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Come difendere il vostro anonimato online

Author: Wired

Per la messaggistica, per esempio, Signal raccoglie pochissime informazioni sugli utenti e utilizza la crittografia end-to-end per impostazione predefinita, il che significa che nessuno può vedere il contenuto dei messaggi inviati al di fuori di mittente e destinatario. Per le ricerche sul web DuckDuckGo, Brave Search, Kagi, Startpage e Mojeek sono le soluzioni più rispettose della privacy. Per quanto riguarda l’email, Proton e Tuta offrono opzioni di crittografia end-to-end gratuite. OnionShare utilizza la rete Tor per consentire la condivisione anonima dei file, e Proton Drive offre l’archiviazione criptata dei file online. Inoltre, per gli utenti iOs le impostazioni avanzate di Apple per la protezione dei dati consentono di attivare la crittografia end-to-end su iCloud.

Se utilizzate un computer portatile o un telefono di lavoro, è bene tenere presente che la vostra azienda può vedere molte delle cose che fate su questi dispositivi, se non tutte. Per cercare un nuovo lavoro o per le attività personali, quindi, è sempre meglio usare i propri device personali.

Fare attenzione a quello che si pubblica

L’anonimato online è legato soprattutto al vostro approccio mentale. In poche parole, meno cose condividete di voi online, meno sarete identificabili. Questo significa che dovete fare attenzione a quello che pubblicate sui social media, evitando di postare informazioni che potrebbero identificare voi, la vostra posizione o le persone che vi circondano.

Se per esempio volete creare un nuovo account social che non sia legato alla vostra identità, evitate di aggiungere qualunque riferimento sul vostro conto nel nome dell’account. Inoltre, per iscrivervi non dovreste utilizzare il vostro numero di telefono, l’indirizzo email, l’indirizzo fisico o qualsiasi altra informazione che sia riconducibile a voi. Questo non vale solo per la creazione di un nuovo profilo, ma dovrebbe riguardare più in generale tutti i vostri comportamenti online.

Infine, ci sono anche alcuni accorgimenti utili che potete adottare se volete cercare di cancellarvi da internet, come aggiornare i siti web vecchi o obsoleti, rimuovere le informazioni personali dai risultati di Google, cancellare i vecchi post sui social media e gli account che non utilizzate più. Questi passaggi possono richiedere molto lavoro, soprattutto se è necessario scavare negli account vecchi di anni, ma possono essere davvero di grande aiuto per mantenere l’anonimato.

Nascondersi bene

Oltre a prestare attenzione a ciò pubblicate online, potete anche decidere di utilizzare account specifici per alcune ambiti della vostra vita. Se avete bisogno di un profilo su un servizio di messaggistica che non sia legato al vostro numero di telefono attuale – che rappresenta ormai un modo comune per identificare le persone – può valere la pena considerare di utilizzare un telefono e una Sim separati.

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AutoGPT, la guida: cosa cambia rispetto a ChatGPT

Author: Wired

Uno dei primi esempi di impiego è stato quello di assegnare a AutoGPT il compito di generare una ricetta nuova e non-convenzionale per una festa imminente tipo la Pasqua, memorizzarla in un file e interrompersi in ogni attività appena giunto allo scopo. Il neonato Chef-GPT – così è stato soprannominato – ha risposto che avrebbe cercato fra gli eventi più vicini per trovare quello adatto alla creazione di una ricetta unica. E così è iniziata la caccia, stabilendo che un sito di eventi sarebbe stato ideale, poi si è concentrato su aprile e alla fine ha scelto la Giornata della Terra del 22 aprile. Il risultato è stata la creazione di una ricetta: la Earth Day Quinoa Salad. Missione compiuta in 1 minuto e 46 secondi. Sembra una banalità ma se si riflette il software ha compiuto più azioni diverse per raggiungere lo scopo. Un chatbot convenzionale avrebbe assolto solo parzialmente al compito.

Perché AutoGPT è davvero speciale

Auto-GPT è un ulteriore tassello importante di sviluppo per il modello GPT perché è in grado di stabilire un percorso di avvicinamento e raggiungimento dell’obiettivo finale articolando azioni di diverso tipo: una specie di pensieri, ragionamenti e criticità. Nel caso della ricetta il primo pensiero dell’IA è stato quello di “cercare eventi imminenti per trovarne uno adatto alla creazione di una ricetta unica“. Sulla base di questa azione il ragionamento è stato quello di trovare un evento imminente capace di aiutarlo “a trovare una ricetta pertinente ed entusiasmante“. Le criticità sono state relative a potenziali vincoli o limitazioni alle azioni.

Come se non bastasse è concentrato di più tecnologie: si affida a GPT-4 per la generazione di testo e GPT-3.5 per l’archiviazione dei file e il riepilogo, si connette a internet per recuperare informazioni e dati, mette a disposizione una memoria a medio e lungo termine, nonché (opzionalmente) funzionalità di sintesi vocale tramite la tecnologia di ElevenLabs.

Come usare AutoGPT

AutoGPT è un software che non richiede competenze di sviluppo super professionali ma certamente è un po’ più complesso da usare rispetto a ChatGPT, soprattutto perché ha bisogno di strumenti che un comune utente normalmente non usa.

Ad ogni modo se si vuole sperimentare senza troppo impegno basta cercare su Google delle interfacce per AutoGPT già preconfezionate. Si pensi per esempio ad AgentGPT oppure GodMode, che non richiedono chiavi Api per procedere a un primo contatto.

Chi invece vuole testare seriamente AutoGPT deve disporre di una versione di Python 3.8 (o superiore), una chiave API OpenAI, una chiave API Pinecone; e una chiave API ElevenLabs se si desidera anche la funzione di sintesi vocale. Dopodiché, consultate tutte le informazioni utili disponibili sulla pagina GitHub del progetto AutoGPT GitHub, non resta che cliccare sul tasto verde Codice e scaricare il file Zip.

A quel punto il suggerimento è di usare uno strumento come PowerShell o comunque una interfaccia a riga di comando per digitare git clone https://github.com/Torantulino/Auto-GPT.git in modo da clonare il repository GitHub, poi digitare cd ‘Auto-GPT’ per avere accesso diretto alla directory dell’intero progetto. Poi ancora digitare pip install -r requirements.txt per avviare l’installazione. Infine, non resta che rinominare il file .env.template in .env e inserire la propria chiave API OpenAI. Dopodiché la strada è in discesa perché per usare AutoGPT basta poi dare un nome al bot e assegnare un obiettivo da raggiungere.

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Samsung, le impostazioni da modificare per sfruttare al massimo i suoi smartphone

Author: Wired

Se intendete fare durare il vostro smartphone per diversi anni (e dovreste farlo), allora l’imperativo è proteggere la batteria. Cercate di mantenere il telefono sempre tra il 50 e l’80 percento di carica, in quanto far esaurire completamente la batteria, o mantenerla sempre al massimo della carica, può ridurne l’efficienza nel tempo. Samsung dispone di una funzione che può aiutare in questo senso: andate su Impostazioni > Assistenza  dispositivo e batteria > Batteria > Altre impostazioni batteria e attivate l’opzione Protezione batteria. In questo modo la carica massima verrà limitata all’85 per cento, prolungando così la vita del telefono. La conseguenza ovviamente è rinunciare ogni giorno al 15 per cento della vostra batteria; vi consiglio però di provare questa funzione per qualche giorno in modo da capire quanto influisce sul vostro utilizzo.

Attivare Dolby Atmos

Samsung si vanta del fatto che i suoi telefoni supportino Dolby Atmos garantendo così un audio più ricco, peccato però che la funzione sia disattivata di defualt predefinita. Per attivarla, andate su Impostazioni > Suoni e vibrazioni > Qualità audio ed effetti e abilitate la voce Dolby Atmos. Io di solito lo imposto su Automatica, e noto una leggera differenza nella qualità dell’audio: in genere la musica sembra un po’ più forte e più robusta. Qui troverete anche altre impostazioni audio con cui potete sbizzarrirvi, come l’Equalizzatore e l’Adapt Sound per regolare l’audio in base alle proprie orecchie.

Eliminare le app inutili

Anni fa, Samsung non permetteva di disinstallare molte applicazioni  superflue o che comunque non si volevano usare (il cosiddetto bloatware). Oggi fortunatamente è possibile farlo nella maggior parte dei casi. È sufficiente toccare e tenere premuta l’applicazione nel cassetto delle applicazioni o nella schermata iniziale e premere Disinstalla. Se non è possibile – come per l’app Calendario – si possono perlomeno disattivare in modo che scompaiano dalla vista.

Se non è possibile disinstallare o disabilitare un’app, la soluzione migliore è nasconderla. Aprite il cassetto delle applicazioni, toccate l’icona con i tre punti in alto a destra, toccate Impostazioni e scorrete verso il basso fino a Nascondi app nelle schermate Home e App. Toccare l’app che non volete più vedere e il gioco è fatto!

Abilitare il collegamento a Windows

Avete un pc Windows? Potete collegare il vostro telefono Samsung per effettuare e ricevere chiamate dal computer, visualizzare testi e foto e persino utilizzare le app del telefono direttamente in Windows. Da Windows, aprite l’applicazione Microsoft Store, cercate e installate Phone Link. Sul dispositivo Samsung, andate su Impostazioni > Dispositivi connessi > Collegamento a Windows. Seguite le istruzioni sullo schermo per associare i due dispositivi tramite il Qr code.

Cambiare tastiera

Three screenshots from a Samsung smartphone settings menu

Samsung via Julian Chokkattu

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Film, come smettere di addormentarsi sul divano davanti alla tv

Author: Wired

Nella mia vita ho visto la prima metà di un miliardo di film. Ecco come si svolge una tipica serata cinema a casa mia: dopo aver mangiato troppe patatine fritte e averle annaffiate con un paio di birre, mi ritrovo avvolto in una copertina, steso sul divano, dove mi addormento molto prima che Michelle Yeoh arrivi alla scena delle dita a hotdog in Everything everywhere all at once.

È possibile che abbiate una vita frenetica ma che vogliate comunque cogliere tutti gli indizi e i colpi di scena di Glass onion. O magari la pellicola scelta dal vostro partner è soporifera, e state cercando con fatica di arrivare ai titoli di coda di Morbius. Qualunque sia il motivo che vi spinge a rimanere svegli, abbiamo raccolto alcuni consigli da tenere a mente la prossima volta che vi ritroverete a guardare qualcosa in streaming a casa.

Niente alcolici 

Se volete evitare di appisolarvi durante la vostra serata film, è meglio se le birre che avete comprato restino in frigorifero per un’altra sera. Aric Prather, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla University of California di San Francisco, sottolinea gli effetti soporiferi dell’alcol. “Avete bevuto un bicchiere di vino in più mentre guardate un film di sera, non vi muovete, e avete sonno – dice –? Spero che abbiate scelto un thriller se volete rimanere svegli“.

Evitate le abbuffate

E per quanto riguarda il cibo da asporto? Una pizza unta o una deliziosa montagna di cibo indiano probabilmente non sono l’ideale per chi vuole tenere gli occhi aperti: “Dopo un pasto abbondante la reazione del corpo può essere quella di rilassarsi – spiega Brittney Jones, psicologa specializzata in insonnia presso la società di telemedicina DrLullaby –. Opterei quindi per qualcosa di più contenuto, come un spuntino o un tagliere di salumi“. È un ottimo suggerimento, anche se evidentemente Jones non ha mai visto quanto riesco a mangiare mentre divoro un tagliere.

Alla larga dal divano…

Se vi piace fare un sonnellino sullo stesso divano dove state cercando di guardare un film, il vostro corpo potrebbe essere addestrato a riconoscere quel luogo come un punto privilegiato per disattivarsi. “Potrebbe essere consigliabile guardare il film a casa del proprio partner o di un amico. Oppure sedersi su una sedia meno comoda in salotto invece che sul divano“, dice Jones.

… e dal letto 

Per quanto possa sembrare allettante, il letto è probabilmente il posto peggiore per guardare un film in streaming a casa. “Dobbiamo cercare di fare del letto un santuario del sonno – sottolinea Prather –; del sonno e del sesso“. Avete problemi a mantenere un sonno regolare? Le serate a letto davanti a un film non sono certo la soluzione ideale. “Nelle persone che tendono ad avere problemi di sonno, [questa abitudine, ndr] può contribuire a perpetuarli – dice Prather –. Il corpo si confonde un po’ e non sa bene quello che dovrebbe fare“.

Problemi del sonno

Chi soffre di carenza di sonno e poi vuole guardarsi un film la sera potrebbe non resistere nemmeno mezz’ora“, dice Jones, che suggerisce di cercare di riposare la sera prima e affrontare le cause alla base della mancanza di sonno.

Telecomando a portata di mano

Fate circolare il sangue facendo pause frequenti durante la visione, e non solo quando dovete andare in bagno. Vi rendete conto che state per addormentarvi? “Potrebbe essere l’occasione giusta per mettere in pausa, alzarsi, prendere i popcorn, bere qualcosa e muoversi un po‘”, dice Jones.

Ascoltate il vostro corpo

Non cercherei di rimanere sveglia – scrive via email Christine Blume, scienziata del sonno presso il Centro di cronobiologia, in Svizzera –: date al vostro corpo quello di cui ha palesemente e disperatamente bisogno“. Blume non ha tutti i torti: se vi sentite esausti dopo una settimana che vi ha prosciugato ogni energia, interrompere in anticipo la vostra serata cinema è una decisione salutare.

Parlare con un medico

Per Prather, l’abitudine di appisolarsi nel bel mezzo di un film potrebbe essere un segno di apnea notturna non diagnosticata, “se si verifica costantemente e anche in altri contesti, in particolare durante il giorno dopo quella che secondo voi è stata una buona notte di sonno“. Se questo è il vostro caso, prendete in considerazione l’ipotesi di consultare il vostro medico di base.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.