenari possibili per il futuro del mercato valutario nel suo complesso e del mercato delle criptovalute nello specifico. Riteniamo estremamente improbabile che le criptovalute possano prendere il sopravvento poiché, finché esistono Paesi e banche centrali, le valute locali continueranno a esistere. L’estremo opposto, cioè la possibilità che le criptovalute siano abolite del tutto, è altrettanto improbabile, poiché molti importanti istituti finanziari stanno gradualmente comprendendo i vantaggi della tecnologia blockchain, che ne è la base.

È logico supporre dunque che la forma finale dei mercati delle valute e delle criptovalute sarà una specie di “ibrido”. Anche se non tutte le 850 criptovalute che esistono oggi continueranno a essere presenti sul mercato nel lungo termine, è lecito presumere che molte di loro potranno assumere una posizione piuttosto stabile. Il Ripple, ad esempio, è già entrata nel radar di molte banche importanti; inoltre, con una tale capitalizzazione cumulativa di mercato, è difficile non prenderle in seria considerazione. È probabile quindi che possano diventare una componente sempre più importante dei mercati valutari mondiali e che alcune saranno utilizzate dalle istituzioni finanziarie o addirittura adottate come valuta ufficiale da alcuni governi.

In entrambi i casi, il futuro delle criptovalute è certamente da monitorare. Siamo appena all’inizio di un fenomeno economico globale che cambierà tutto ciò che sappiamo del mercato valutario. eToro, network leader mondiale del social trading, è già pronto ad affrontare questo cambiamento, consentendo ai propri utenti di fare trading su un’ampia gamma di valute tradizionali e criptovalute in maniera semplificata attraverso i numerosi strumenti e le funzioni offerte dalla piattaforma.

VN:F [1.9.20_1166]

Rating: 0 (from 0 votes)

Autore: Redazione Finanza.com Finanza.com Blog Network Posts