Di Mario Draghi avremo occasione a breve di parlarne in dettaglio visto che il 13 di settembre sarà a Trento per ricevere il premio Alcide De Gasperi, dedicato ai ” Costruttori d’Europa”.
Per il momento limitiamoci ad osservare che ieri Draghi ha deluso le aspettative dei mercati, come era logico che fosse, non poteva permettersi di assumere decisioni importanti prima di sapere cosa farà la Federal Reserve il 21 di settembre.
La conferenza di ieri, come sempre è stata una celebrazione, della politica monetaria, dovete ringraziarci, senza di noi, tutto sarebbe peggio, nulla sarebbe più come prima.
“La trasmissione degli effetti della politica monetaria all’economia reale non ha mai funzionato così bene come oggi”.
In effetti sta funzionando tutto a meraviglia, nell’economia reale, mentre i mercati sono depressi tra una bolla e l’altra.!
Poi ha aggiunto… “Seguiamo l’evoluzione da vicino e siamo pronti ad agire se necessario. Ma non abbiamo registrato alcun segnale di deflazione”
Nessun segnale di deflazione ovviamente!
Giusto per puntualizzare, Marchel Alexandrovich a Jefferies ricorda a tutti che un indicatore precursore dell’inflazione …
The ECB has pulled out all the stops to reflate the economy yet core inflation has been stuck at or below 1 per cent for three years. Officials are even more worried about the underlying trends. Data collected by Marchel Alexandrovich at Jefferies shows that the percentage of goods and services in the inflation basket currently rising at less than 1 per cent has crept up to 58 per cent.
This is a classic precursor to deflation and suggests that the euro zone is acutely vulnerable to any external shock. The figure has spiked to 67 per cent in Italy, and is now significantly higher that it was when the ECB launched QE last year. (Telegraph)
Poi le solite cose…
…il Quantitative easing nell’ultima versione varata, “proseguirà fino a marzo 2017 e oltre se necessario”.
…la ripresa c’è ma è “stabile e moderata” e che restano “rischi al ribasso per la crescita”
…”L’attuazione di riforme strutturali deve essere intensificato notevolmente per una riduzione della disoccupazione strutturale e aumentare per la crescita del prodotto potenziale nell’area dell’euro”…
Peccato che per anni Draghi ha chiesto di aumentare la produttività abbassando i salari, ma va beh, questo sono insignificanti dettagli immagino…
…Ma soprattutto …
Il consiglio, in ogni caso, non ha discusso opzioni di helicopter money, cioè la stampa di denaro da parte della banca centrale e la sua distribuzione direttamente ai cittadini senza intermediari e a fondo perduto, o di acquisto di azioni.
Quindi sognatevi assegni o carte ricaricabili direttamente a casa, mica siamo un ente di beneficenza, noi abbiamo l’unico compito di aiutare le banche, ovvero i nostri azionisti!
Poi per non esagerare un colpetto anche a loro…
“I tassi di interessi bassi non possono essere l’unica spiegazione a tutto quello che non va nel settore bancario. E’ un’interpretazione errata”, chiarisce, aggiungendo: “Bisogna essere pazienti, i tassi devono restare bassi per favorire la ripresa economica, permettere il suo rafforzamento e questo sarà anche positivo per il bilancio delle banche. I tassi di interesse devono essere bassi oggi per essere elevati domani”, aggiunge il presidente della Bce.
E certo se non si sale si scende, se non si scende si sale, se non fai scendere i tassi oggi come fai ad aumentarli domani.
Non ridete ma è scienza allo stato puro!
Infine, niente fantasie per il momento come la rimozione della soglia al rendimento dei titoli acquistabili, pari al -0,4%, o di elevare dal 33 al 55% la percentuale di acquisto di ogni singola emissione, magari anche . la revisione della distribuzione in base al livello di emissioni in circolazione e non in percentuale al peso di ogni singolo Stato in Europa.
La sintesi?
La farsa continua, ma come detto all’inizio avremo tempo e modo di parlare di Mario Draghi la prossima settimana.
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Autore: Finanza.com Blog Network Posts