Categorie
Economia Tecnologia

TikTok, i 10 trend che devi conoscere

Author: Wired

Volenti o nolenti, TikTok è fra noi ed è destinato a restarci. Da app dei balletti a strumento di marketing il passo è più breve di quello che sembri: grazie all’osservazione e all’analisi di milioni di video e di conversazioni, di like e commenti, il social network di ByteDance offre una finestra aperta sugli argomenti di cui parla la Generazione Z e forse ne anticipa la diffusione al pubblico più vasto degli altri social media, della televisione, dei giornali. Così è accaduto nel 2022 nel caso di artisti, mode e ovviamente modi di dire e tormentoni (corsivo docet). Se si considera che la app è passata, in un anno, da 9 a 17 milioni di utenti mensili in Italia è facile immaginare che non si tratta di soli giovanissimi e che la velocità di diffusione delle tendenze che vi emergono è più che comprensibile.

I seguenti trend sono quelli che, nel nostro Paese, risultano diffusi e per lo più incomprensibili a chi non frequenti con assiduità la piattaforma o il mondo dei teenager”, spiega Andrea Boscaro, fondatore e partner della società di formazione e consulenza dedicata al marketing digitale The Vortex. TikTok non è per i boomer, dunque. Tuttavia, non appena si giunge a realizzare il fatto che ogni generazione ha le sue mode, il suo lessico, i suoi comportamenti, si possono trarre delle informazioni utili per sfruttare i trend virali e applicarli alle strategie di marketing.

Categorie
Economia Tecnologia

Porsche ha sviluppato un carburante sintetico

Author: Wired

Dopo anni di lavoro e milioni di dollari investiti, Porsche ha rifornito per la prima volta un’automobile con il suo carburante sintetico. La scelta del veicolo è stata peraltro simbolica, poiché è ricaduta su una 911: gli eFuel sono infatti stati pensati per garantire uno strumento a emissioni zero per evitare la dismissione delle automobili storiche del marchio e non solo.

La casa automobilistica tedesca è impegnata nella produzione del carburante sintetico dal 2020, quando ha investito 20 milioni di euro in un progetto in sinergia con Siemens Energy per realizzare un impianto pilota a Punta Arenas, in Cile

All’inizio di quest’anno, Porsche ha investito altri 75 milioni di dollari, acquisendo il 12,5% di Hif Global, la holding attiva in questo processo di produzione di eFuel, di cui fanno parte, tra le altre e oltre alle due aziende tedesche, anche Enel ed ExxonMobil.

Le prospettive

Attualmente, gli sforzi che Porsche sta compiendo per garantire longevità alle proprie automobili storiche prescindono dall’eventuale regolamentazione sul carburante sintetico. Mentre i divieti per la vendita di veicoli a combustione è già in programma, per esempio, in Europa e in California a partire dal 2035, in nessun paese sono state invece concesse esenzioni per gli eFuel.

Come riporta TechCrunch, il consigliere di amministrazione e responsabile ricerca e sviluppo di Porsche Michael Steiner si augura però che delle norme in questo senso possano essere previste. “Le valutazioni – spiega Steiner – sono ancora in corso, ma la nostra aspettativa è quella di poter usare questo carburante sintetico anche nelle automobili per uso privato, specialmente nelle Porsche. È una speranza, non c’è ancora nessuna certezza”.

Gli eFuels della casa automobilistica tedesca saranno utilizzati esclusivamente in pista, alimentando le vetture della Porsche SuperCup. Essi potrebbero inoltre rappresentare una soluzione utile nel caso in cui l’azienda dovesse decidere di tornare in Formula 1. La massima categoria di monoposto da corsa è infatti impegnata nel progetto Net-Zero Carbon, con l’obiettivo zero emissioni fissato nel 2030.

Perché il Cile

La scelta di Punta Arenas non è stata casuale. Il funzionamento dei carburanti sintetici è infatti basato sulla scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno. Affinché essa possa avvenire, serve molta elettricità. In Cile questa energia è fornita a basso costo dai venti forti e costanti grazie alle turbine eoliche Siemens Gamesa. L’idrogeno ricavato da tale processo viene miscelato con l’anidride carbonica estratta dall’aria per creare una specie di metanolo.

Categorie
Economia Tecnologia

Mappe digitali, l’alleanza che sfida Google Maps

Author: Wired

Si chiama Overture Maps Foundation e ha tutta l’aria di rappresentare una sfida non dichiarata a Google e al suo dominio nel campo delle mappe. Con la collaborazione della Linux foundation, Amazon Web Services, Meta, Microsoft e TomTom si sono unite per sviluppare dati cartografici interoperabili e aperti.

L’obiettivo delle quattro società è quello di potenziare nuovi prodotti cartografici e non è un caso che abbiano scelto di farlo attraverso l’utilizzo degli open data. “L’ambiente fisico e tutte le comunità al mondo – spiega infatti in una nota il direttore esecutivo della Linux foundation Jim Zemlin – crescono e cambiano in continuazione. Mapparle è una sfida estremamente complessa, che nessuna organizzazione può gestire. Il mondo dell’industria deve unirsi per farlo, a beneficio di tutti”.

georainboltAbbiamo sfidato Georainbolt, l’uomo che ha imparato a memoria Google Maps

Si chiama Trevor Rainbolt: riesce a riconoscere e localizzare con precisione pali della luce, targhe delle automobili e foglie degli alberi. Ed è diventato famoso grazie a TikTok

Il ruolo delle mappe

I dati relativi alle mappe e alla localizzazione hanno oggi un ruolo di rilievo nella società e sono destinati a rivestirne uno anche maggiore nel futuro. Basti pensare a quanto essi siano intrecciati per esempio con il funzionamento dei dispositivi dell’internet delle cose e con quello delle automobili a guida autonoma e con la logistica, o a quanto vitali potranno essere per una tecnologia come il metaverso.

Le esperienze immersive – afferma il direttore tecnico di Maps a Meta Jan Erik Solem – sono fondamentali per il futuro di internet. Fornendo dati cartografici aperti interoperabili, Overture fornisce le basi per un metaverso aperto e costruito indifferentemente da creatori, sviluppatori e aziende”.

Il caso TomTom

La collaborazione rappresenta il futuro della creazione delle mappe, nonché il fulcro della strategia di TomTom”, aggiunge il vicepresidente del comparto ingegneristico della nuova piattaforma mappe della società olandese Mike Harrell. La parabola di TomTom spiega molto bene cosa ha rappresentato per il settore l’avvento del sistema operativo mobile Android e iOs: nel 2007 il valore delle sue azioni sfiorò i 94 euro, oggi è invece stabile attorno ai 7

Nel dettaglio, l’obiettivo di Overture Maps Foundation è la creazione di mappe collaborative attraverso l’incorporazione di dati provenienti da più fonti, un sistema di interoperabilità semplificato, processi di convalida dei dati inseriti per garantire l’assenza di errori e uno schema di dati comune per rendere facile l’utilizzo delle mappe.

Sebbene la neonata fondazione sia il prodotto dell’accordo tra quattro sole società, l’obiettivo comune è quello di aprirne le porte a nuovi componenti, in sintonia con la filosofia open data del progetto. La previsione di Overture è quella di lanciare i primi set di dati tra gennaio e giugno 2023, con una versione base che includerà edifici, strade e informazioni amministrative. Successivamente, la fondazione migliorerà costantemente la copertura, la risoluzione e l’accuratezza dei dati già esistenti, introducendo di volta in volta novità come luoghi e percorsi in 3D.

Categorie
Economia Tecnologia

Waze si allea con Renault

Author: Wired

Waze si è alleata con Renault e ha annunciato la nuova versione dell’app integrata su Android Auto, la piattaforma per connettere il proprio smartphone allo schermo multimediale del proprio veicolo senza dover usufruire di cavi usb o di connessione bluetooth. Per il momento l’annuncio riguarda solamente Renault, ma vista la crescente diffusione avuta negli ultimi anni dall’applicazione, è lecito attendersi ulteriori annunci di partnership con altre case automobilistiche.

article imageÈ in edicola il nuovo numero di Wired dedicato al futuro della mobilità

Si parla di veicoli, velivoli, motori e carburanti innovativi, ma anche di città da riprogettare e flussi migratori

Nuovi servizi

Waze è un’app di navigazione per automobili che nasce nel 2008 con lo scopo di mettere a disposizione della comunità una mappa costruita e aggiornata dagli utenti allo scopo di fornire indicazioni stradali precise sia nelle grandi città che nelle aree più rurali. A differenza delle mappe digitali tradizionali, Waze non si basa infatti su immagini satellitari ma sulle informazioni fornite dai propri utenti attraverso la tecnica del crowdsourcing. L’applicazione registra gli spostamenti dei propri utenti e in forma anonima procede a inviarli al centro dati della società. 

Con il tempo Waze ha attirato decine di milioni di dollari in investimenti e nel 2013 è stata acquistata da Google. Oggi gli utenti sono circa 150 milioni e il servizio è disponibile in 50 lingue in oltre 185 paesi. Oltre agli automobilisti, la community di Waze conta oltre 500mila map editor, i quali quotidianamente aggiornano le mappe e si assicurano che i dati relativi alle reti stradali siano accurati

Dalla possibilità di cercare le stazioni di servizio e quelle di ricarica elettrica più vicine e economiche a quella di conoscere in anticipo il costo del pedaggio in caso di viaggi lunghi, dall’audio player che grazie ad accordi aziendali con le maggiori piattaforme di streaming consente all’utente di ascoltare musica o podcast senza lasciare l’applicazione alla possibilità di individuare i parcheggi più vicini alla destinazione, le funzionalità aggiunte negli anni sono numerose. In particolare, nel raccontare a Wired l’applicazione, il responsabile regionale dell’azienda Dario Mancini cita con orgoglio la possibilità per gli utenti di visualizzare la posizione di ben 655 unità operative di pronto soccorso e di emergenza sanitaria in tutta Italia, frutto della collaborazione tra Waze e la sua community di volontari a livello locale.

Mobilità locale

Da diversi anni Waze è anche attiva per aiutare le città ad affrontare i problemi legati alla mobilità come la congestione, la sicurezza, la sostenibilità e i costi, con oltre mille partnership con vari enti in giro per il mondo allo scopo di promuovere la smart mobility, come Aeroporti di Roma e la Città di Milano. Waze Crisis Response è il programma grazie al quale l’applicazione aiuta a comunicare con gli automobilisti e a migliorare la sicurezza stradale in caso disastri naturali o altri eventi tragici non pianificati. Esemplificativi in tal senso sono stati il crollo del Ponte Morandi a Genova del 2018 – dopo il quale la community di Waze si attivò immediatamente per aggiornarsi e indicare tutte le chiusure autostradali e delle strade cittadine sottostanti al ponte – e i terremoti in centro Italia nel 2016 e 2017, quando bastarono poche ore affinché la viabilità delle strade di accesso ai luoghi colpiti dal sisma fosse già indicata sulla mappa.

Per Aron Di Castro, direttore marketing e partnership di Waze, “avere a disposizione la navigazione in tempo reale, il percorso e gli avvisi di Waze integrati nel display dei veicoli Renault, rende l’esperienza di guida semplificata e senza interruzioni. Non vediamo l’ora di portare questa nuova esperienza di guida a sempre più utenti in tutto il mondo nel 2023.”