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SolidEnergy: super batteria per smartphone e indossabili nel 2017

La durata della batteria di smartphone e indossabili rappresenta un elemento critico per molti utenti. Se da un lato è vero che le occasioni e gli strumenti per procedere alla ricarica della batteria durante la giornata non mancano, dall’altro coprirla e superarla agevolmente lasciando inutilizzato il caricabatterie è un traguardo che non sempre è possibile tagliare, soprattutto quando si utilizzano dispositivi che sacrificano sull’altare del design l’integrazione di batterie molto capienti e, pertanto, voluminose.

La soluzione per ovviare ai problemi descritti potrebbe arrivare in tempi relativamente brevi grazie al progetto portato avanti da SolidEnergy, startup legata al MIT. Il progetto non è inedito – la presentazione della batteria realizzata utilizzando la tecnologia litio-metallo risale al 2014 – ma l’azienda ha ora fornito una road-map più completa che permette di stabilire quando avverrà la vera e propria integrazione nei prodotti commerciali. Tratto caratteristico della batteria di SolidEnergy è la possibilità di immagazzinare una quantità di energia doppia rispetto alle batterie Li-Ion di pari dimensioni.

solid energy

Da tale assunto discende un secondo corollario: SolidEnergy potrà realizzare una batteria di dimensioni dimezzate rispetto a quelle attuali Li-Ion mantenendo invariata la capacità. Due opzioni che potrebbero essere percorse entrambe dalle aziende che producono prodotti hi-tech, soddisfacendo da un lato l’esigenza di chi cerca maggiore autonomia e dall’altro quella di chi, pur dando maggior peso allo spessore ed al peso del dispositivo, non vuole rinunciare ad una buona durata della batteria. La batteria di SolidEnergy, messa a confronto con le batterie attualmente esistenti sul mercato, non presenta, apparentemente, alcun elemento di debolezza: offre una durata nel tempo comparabile, è sicura e non richiede processi produttivi particolarmente complessi  – per realizzarla è possibile utilizzare le linee di produzioni esistenti per le batterie al litio.

litio metallo

La struttura della nuova batteria di SolidEnergy (ultima a destra) messa a confronto con le batterie Li-Ion e con i primi progetti delle batterie a Litio-Metallo

La chiave di volta del progetto si snoda sull’integrazione di un anodo costituito da una sottile lamina di Litio-metallo, in grado di trattenere più ioni e molto più sottile e leggera rispetto ai tradizionali anodi in grafite, carbone e silicone. La soluzione non è inedita, ma, sino ad ora, non è stata trasposta in un prodotto commerciale a causa della necessità di far operare la batteria alla temperatura di circa 80 gradi Celsius: Se la batteria non funziona a temperatura ambiente, sottolinea Qichao Hu, CEO di SolidEnergy, le applicazioni commerciali sono limitate.  Per ovviare al problema, Hu ha sviluppato una soluzione elettrolita ibrida, solida e liquida. La lamina di Litio-metallo è stata ricoperta con un elettrolita solido che non deve essere riscaldato per funzionare, è stato creato, inoltre, un elettrolita liquido non infiammabile e apportate ulteriori modifiche al separatore e al design della cella per impedire effetti negativi derivanti dalla reazione con il litio-metallo. 

Lecito chiedersi quando e per quali dispositivi la batteria arriverà sul mercato. A tal proposito, secondo le previsioni fornite da SolidEnergy, i primi modelli destinati all’utilizzo con i droni saranno disponibili entro la fine del 2016, mentre all’inizio del 2017 arriveranno quelli progettati per smartphone e indossabili. I ricercatori coinvolti nel progetto hanno definito le nuove batterie come come il “Sacro Graal” delle batterie, definizione che potrebbe non essere così’ azzardata se il progetto verrà finalizzato secondo la road-map citata e se il prodotto commerciale non presenterà elementi di debolezza. Non trascurabile l”enorme impatto” che le nuove batterie potrebbero avere anche nel settore delle autovetture elettriche apposite batterie saranno realizzate dall’azienda nel 2018 –  come ricorda Qichao Hu: 

Gli standard del settore richiedono che le vetture elettriche coprano almeno 200 miglia con una singola carica. Possiamo realizzare batterie di dimensioni dimezzate e con la metà del peso e percorrere la stessa distanza o possiamo realizzare batterie della stessa dimensione e peso che percorreranno 400 miglia con una singola carica. 

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Tecnologia

Due nuovi mouse Speedlink al Gamescom 2016

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DECUS RESPEC e OMNIVI Gaming Mouse sono i due nuovi prodotti svelati da SPEEDLINK nel primo giorno della fiera di Colonia. Il primo è il successore del DECUS Gaming Mouse, migliorato ed arricchito da nuove feature. L’OMNIVI dispone di 10 pulsanti, tra cui la scroll wheel, ed è dotato di un sensore ottico con una risoluzione fino a 12.000 DPI.

Principali caratteristiche tecniche:

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Due nuovi mouse Speedlink al Gamescom 2016 pubblicato su Gadgetblog.it 19 agosto 2016 17:41.

Autore: Gadgetblog.it

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Economia

BREXIT … PER ORA NON E’ SUCCESSO NULLA!

In attesa della fine del mondo prevista in Italia intorno nel cuore dell’autunno, visto che ormai tutti scrivono che il referendum costituzionale è più importante della stessa Brexit, noi torniamo ad occuparci di mesi di terrore e paura, sciolti come neve al sole…

 Bce: conseguenze Brexit meno marcate di quanto temuto

MILANO (Finanza.com)

Le conseguenze sui mercati del voto a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea sono state meno drastiche di quanto temuto e anche l’euro, dopo l’iniziale arretramento ha recuperato. La Banca centrale europea ha pubblicato le minute dell’ultima riunione di politica monetaria, tenutasi tra il 20 e il 21 luglio. Nel primo meeting dopo il voto britannico a favore della Brexit, le conseguenze della scelta dei cittadini del Regno Unito sui mercati e sulla stabilità dell’euro sono state uno degli argomenti principali. E il bilancio, dopo quasi un mese dal voto, non è stato drammatico come si temeva.

Come si temeva o come si voleva far temere? O meglio ancora, si temeva che in caso di uscita dall’Europa del Regno Unito si creasse un precedente difficile da cancellare e quindi era necessario seminare incertezza, dubbi e paure.

Ci voleva davvero uno scienziato per comprendere che una svalutazione della sterlina di oltre 25 punti in meno di un anno avrebbe portato beneficio all’economia inglese?

Eccola qua la fine del mondo!

Volano vendite al dettaglio ovunque e non si trova un volo per Londra!

Gran Bretagna: la sterlina debole e l’estate calda risvegliano …

MILANO (Finanza.com) La svalutazione della sterlina, crollata ai minimi dal 1985 dopo il referendum del 23 giugno che ha dato la vittoria alla Brexit, e l’estate calda di Londra hanno risvegliato le vendite al dettaglio nel Regno Unito. A luglio le “retail sales” hanno evidenziato un aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente, decisamente oltre le attese del mercato ferme a un +0,2%. Su base annua la crescita è stata del 5,9%, contro il +4,2% previsto dagli analisti.

Figurarsi se non c’era chi traeva già le conclusioni dopo un naturale aumento dei prezzi all’import…

Dopo le illusioni della Brexit, arriva la realtà: l’Inghilterra è in recessione ..

Per ora nessuno osa dirlo a gran voce, ma se prolungato, il mix di alta inflazione, bassi consumi e crescita lenta o pari a zero significa soltanto una cosa: recessione. Uno scenario che per la verità tanto la Bank of England quanto l’Office for the National Statistics avevano previsto chiaramente già durante la campagna referendaria, ribaltato dai sostenitori della Brexit.

Ma quale recessione, non fate ridere e finitela di scrivere fesserie!.

Giusto per ricordare sei mesi di puro terrore, nei quali è stata prevista la fine del Regno Unito, per ora, ma solo per ora dicono loro non è successo nulla, anzi, tutto il contrario…

L’incertezza, nel trimestre clou della Brexit,  è stata così tanta che la disoccupazione è scesa ai minimi da otto anni!

Non solo, recentemente l’Inghilterra  ha rivisto la deflazione…United Kingdom Inflation Rate MoM

Brexit: caduta sterlina non ancora visibile sull’inflazione, per ora

O si certo per ora, mentre escono dati uno più bello dell’altro che noi ci sogniamo…

Brexit spinge l’inflazione inglese ai massimi da 20 mesi

Per ora è tutto qui!

A no dimenticavo, per ora non è successo proprio nulla anzi, non succederà nulla ancora per anni…

A gestire le complicate conseguenze della Brexit non sono pronti né il governo di Londra, né quello francese, né tantomeno quello tedesco. A Parigi si vota in primavera, a Berlino in autunno, ma prima di allora Angela Merkel ha due test elettorali importanti, nella capitale e nel Lander più grande di Germania, in Nordreno Vestfalia. La destra populista non ne vuol sapere di pagare il conto dell’uscita di Londra (undici virgola tre miliardi di contributi al bilancio comunitario) e così nel faccia a faccia di metà luglio la Merkel ha chiesto alla collega di prendersi tutto il tempo necessario. La leader tedesca vuole che a gestire la trattativa sia il pletorico Consiglio europeo a 27, e non il negoziatore scelto dalla Commissione, Michel Barnier. Del resto come si fa a chiedere l’uscita dall’Unione mentre le Borse di Londra e Francoforte annunciano le nozze fra gli squilli di tromba?

Per ora per ora per ora per ora… andate avanti Voi che a me, vien da ridere!

Che poi l’economia inglese sia un’economia di carta straccia quello è un’altro discorso, ma come per l’America, è solo questione di corrente elettrica, fino a quando c’è quella, le stampanti delle banche centrali funzionano a pieno regime!

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Gossip

María León, protagonista de esta semana en Mujerhoy

La protagonista de nuestra portada, la actriz María León, es también la autora de las mejores de declaraciones del verano. La reina de la comedia española está a punto de estrenar película, ‘Cuerpo de élite’, y aprovechamos para hablar con ella y descubrir que no le tiene miedo a nada: ni a que la encasillen, ni a ser madre (aunque aún se lo está pensando) ni a llamarse a sí misma payasa. Genio y figura.

Otras de las protagonistas del verano que tampoco parecen saber lo que es el miedo son las deportistas que han acudido a los Juegos de Río. Aunque sus hazañas deportivas han copado los espacios informativos durante las dos últimas semanas te descubrimos en un reportaje la dimensión más humana de la realidad olímpica.

Para subirte aún más la moral no te pierdas la tendencia más vibrante de la temporada: ¡arriba el color! En nuestra moda descubrirás que para ir elegante no hace falta ir de negro. Y si completas tu look con nuestras trenzas de inspiración olímpica y un eyeliner bien trazado, mejor que mejor. Te mostramos todos los trucos para conseguir que tu pelo y tu maquillaje luzcan perfectos en nuestros reportajes de belleza.

Y de colofón, un relato de verano escrito por la escritora Sara Mesa y la tercera entrega de nuestra serie sobre televisión, esta vez con un recorrido por las cárceles televisivas más memorables de la pequeña pantalla. ¿Quieres saber cómo era todo antes de ‘The orange is the new black’?

Autore: RSS de noticias de

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Android ed iOS monopolizzano il mercato con il 99% di market share nel Q2

Stando agli ultimi dati ricavati dalle varie ricerche di mercato sempre in corso, abbiamo scoperto che nel Q2 del 2016 le vendite di smartphone sono state monopolizzate dal sistema operativo Android e dal sistema operativo iOS. Le vendite combinate dei due sono state pari al 99,1%, un salto leggermente in avanti rispetto al 96,8% dello stesso periodo dell’anno scorso.

Se però questi numeri fanno la fortuna di coloro che ha investito in questi sistemi operativi, causano anche il tracollo di chi non vi ha investito. Un esempio concreto di ciò è rappresentato da Microsoft che, dal 2,6% di market share che aveva nel Q2 2015, si è ritrovata ad avere appena lo 0,6%, con delle vendite totali in forte ribasso. Ancora più infimo il risultato di BlackBeery OS che ha per le mani lo 0,1% del market share con un mercato ormai inesistente.

Vendite Q2 2016

Tornando a parlare del duo Android iOS, il loro market share è molto simile a quello detenuto dal duo Symbian BlackBerry OS all’inizio degli anni 2000, quando ancora nè Android e nè iOS esistevano.

Insomma, a questo punto non sappiamo fino a che punto conviene ai produttori investire in Windows 10 Mobile, quando il market share è persino inferiore all’1%. Tra l’altro, questa tendenza al ribasso è attiva ormai da un pò di tempo.

VIA  FONTE

Autore: Agemobile