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Diletta Leotta, i particolari dell’abito da sposa e quel dettaglio sul velo…

Author: Tuttosport

Diletta Leotta e Loris Karius si sono giurati amore eterno sabato 22 giugno sull’Isola di Vulcao, davanti a circa 260 invitati, tra i quali anche numerosi Vip. Così come documentato anche dalle immagini condivise sui social nelle scorse ore sia dagli sposi che dai molti ospiti, la romantica cerimonia si è svolta in una location d’eccezione con una vista mozzafiato sul mare e allestita per l’occasione con composizioni di fiori e rose bianche. La conduttrice di DAZN ha percorso un lungo tappeto bianco accompagnata dal padre, mentre lo sposo è stato portato sotto braccio dalla madre, davanti agli occhi emozionati dei presenti. All’altare anche la piccola Aria, la figlia della coppia nata lo scorso agosto, che è stata tenuta in braccio da Diletta e Loris.

Matrimonio Leotta-Karius: il messaggio d’amore sul velo di Diletta

Tra le curiosità legate al matrimonio di Diletta Leotta e Loris Karius anche il messaggio che la presentatrice ha voluto far scrivere sul velo dell’abito nuziale: “Quello che ho sempre voluto“. Stessa frase con cui ha poi commentato sui social una carrellata di romantiche e dolci immagini del matrimonio. Per il grande giorno la conduttrice si è affidata al fmoso marchio ad Atelier Emé. L’abito con gonna ampia dai motivi floreali si avvitava in un bustier e lunghe maniche in pizzo. Leggermente accollato sulla parte davanti, il vestito indossato da lady Karius era scollato sulla parte posteriore. I festeggiamenti si sono svolti presso il Therasia Resort, dove sono stati avvistati numerosi personaggi Vip, come Chiara Ferragni, Michelle Hunziker e la figlia Aurora Ramazzotti, Elisabetta Canalis, Elodie (che ha fatto la damigella d’onore), e Barbara Berlusconi. Nella stessa location, alla viglia delle nozze, gli sposi avevano organizzato un white party con tutti gli invitati, lasciandosi andare al divertimento prima del grande si

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15° Premio Ricardo Oliveira – seconda eliminatoria

Author: Milan Night

Pensavate di averla scampata e invece no, un intero week-end dedicato al Ricardo Oliveira perché anche al mare, montagna o spaparanzati sul divano, le gesta dei nostri eroi non possono abbandonarvi! Siete pronti per la seconda eliminatoria? Anche in questo caso i voti saranno secretati fino alle final eight: mi raccomando non entrate in acqua dopo aver votato perché potreste avere una congestione per il nervoso!

Ecco le nomination della seconda eliminatoria, ricordate che potete votare fino a due giocatori!

Yacine Adli – Il pupillo di Moncada non va proprio a genio a Pioli che lo invita a cambiar aria, ma lui resiste e con l’emarginazione di Krunic, la convalescenza di Bennacer e la modestia del nostro centrocampo si ritaglia uno spazio. Lentupede raro, sforna prove da riserva in un centrocampo scarso e nulla più, difficile capire cosa ci abbia visto di così fantastico l’uomo di nerderthal, magari è primo nella statistica ricci ribelli.

Ismael Bennacer – Il gravissimo infortunio ci restituisce Ismael un uomo in calzamaglia ed è la versione discount di quello visto in precedenza. Era facile prevedere una stagione del genere, ora bisognerà valutare per bene se ripartire da lui.

Rade Krunic – Il pretoriano di Pioli di punto in bianco viene epurato come il peggiore tra i peggiori e la cosa fa abbastanza ridere per la sua gestione.

Ruben Loftus-Cheek – Sicuramente uno dei migliori acquisti stagionali capace di realizzare ben 10 reti. I meriti però il più delle volte terminano qui perché quando non segna spesso la sua presenza tende all’impalpabile e alla moscitudine. Col fisico che si ritrova dovrebbe spaccare il mondo.

Yunus Musah – Preso col moncassegno da 20 mln è spesso l’ultima ruota del carro a centrocampo nonostante il reparto sia ridotto all’osso. Tanta corsa e voglia, per il resto poco altro. Unendo il fisico e la tecnica di Ruben alla corsa e voglia di Yunus potremmo ottenere un supersayan.

Tommaso Pobega – Come molti suoi compagni si sfonda e Pioli non può che ringraziarlo visto che non lo vede nemmeno col binocolo. Problema risolto per il mister.

Tijjani Reijnders – Elegante, sorriso smagliante, visione di gioco, corsa, ma com’è come non è gli manca sempre un centesimo per fare una lira e nelle partite con le big scompare. Raddrizzasse il piede sotto porta sarebbe già un gran successo.

Marco Sportiello – Si disimpegna da buon numero dodici quando chiamato in causa. Si limitasse a quello evitando dichiarazioni da perdente saremmo tutti più contenti.

Ora tocca a voi, potete votare fino ad un massimo di due calciatori! Le votazioni chiudono il 29 giugno.

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Calcio

Jovic conferma la sua grande dote agli Europei, cosa ne sarà del suo futuro? | Calcioblog

Author: Calcioblog

Luka Jovic

L’attaccante serbo ha realizzato l’ennesima rete decisiva subentrando dalla panchina: l’ex viola dovrebbe restare in rossonero.

Il goal che Luka Jovic ha segnato al 95′ di SloveniaSerbia ha cambiato le carte in tavola di tutto il gruppo C dell’Europeo.

La certezza

Si tratta di un’altra conferma della sua abilità a incidere in partite cruciali dalla panchina, sottolinea la Gazzetta dello Sport. Proprio come al Milan, dove è spesso subentrato a Olivier Giroud, anche in nazionale si è ritagliato il ruolo di attaccante decisivo dalla panchina.

Luca JovicLuca Jovic

In rossonero

L’attaccante serbo ha chiuso la stagione con un bottino di 10 goal, la metà dei quali sono arrivati proprio dopo un ingresso a gara in corso. Nonostante le critiche per un avvio stagionale sottotono, Jovic ha dimostrato di poter essere decisivo. Le sue caratteristiche tuttavia, fanno sì che renda molto meglio se affiancato da un altro attaccante che possa creare spazi e dialogare con lui. Questo inconveniente tattico si è riflettuto nella difficoltà di adattarsi al ruolo di unica punta nel modulo del Milan.

Il futuro

Anche il Milan ha celebrato sui Social il suo goal all’ultimo minuto: per quel che riguarda il futuro, i dirigenti rossoneri dovrebbero rinnovargli il contratto in scadenza tra una settimana anche se non sarà considerato un titolare fisso neanche nella prossima stagione. Il serbo arrivò a costo zero dalla Fiorentina all’ultimo giorno di mercato della scorsa estate e firmò un contratto annuale che prevedeva però diverse opzioni di rinnovo: il Milan molto probabilmente eserciterà quella che riguarda il rinnovo annuale.

L’articolo Jovic conferma la sua grande dote agli Europei, cosa ne sarà del suo futuro? proviene da Notizie Milan.

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Energia

Qualità mari italiani: SNPA, 95% coste in condizioni “eccellenti”

Author: Rinnovabili.it

Dall’Hub di Padova, uno dei centri logistici più avanzati d’Europa, all’innovativa piattaforma di e-commerce B2B, passando per la nuova Business Unit dedicata alla sostenibilità e la speciale “Green Offer”. Così Sonepar Italia accompagna gli installatori nel mercato di domani

Sonepar Italia mercato elettricoSonepar Italia mercato elettrico

Intervista a Sergio Novello, Presidente e Amministratore Delegato Sonepar Italia

Cosa significa per il più grande distributore di materiale elettrico d’Italia fare i conti oggi con i trend e le sfide della transizione energetica? E come si fa a rimanere al vertice in un momento come quello attuale, denso di stimoli ma anche di incertezze? La risposta che abbiamo ricevuto da Sonepar Italia – parte del Gruppo internazionale Sonepar, azienda leader di questo mercato – svela una strategia fatta di incrollabili valori fondanti e una salda volontà nell’abbracciare l’innovazione per anticipare le esigenze del mercato e offrire ai clienti soluzioni personalizzate, all’avanguardia e anche sostenibili. Un approccio non scontato nel comparto B2B, soprattutto per realtà che si trovano a gestire grandi numeri.

E a Sonepar Italia i grandi numeri di certo non mancano. Oggi l’azienda è presente sul territorio nazionale con una rete capillare di ben 161 punti vendita in 17 regioni e 5 centri distributivi, e nel 2023 ha realizzato un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro, proseguendo su un trend di crescita costante negli ultimi anni.

La chiave vincente? Aver saputo fondere una visione centrale con una sensibilità locale in maniera organica ed efficiente, come spiega bene l’Ingegner Sergio Novello, Presidente e Amministratore Delegato Sonepar Italia. “L’elemento che caratterizza Sonepar nei confronti della distribuzione professionale è sempre stata una grande consapevolezza su quello che poteva essere fatto a livello centrale in termini di coordinamento, risorse, investimenti, priorità, cultura e management, e cosa invece doveva essere inevitabilmente delegato, con totale apertura, alle realtà regionali e territoriali. L’idea di mantenere un equilibrio fra centrale e territoriale è nel DNA della nostra azienda e viene perseguito come tale”.

Valori e obiettivi comuni all’interno del Gruppo declinati in modelli di business legati al mercato di riferimento e un’autonomia operativa su ogni scala in grado di fare la differenza: questa la ricetta messa in campo dalla multinazionale e che Sonepar Italia fa propria nella sua strategia di crescita. Una crescita che oggi potremmo definire capillare. “La densità è la condizione sine qua non per essere significativi sul territorio. Riesci a essere rilevante se sei capillare. Come Sonepar Italia, siamo attivi in 17 regioni e abbiamo un’azienda sorella, Sacchi, che copre l’area del Nord-Ovest, operando in Lombardia insieme a noi, oltre che nel Piemonte e Valle d’Aosta dove invece non siamo presenti“.

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Automazione e digitalizzazione, il segreto dell’efficienza

Ma ovviamente la presenza sul territorio è solo uno degli elementi dell’equazione alla base del successo aziendale. Altrettanto fondamentale è la supply chain e Sonepar Italia si è fatta notare quest’anno grazie ad un’importante inaugurazione: quella del nuovo hub di Padova, un’infrastruttura altamente automatizzata in grado di gestire oltre 55mila articoli e servire più di 4.000 clienti al giorno nel Nord e Centro Italia con consegne in 24 ore. “Il polo di Padova rappresenta un grande investimento da 54 milioni di euro. Inaugurato a febbraio, mira a portare la nostra capacità di erogare servizi nei confronti del cliente al livello massimo possibile per quanto riguarda la distribuzione di materiale elettrico”, spiega Novello.

Navette automatizzate, robot per il prelievo e deposito merci, macchine per il taglio cavi automatico e altri strumenti all’avanguardia ne fanno oggi uno dei centri logistici più avanzati d’Europa. E a breve la struttura sarà affiancata da un hub “gemello”, localizzato a Pomezia e destinato all’area Centro Sud e Isole. “Attualmente il polo è in fase di costruzione: abbiamo iniziato ad installare la parte di magazzino automatizzato, che sarà il fratello di quello di Padova, sia come tecnologia che come disposizione. Contiamo di essere operativi entro la fine del 2024 e inaugurarlo all’inizio dell’anno prossimo, ad attività già avviata”.

A rendere l’investimento infrastrutturale prezioso è anche la connessione con l’innovativa piattaforma di e-commerce, strumento lanciato da Sonepar un anno fa, a livello pilota, proprio in Italia, con l’obiettivo di estendere l’implementazione anche ad altri paesi in cui opera il Gruppo. Un approccio innovativo, soprattutto per un distributore di prodotti e servizi B2B, in grado di offrire un’esperienza unica ai clienti. “L’installatore può arrivare alle 7.00 di sera a casa, usare la piattaforma web per effettuare i propri ordini in un pool di decine di migliaia di codici e farseli spedire la mattina dopo all’indirizzo desiderato e all’orario stabilito”.

D’altra parte la transizione digital ha un peso specifico per Sonepar. “Noi continueremo a perseguire in maniera molto importante il processo di digitalizzazione non solo sulle vendite ma anche sui processi interni. Pensiamo allo strumento track and trace” impiegato oggi in servizi come il food delivery, “lo stesso può avvenire, ad esempio, con il palo della luce che il cliente sta aspettando per la Salerno-Reggio Calabria e che deve arrivare ad una data precisa, nè prima nè dopo”.

La piattaforma digitale rappresenta oggi solo uno degli elementi della strategia omnicanale dell’azienda. “Noi vogliamo parlare con i nostri interlocutori utilizzando in maniera flessibile tutti i canali”, ha sottolineato l’a.d. E’ così che accanto all’e-shop e ovviamente alle filiali, si affiancano una serie di possibilità alternative pensate per mettere il cliente al centro: dagli ordini via mail o via telefono alla possibilità di “chiedere ad un agente Sonepar di andare a trovarlo e di ragionare insieme sul progetto, includendo eventualmente anche uno specialista di una delle tre business unit se si tratta di un progetto particolarmente sfidante”.

Sonepar Italia: la nuova business unit dedicata alla sostenibilità

Copertura territoriale, infrastruttura di eccellenza e digitalizzazione non sarebbero nulla però senza le giuste competenze specialistiche, quelle che hanno permesso a Sonepar Italia di strutturarsi in alcuni mercati verticali con flessibilità e competitività; le stesse che si riflettono oggi nelle tre nuove business unit dell’azienda: Industry, “di cui l’automazione è l’espressione più piena ma all’interno del quale rientrano anche le attrezzature e la power distribution”; Building, dedicata all’edificio nella sua completezza e focalizzata su “domotica, building automation, cavi, cablaggio strutturato, sicurezza, illuminazione”; e Sustainability che propone soluzioni integrate per la sostenibilità, attraverso una vasta gamma di prodotti nel settore fotovoltaico assieme alla parte di trattamento e condizionamento dell’aria.

Le tre business unit  – specifica Novello – devono aiutare il nostro network distributivo sul territorio a scaricare a terra tutta la potenzialità che Sonepar può offrire; sotto forma di prodotto ma anche sotto forma di servizio che viene erogato al cliente in modo da portare valore aggiunto nella costruzione di qualsiasi progetto”.

Ma perché “separare” le tecnologie della transizione energetica dal resto? Perché “il settore delle energie rinnovabili ha una sua filosofia, richiede delle competenze e una programmazione molto diverse rispetto al mercato elettrico tradizionale. Magari l’installatore può essere affine o addirittura lo stesso, ma nella realtà il taglio è abbastanza specialistico”. 

Come più grande distributore di materiale elettrico a livello nazionale Sonepar Italia gode di un punto di vista unico sulla filiera fotovoltaica. Dopo la bolla generata dal Bonus 110% oggi il mercato solare sta cercando un nuovo assestamento, tra prezzi dei pannelli in rapido calo e nuovi imput della generazione distribuzione, da cui stanno prendendo vita ulteriori sfide. “Quello che noi osserviamo come azienda – spiega Novello – è che la potenza installata c’è e continua ad aumentare. Ma chiaramente il fatturato langue e viene penalizzato perchè la deflazione è talmente tanto spinta da vanificare gli sforzi commerciali. […] Cosa succederà in futuro? Tutti noi speriamo che i fenomeni deflattivi possano riassorbirsi. Però se andassimo a vedere cosa è successo negli ultimi 15 anni nel mondo del fotovoltaico, ci renderemmo conto che la deflazione è stata l’unica costante di questo settore”.

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Green Offer, come Sonepar Italia anticipa le nuove esigenze di sostenibilità

La decisione dell’azienda di dedicare una business unit alla sostenibilità e alla transizione energetica non è frutto solo di logiche di mercato. Il Gruppo ha intrapreso ormai da anni una precisa strategia a favore di clima, ambiente e società, fatta di impegni interni (nel 2022 ha pubblicato il primo Rapporto di Sostenibilità) e di una spiccata attenzione per favorire soluzioni più sostenibili sul mercato. Una strategia in cui la digitalizzazione delle vendite e l’ammodernamento supply chain sono una parte importante ma non il tutto.

“Noi abbiamo azionisti giovani, molto attenti ad aspetti come l’inclusione, la parità di genere e il rispetto per l’ambiente. Loro sostengono si possa sviluppare del buon business supportando a tutti livelli l’adozione di energie rinnovabili ma dobbiamo anche essere attenti a proporre al nostro installatore prodotti più rispettosi dell’ambiente. Quindi qualche anno fa Sonepar è partito con il progetto della Green Offer. Di cosa si tratta? Grazie ad una metodologia rigorosa, verificata in maniera indipendente da  Bureau Veritas, alcuni prodotti elettrici distribuiti dall’azienda sono valutati in base alle loro emissioni di CO2 nell’intero ciclo di vita.

Il risultato dell’analisi viene tradotto in un’etichetta che identifica l’impronta di carbonio attraverso tre semplici categorie: A (Eccellente), B (Molto Buono) o C (Buono). Il sistema rappresenta un unicum nel settore in quanto permette di standardizzare tutte le certificazioni di prodotto per restituire un valore effettivo della CO2, e di effettuare così una comparazione altrimenti difficile.

Dei 750mila articoli che abbiamo nella nostra piattaforma Spark, circa un migliaio appartengono alla Green Offer”. L’idea è di estendere progressivamente l’offerta ad un numero sempre maggiore di prodotti, con l’obiettivo entro il 2028 di avere per ogni articolo nel catalogo Sonepar l’alternativa “green”. E con la possibilità in futuro di includere anche altri fattori legati al campo della sostenibilità. “Siamo partiti così, ora valuteremo la risposta, raccoglieremo dei feedback, e valuteremo l’interesse. Un lungo viaggio inizia con un singolo passo, e questo è il singolo passo”.

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Economia Tecnologia

Altro che capitalismo della sorveglianza: il vero nemico del digitale si chiama monopolio

Author: Wired

A rendere ambiguo il titolo è il fatto che Doctorow ritiene – come vedremo meglio più avanti – che il capitalismo della sorveglianza sia una conseguenza, e che il nemico vero stia molto più a monte: “Zuboff attribuisce un peso eccessivo e ingiustificato al potere di persuasione delle tecniche di influenza basate sulla sorveglianza dei cittadini”, scrive Doctorow. “La maggior parte di queste tecniche non funziona granché bene, e quelle che funzionano non durano a lungo. Al contrario, Zuboff è piuttosto serena riguardo a quarant’anni di pratiche antitrust permissive che hanno consentito a una manciata di aziende di dominare internet”.

È la tesi centrale di Doctorow, ripetuta più e più volte nel corso di questo breve, incisivo e a tratti illuminante pamphlet: “Le campagne che mirano a influenzare il target, e che cercano di sostituire le convinzioni esistenti e corrette con altre del tutto false, hanno un effetto piccolo e temporaneo, mentre il dominio monopolistico sui sistemi informativi ha effetti massicci e duraturi. (…) Se la nostra preoccupazione è il modo in cui le aziende ci precludono la capacità di decidere autonomamente e di determinare così il nostro futuro, l’impatto della posizione dominante supera di gran lunga quello della manipolazione e deve essere al centro della nostra analisi”.

Ed eccolo, quindi, il vero nemico della privacy e dei nostri diritti: il monopolio. Il problema è noto da tempo (e Doctorow ripercorre anche cosa abbia generato, durante la presidenza Reagan, questa distorsione rispetto alle politiche antimonopolistiche del passato): Google detiene il 90,8% del mercato dei motori di ricerca, Amazon è attore dominante nel mercato degli e-commerce e del cloud, Meta raggiunge con le sue varie piattaforme (Facebook, Instagram, Whatsapp) la mostruosa cifra di 3,9 miliardi di persone, ecc.

Il regime di monopolio

In quasi tutti i settori tecnologici, siamo di fronte, quando va bene, a un duopolio (o un ristrettissimo oligopolio) e, quando va male, a un vero e proprio monopolio. È qui, e non nel capitalismo della sorveglianza strettamente inteso, che secondo Doctorow si nascono i maggiori pericoli.

Prendiamo il caso di Google, che ha rafforzato enormemente il suo potere acquistando potenziali concorrenti e tecnologie pubblicitarie come DoubleClick (tramite il quale dissemina le sue inserzioni), in quest’ultimo caso in violazione peraltro dello “storico principio antitrust della separazione strutturale, che vietava alle aziende di possedere filiali in concorrenza con i propri clienti.