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ChatGPT, dietro c’è un esercito di addestratori sottopagati

Author: Wired

E così, come scrive Time nella sua inchiesta con cui ha svelato il ruolo di queste attività, per risolvere il problema in vista del lancio di ChatGPT, OpenAI “ha strappato una pagina dal libro di società come Facebook, che avevano già mostrato come fosse possibile creare delle intelligenze artificiali in grado di riconoscere casi di linguaggio tossico e aiutare così a rimuoverli dalle loro piattaforme”. Il metodo è lo stesso con cui si insegna a un algoritmo di deep learning a riconoscere un semaforo: è necessario dargli in pasto una tale quantità di esempi testuali di violenza, molestie sessuali, bullismo, ecc. da permettergli di imparare a riconoscerli in autonomia.

lettere pastaChatGPT & co. saranno mai redditizi?

Il chatbot e gli altri modelli di Ai sono al centro di grande entusiasmo e di investimenti da aziende come Microsoft, ma non è ancora chiaro come possano portare a dei profitti

Etichettatori umani

Come già visto nell’esempio dei semafori, anche per insegnare agli algoritmi a riconoscere contenuti violenti di ogni tipo è necessario che ci sia in primo luogo qualcuno che analizza questi contenuti e li etichetta come tali. Ed è qui che entra in gioco Sama: società che ha tra i suoi clienti anche Meta, Microsoft e Google e che, nel 2021, ha stretto un accordo commerciale con OpenAI al fine di etichettare il materiale necessario a creare un “detector” di contenuti tossici, che sarebbe poi stato integrato in ChatGPT.

“Per ottenere queste etichette, OpenAI ha inviato decine di migliaia di campioni di testo a Sama a partire dal novembre 2021 – prosegue Time –. Buona parte di questi contenuti sembrano essere stati prelevati dai più oscuri reconditi della rete. Alcuni descrivono con dettagli espliciti abusi sessuali su bambini, bestialità, omicidi, suicidio, tortura, autolesionismo e incesto”.

Tutto ciò, inevitabilmente, significa che il lavoro degli etichettatori assoldati da Sama consisteva nel leggere tutto il giorno i più terribili contenuti partoriti dalla mente umana, per poi etichettarli in base alle loro caratteristiche: “Un passo necessario per minimizzare la quantità di contenuti violenti e sessuali inclusi nei dati di addestramento e per creare strumenti in grado di individuare contenuti nocivi, ha spiegato un portavoce di OpenAI.

ChatGPT e OpenAILe scuole hanno iniziato a vietare ChatGPT

Negli Stati Uniti stop al sistema di intelligenza artificiale a New York e Los Angeles. Nelle università dell’Australia si torna agli esami con carta e penna

Sotto pressione

Come già avvenuto nel caso dei moderatori di social network, questo tipo di lavoro è però estremamente pesante: un lavoratore di Sama con il compito di leggere ed etichettare testi per OpenAI ha spiegato al Time di aver sofferto di pensieri ossessivi dopo aver letto la descrizione di un uomo che faceva sesso con un cane in presenza di un bambino. “È stata una tortura – ha spiegato il moderatore -. Leggi una quantità di materiale del genere per tutta la settimana. Ora che arriva il venerdì, continuare a pensare a quelle immagini causa seri disturbi”.

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ChatGPT & co. saranno mai redditizi?

Author: Wired

Uno dei motivi dell’entusiasmo dell’industria tecnologica per ChatGPT è l’idea che il sistema possa sovvertire lo storico dominio di Google e degli altri giganti tech, consentendo alle piccole aziende di superare concorrenti molto più grandi. Secondo una teoria popolare il bot potrebbe addirittura trasformare la ricerca sul web.

La strategia di Microsoft

Per Microsoft, investire maggiormente in OpenAI potrebbe essere un modo per assicurarsi che, nel caso di un’esplosione del settore dell’intelligenza artificiale, la società non solo non venga danneggiata, ma sia anzi in grado di trarre vantaggio dalla situazione. Nathan Benaich, un investitore di Air Street Capital che segue le tendenze dell’Ai, sostiene che, nonostante il clamore suscitato dall’Ai generativa, ci sono molti modi in cui Microsoft potrebbe utilizzare la tecnologia per migliorare i propri prodotti.

L’ampia e variegata gamma di prodotti dell’azienda, dai servizi aziendali e cloud ai dispositivi, passando software di consumo, offre molte potenziali opportunità. Microsoft utilizza già la tecnologia alla base di ChatGPT per generare automaticamente parti di codice nel suo prodotto Visual Studio e, secondo alcune ricostruzioni, starebbe cercando di utilizzare ChatGPT per migliorare le prestazioni del suo motore di ricerca, Bing.

Per Microsoft, un’azienda dal valore di circa 1700 miliardi di dollari, dieci miliardi non rappresentano una grande somma, a fronte dei potenziali vantaggi. Secondo Semafor, l’investimento porterebbe OpenAI a una valutazione di 29 miliardi di dollari.

David Yoffie, un professore della Harvard Business School che studia le strategie delle grandi piattaforme tecnologiche, sostiene che Microsoft potrebbe vedere OpenAI come un modo per recuperare terreno. Secondo Yoffie, la società è in ritardo rispetto a Google e ad altri concorrenti nel settore della ricerca all’avanguardia sull’Ai. “Devono lavorarci di più, ed è per questo che l’investimento è necessario – commenta Yoffie –. Il denaro che stanno investendo potrebbe accelerare la capacità di OpenAI di rendere [i suoi prodotti, ndr] commercializzabili“.

Nel 2019 Microsoft aveva investito 1 miliardo di dollari in OpenAI, con un accordo che vincola l’azienda di Ai a utilizzare la sua piattaforma di cloud computing. Lo sviluppo di strumenti come ChatGPT richiede un enorme potenza di calcolo e moltissimi dati per l’addestramento, quindi il sostegno a OpenAI potrebbe rientrare nelle ambizioni di Microsoft di ritagliarsi una quota maggiore del mercato del cloud computing. Le necessità di OpenAI potrebbero aiutare Microsoft a sviluppare una tecnologia cloud più potente che la aiuti a emergere . Nel 2021, Amazon deteneva il 40 per cento del mercato del cloud rispetto al 15 per cento di Microsoft, mentre Google, considerato il leader dell’Ai, aveva occupava solo il 6 per cento.

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ChatGPT, le scuole hanno iniziato a vietarlo

Author: Wired

Da New York all’Australia, scuole e università hanno già cominciato a vietare l’uso delle intelligenze artificiali come il bot conversazionale ChatGPT di OpenAI, in grado di scrivere testi con costruzione e sintassi praticamente indistinguibili da quelle umane. Una politica condivisa anche dall’International conference on machine learning (Icml), tra le più prestigiose al mondo nel settore, che ha proibito l’uso di questi sistemi per la scrittura di articoli accademici.

ChatGPT è diventato virale appena un paio di mesi fa, rendendo i testi generati tramite l’intelligenza artificiale un nuovo fenomeno online. Tuttavia, assieme all’entusiasmo per il progresso delle Ia, sono cresciute le preoccupazioni relative all’etica e alla correttezza del loro impiego in contesti diversi da quello ludico e ricreativo. In particolare, a lanciare l’allarme su un possibile impatto negativo sono stati gli ambienti accademici e scolastici.

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Una serie di dritte per spremere al meglio il bot conversazionale basato su intelligenza artificiale di OpenAI  

Stop nelle scuole

“A causa delle preoccupazioni per l’impatto negativo sull’apprendimento degli studenti e per la sicurezza e l’accuratezza dei contenuti, l’accesso a ChatGPT è vietato alle reti e ai dispositivi delle scuole pubbliche di New York”, ha dichiarato Jenna Lyle, portavoce del Dipartimento dell’educazione di New York, in un comunicato riportato dalla Cnn.

Al fianco di New York si è schierata anche la città di Los Angeles, dove l’accesso a ChatGPT è stato bloccato preventivamente in tutte le reti e i dispositivi del Distretto scolastico unificato della metropoli californiana “per proteggere l’onestà accademica, mentre viene condotta una valutazione dei rischi e dei benefici”.

mosaico bluIl punto di forza di ChatGpt è anche il suo più grande difetto

Il nuovo chatbot ha conquistato internet e ha dimostrato quanto possa essere coinvolgente l’Ai conversazionale, anche quando si inventa fatti

Nelle università

Dall’altra parte dell’oceano, in Australia le cose si sono fatte anche più radicali. Tutte le università australiane, unite nell’organizzazione chiamata The group of eight, hanno deciso di tornare a svolgere gli esami con carta e penna, per cancellare definitivamente qualunque pericolo relativo all’utilizzo di ChatGPT durante le prove.

Il gruppo ha inoltre aggiornato il regolamento interuniversitario, stabilendo definitivamente come l’uso di intelligenze artificiali per scrivere esami o articoli accademici sia da considerarsi come illegittimo. Dopo queste modifiche, come riporta il Guardian, diversi studenti sono stati sanzionati per essere stati sorpresi a usare ChatGPT.

Ma le università e le scuole non sono le uniche ad aver ingaggiato battaglia contro il bot di OpenAI. Uno studente di Princeton, per esempio, ha creato GPTZero, un’applicazione dedicata unicamente a scoprire se un testo sia stato o meno scritto tramite intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, come si legge su The Verge, gli specialisti di machine learning della Icml hanno deciso di vietare l’uso di bot come ChatGPT per la creazione di articoli scientifici.