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Intel releases new HD Graphics package

Adds unify colours

Chipzilla has released a new version of its HD Graphics package.

Dubbed the 20.19.15.4501 driver, the software adds Unify colours for different panels and support for 5K3K panel. It also provides content protection for Overlay and non-Overlay drivers.

The 6th-gen camera pipe gets Windows 7 support and will allow for three DVI/HDMI displays on 6th-gen processors and x2 DP mode for type-C systems. Other improvements include a new LACE(Local Adaptive Contrast Enhancement) feature, because you can never have too much lace.

Intel said that the update improves the DX12 performance on some benchmarks. It also selects outputs to be active when more compatible displays are available, and synchronizes the operating system and driver gamma values.

It also has a fix in the OGL component to resolve TDR problems when running the 3D-CAD application “FJICAD/SX,” and removes the bug that prevented the display from switching back to LCD-only in certain situations.

Intel has provided two downloadable archives suitable for Windows 7, 8, 8.1, and 10 operating systems, one for each 32- and 64-bit architectures.

It can be downloaded here.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Apple Music raggiunge quota 17 milioni di utenti

I servizi di streaming musicale stanno crescendo a dei ritmi veramente impressionanti e sembra che, più di tutti, sia Apple Music ad avere la testa. Apple, durante la presentazione di ieri, ha annunciato ufficialmente che il servizio di Apple Music può contare su oltre 17 milioni di utenti

Si tratta di un risultato a dir poco straordinario se pensiamo che il servizio è presente sul mercato da appena 15 mesi. Questo traguardo va poi ad unirsi al superamento dei 10 milioni di download avvenuti nel Google Play Store.

Certo, è evidente che il gap fra Apple Music e Spotify, con i suoi 100 milioni di utenti (il 70% usufruisce del servizio gratuito), è ancora molto elevato e probabilmente non verrà mai colmato. Ricordiamo che Apple Music, pur non potendo contare su un piano gratuito supportato dalla pubblicità, offre agli utenti ben 3 mesi di prova gratuita e poi abbonamenti con prezzi allineati alla concorrenza (9,99 euro per utente singolo e 14,99 euro per famiglie fino ad un massimo di 6 componenti).

Durante l’annuncio del superamento dei 17 milioni di utenti, il CEO di Apple, Tim Cook, ha anche annunciato che entro la fine dell’anno arriveranno circa 70 canzoni esclusive cantate da artisti del calibro di Taylor Swift e Drake.

Voi che servizio di streaming utilizzate? Condividete la vostra esperienza con noi mediante la sezione riservata ai commenti qui in passo.

VIA

Autore: Agemobile

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Vendute 10 milioni di Raspberry Pi: arriva il kit

Raspberry Pi è una delle migliori, più note e più utilizzate schede per la prototipazione, un vero e proprio mini-computer (single board computer; vedere Raspberry Pi: che cos’è e come funziona e Raspberry Pi 3, le novità della nuova scheda).

Oggi, i fondatori del progetto Raspberry comunicano di aver superato il traguardo dei 10 milioni di schede vendute. Un dato che supera di molto le più rosee aspettative e che riempie sicuramente di orgoglio perché, come spiega Eben Upton, Raspberry nacque per stimolare gli studenti ad iscriversi all’Università di Cambridge e ad occuparsi di informatica ed elettronica.

Vendute 10 milioni di Raspberry Pi: arriva il kit

Mettendo nelle mani dei giovani di oggi più volenterosi un oggetto come Raspberry Pi volevamo instillare quell’eccitazione che abbiamo vissuto negli anni ’80 utilizzando sistemi come il Sinclair Spectrums, il BBC Micros e il Commodore 64“, ha osservato Upton.

Così, per celebrare i 10 milioni di Raspberry Pi venduti in quattro anni e mezzo, la fondazione ha appena annunciato un’interessante novità: da oggi gli interessati possono acquistare il Raspberry Pi Starter Kit, un “pacchetto” contenente quanto necessario per iniziare ad addentrarsi nel mondo Raspberry e trasformarsi in veri e propri maker.

Raspberry Pi Starter Kit, commercializzato al prezzo di 118 euro, contiene una scheda Raspberry Pi 3 Model B, una scheda SD da 8 GB con il sistema operativo NOOBS, il case ufficiale, un alimentatore da 2,5A utilizzabile in ogni Paese, un cavo HDMI da un metro, mouse, tastiera e il libro Adventures in Raspberry Pi.

Upton ha ricordato che l’acquisto di un prodotto Raspberry aiuta a sovvenzionare i programmi didattici sostenuti o organizzati dalla fondazione (come Code Club e Picademy).

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Rinnovabili con Garanzia di Origine in Europa, un mercato in crescita

La domanda europea di elettricità da rinnovabili con Garanzia di Origine, cioè i kWh puliti richiesti volontariamente da migliaia di imprese e famiglie è cresciuta nel 2015 oltre il 9% ed è in salita anche nel primo semestre 2016. In salita anche il mercato italiano.

La domanda di elettricità da rinnovabili in Europa con Garanzia di Origine (GO), cioè i chilowattora puliti richiesti volontariamente da migliaia di imprese e famiglie in diversi paesi del continente, è cresciuta rapidamente nel 2015: più del 9%, superando i 343 miliardi di kWh e la tendenza continua nell’anno in corso.

Dal 2012 al 2016 questa specifica domanda ha registrato un tasso di crescita media annuale del 14,3%. Nel grafico l’andamento a metà anno dell’elettricità con garanzia di origine dal 2012 al 2016.

Ricordiamo che la Garanzia di Origine è una certificazione, a carattere volontario, che attesta l’origine rinnovabile delle fonti energetiche utilizzate dagli impianti qualificati IGO, in conformità con la Direttiva 2009/28/CE.

Dal gennaio 2013 i fornitori di energia elettrica in Italia possono utilizzare la Garanzia di Origine per venderla ai propri clienti che ad esempio non possono prodursela in proprio, ma che desiderano che essa sia proveniente da fonte pulita.

I certificati si “annullano” secondo i consumi dell’utente finale, in modo d’avere una esatta corrispondenza tra l’elettricità consumata e quella prodotta dagli impianti qualificati IGO.

Ogni titolo è rilasciato dal GSE per ogni MWh di energia elettrica immessa in rete su base mensile. I titoli possono essere trasferiti dai produttori alle imprese di vendita anche attraverso un trader (informazioni sul funzionamento della Garanzia di Origine – GSE).

Secondo le statistiche dell’AIB (Association of Issuing Bodies), di cui è membro il GSE, che si occupa della piattaforma di scambio internazionale di questi certificati (EECS – pdf), la Germania, mercato leader in questo ambito, inizia dopo alcuni anni a rallentare: 65 TWh acquistati a fine giugno 2016 con un calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2015 (Rapporto 2015 AIB – pdf).

Compensano questo andamento della Germania altri mercati con una crescita più dinamica dell’elettricità con garanzia di origine, come quello francese, finlandese e anche italiano.

In Italia a fine 2015 sono risultati qualificati IGO 831 impianti, per complessivi 23,7 GW di potenza. I titoli rilasciati nel corso dell’anno, per richieste provenienti da 349 impianti, sono stati circa 35,7 milioni, di cui 19,9 milioni relativi alle produzioni del 2014 e 15,8 del 2015. Nel grafico a torta le quote dei titoli emessi nel 2015 distinta per fonte rinnovabile.

Importanti mercati di acquisto dell’energia da rinnovabili sono in Svizzera e Svezia, anche se al momento risultano pressoché stabili.

Ci sono paesi europei che non hanno ancora adottato il sistema standard EECS, come la Spagna e la Gran Bretagna e che dunque non partecipano al mercato continentale.

La Spagna vi entrerà probabilmente nelle prossime settimane e con i suoi 70 TWh di rinnovabili con garanzia di origine nazionale oggi disponibili potrebbe essere un fattore di spinta del mercato internazionale.

Tra i grandi produttori di rinnovabili elettriche, la Gran Bretagna resta però ancora esclusa dal mercato europeo del settore e, alla luce della Brexit, potrà esserlo ancora nei prossimi tempi.

Potenzialmente l’aggiunta di nuovi mercati potrebbero portare ad ulteriori 200 TWh di elettricità da rinnovabili in più da acquistare sul mercato, portando l’attuale ammontare a circa 550 TWh da rinnovabili certificati, più o meno la metà di tutta la produzione di energia pulita europea.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Energia

La Francia annuncia aste per 1.350 MW di fotovoltaico su tetto

L’annuncio è arrivato dalla ministra dell’energia Ségolène Royale. Il nuovo contingente, triennale e destinato alle installazioni fino a 250 kWp sugli edifici, si aggiunge a quello da 3 GW per i grandi impianti a terra. Parigi vuole arrivare dagli attuali 6,7 GW di potenza da FV a 20,2 entro il 2023.

Arrivata nel novero dei mercati importanti per il fotovoltaico tardi e con una crescita graduale, la Francia si sta rivelando promettente per il settore, grazie agli impegni di questo governo e della sua ministra dell’Energia, Ségolène Royale.

Per i prossimi 3 anni, infatti, oltralpe il settore avrà una certa quantità di lavoro garantito anche solo con le aste pubbliche lanciate: dopo quelle per 3 GW di potenza in parchi utility scale a terra, ieri è arrivato l’annuncio, peraltro atteso, che nel triennio saranno messi a gara incentivi per altri 1,35 GW, questa volta per installazioni FV su tetto.

Le aste annunciate

I 1.350 MW su tetto saranno contesi in 3 gare a cadenza annuale, ciascuna da 450 MW. In attesa di dettagli ufficiali, operatori del settore riferiscono che le aste saranno riservate a progetti inferiori ai 250 kWp. L’energia prodotta da questi impianti, oltre al prezzo di vendita dell’energia, riceverà una tariffa incentivante, che sarà stabilita con l’asta.

Per i grandi impianti a terra saranno messi a gara 1.000 MW all’anno (in due gare annuali) in un periodo di 6 anni, per cui 6 GW in totale che fanno 7,35 GW aggiungendo anche le aste per le installazioni su edificio dei prossimi 3 anni.

Dal 2014 a inizio 2016, la potenza fotovoltaica francese è cresciuta del 40% grazie a tre gare che – dicono dati governativi – hanno generato oltre 1 miliardo di euro di investimenti e 5.000 nuovi posti di lavoro.

Nella prima metà del 2016, la Francia ha installato circa 750 MW di FV, portando il totale a circa 6,7 GW.

Gli obiettivi

Le rinnovabili nel 2015 hanno coperto il 18,7% della domanda elettrica francese. La legge sull’energia – votata l’estate scorsa – prevede che entro il 2030 la quota delle rinnovabili sulla domanda elettrica dovrà essere di almeno il 40%, mentre la fetta di torta del nucleare dovrà scendere entro il 2025 dal 75% dei consumi elettrici attuale al 50%.

Le nuove gare sul FV annunciate contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di Parigi per il fotovoltaico, fissati in 10.200 MW al 2018 e tra 18.200 e 20.200 MW al 2023.

Insomma, in Francia il settore sembra godere di un quadro di sostegno relativamente favorevole e, soprattutto, stabile.

I “Green bond di Stato” e i nuovi incentivi

Parigi di recente ha fatto un altro annuncio interessante per il mondo dell’energia pulita: sta per lanciare delle obbligazioni “verdi” sovrane che serviranno per finanziare progetti nelle campo del rinnovabili e nell’efficienza energetica (vedi qui).

A maggio la Francia ha approvato i nuovi meccanismi incentivanti per le rinnovabili, con tre decreti che attuano la legge 104 sulla transizione energetica (vedi qui per i provvedimenti e i dettagli).

La novità più importante è che per gli impianti sopra ai 500 kW (con significative eccezioni – vedi sotto) si sostituiscono gli incentivi attuali, erogati sotto forma di obbligo d’acquisto, con un sistema di “complément de rémunération”, analogo al “contract for difference” in vigore nel Regno Unito.

L’obbligo di acquisto resta invece in vigore per gli impianti di piccola taglia e per l’eolico. Più in dettaglio, tra gli impianti che continueranno a beneficiare del meccanismo attuale figurano quelli fotovoltaici su edifici con potenza inferiore a 100 kW, le centrali idroelettriche e a biogas fino a 500 kW, i parchi eolici a terra (ad eccezione di quelli installati in Corsica) e quelli offshore che hanno vinto le gare dedicate o sono inclusi in progetti di R&S francesi o della Ner 300, le installazioni da cogenerazione da gas fino a 300 kW e le centrali fino a 12 MW che utilizzano gas di miniera.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari