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I primi aggiornamenti sul terzo film di Knives Out

Author: Wired

Dopo il successo di Cena con delitto: Knives Out, complice il cast stellare (da Chris Evans a Jamie Lee Curtis, da Ana de Armas a Toni Collette) e soprattutto l’introduzione del bizzarro e infallibile detective Benoit Blanc interpretato da Daniel Craig, Netflix aveva deciso di acquisire i diritti della saga diretta da Rian Johnson (Star Wars: Gli ultimi Jedi) e ordinarne due sequel. Il primo, Glass Onion, è uscito nel 2022 cambiando completamente ambientazione ma confermano l’interesse del pubblico, in particolare per l’istrionica interpretazione di Craig nei panni di Blanc. Lo stesso Johnson aveva confermato nell’ottobre 2023 che aveva già iniziato a pensare al terzo capitolo, ma ora finalmente abbiamo qualche indizio.

Cosa sappiamo di Knives Out 3

Ora che lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori è concluso ormai da mesi, i lavori su Knives Out 3 sono ripresi a pieno ritmo e si prevede che le riprese inizino entro la fine dell’anno. Confermatissimo ovviamente Craig nei panni del protagonista, mentre Johnson tornerà alla regia e alla sceneggiatura. Ancora non ci sono indicazioni sul resto del cast, ma si prevede anche questa volta un ensemble di grandi nomi di Hollywood (e c’è chi ipotizza che nel film potrebbe fare incursione Charlie Cale, la detective interpretata da Natasha Lyonne nella serie Poker Face, sempre creata da Johnson).

Ad ogni modo la conferma delle riprese imminenti è stata diffusa nelle scorse ore assieme alla notizia che la produttrice Katie McNeill entra ufficialmente nella T-Street, la casa di produzione di Johnson e Ram Bergman. Oltre ai progetti su Knives Out, del resto, questo è un periodo particolarmente intenso per T-Street: lo scorso ottobre su Netflix è uscito il thriller Fair Play, mentre ancora inedito in Italia è American Fiction, dramedy tratta dal romanzo Erasure di Perceval Everett e che si è guadagnata ben cinque candidature agli Oscar 2024. Molta attesa, poi, c’è anche per Il problema dei tre corpi, la serie Netflix tratta dal bestseller fantascientifico di Liu Cixin e che sarà curata dagli showrunner di Game of Thrones, David Benioff e Dan Weiss, assieme a Alexander Woo. La serie debutterà a marzo, mentre per il nuovo Knives Out i fan dovranno attenere probabilmente fino alla fine del 2025.

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Netflix ha comprato i diritti del wrestling

Author: Wired

Non solo film e serie tv. Uno dei motivi per cui Netflix continua ad attirare l’attenzione di milioni di clienti in giro per il mondo è anche la trasmissione di contenuti live, soprattutto in ambito sportivo. Come riporta l’agenzia Reuters, l’ultimo colpo del colosso di Los Gatos, in questo senso, è un accordo da 5 miliardi di dollari che garantirà in esclusiva alla piattaforma il Raw della World Wrestling Entertainment da gennaio 2025.

In particolare, l’evento del lunedì del wrestling statunitense sarà disponibile in streaming per dieci anni per gli utenti di Netflix negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito e in America Latina, oltre che in altri territori. Al di fuori degli Stati Uniti la piattaforma trasmetterà peraltro in esclusiva tutti gli spettacoli e gli speciali della WWE, incluso SmackDown, nonché eventi live pay per view come WrestleMania e Royal Rumble.

Gli investimenti della società californiana negli eventi dal vivo e nello sport sono decisamente aumentati negli ultimi mesi del 2023. La piattaforma si è per esempio assicurata i diritti del match tennistico tra Rafael Nadal e Carlos Alcaraz di dicembre, mentre a novembre aveva trasmesso un torneo di golf con protagonisti piloti e professionisti di Formula 1.

L’accordo per il Raw, che da contratto Netflix potrà estendere di anni o scegliere di chiudere dopo i primi cinque, rappresenta per l’azienda la prima vera scommessa a lungo termine su questo tipo di contenuti. L’idea è che esso possa essere utile ad attirare i numerosi appassionati che seguono con continuità match e protagonisti della WWE. Raw è infatti lo spettacolo più importante di quelli di proprietà di Comcast, sulla cui rete degli Stati Uniti richiama 17,5 milioni di spettatori unici nel corso dell’anno.

In vista della scadenza di fine anno dell’accordo con l’operatore via cavo, TKO Group (holding nata dalla fusione di WWE con l’UFC di Endeavour) ha cercato un accordo “trasformativo”, ha spiegato il presidente Mark Shapiro, considerando che “espande notevolmente la portata della WWE e porta la visione settimanale degli appuntamenti in diretta su Netflix“.

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I manga da leggere se avete amato Il ragazzo e l’airone

Author: Wired

Il ragazzo e l’airone è finalmente approdato nei cinema italiani, ed è imperdibile. Non perché sia il migliore film del leggendario regista Hayao Miyazaki, autore di capolavori come La principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl; ma piuttosto perché rappresenta la summa della sua esperienza, e dei temi che da sempre contrassegnano la sua visione unica dell’animazione.

L’orrore della guerra, l’amore per la natura, il viaggio verso mondi fantastici a un passo dal nostro, protagonisti giovani e risoluti, nemici inquietanti che diventano amici se si tende loro una mano. E ovviamente l’onnipresente fascinazione per il volo, questa volta incarnata in una successione di uccelli che assumono, insolitamente, sfumature progressivamente più inquietanti, ma solo perché manipolati dall’uomo.

Questi temi, uniti a un forte messaggio metafisico e filosofico, rendono Il Ragazzo e l’airone un’esperienza davvero unica. Per chi l’ha visto e l’ha amato, per chi è in cerca di qualcosa di simile, non c’è davvero null’altro che sia direttamente comparabile, o che racchiuda tutti questi elementi contemporaneamente.

Ma possiamo proporvi dei manga che presentano, questo sì, almeno alcuni degli elementi del Ragazzo e l’airone. E che per qualche motivo, a volte evidente, altre quasi impalpabile, ci hanno ricordato la visione di Miyazaki.

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Pietro Castellitto racconta come si fa qualcosa di diverso

Author: Wired

Intendi sul set?

“Si, i registi mentono quando dicono di avere già tutto il film in testa. Ma che c’hai in testa?? Al massimo hai i luoghi che conosci. Poi l’80% delle location sono diverse da quelle che ti immaginavi. Soprattutto facendo Enea mi sono proprio reso conto che i film uno li scrive con le idee e poi li gira con le scelte. E proprio il set, con i suoi problemi quotidiani, è una macchina creativa, ti porta altrove e ti fa scoprire sentieri a cui da solo non avresti pensato”.

Pensi che per fare qualcosa di diverso sia necessario contornarsi di collaboratori diversi dai soliti?

“Guarda, avere le maestranze giuste è fondamentale ma non puoi appaltare a loro meriti o colpe. La responsabilità è del regista, non ci sono scuse”.

In I Predatori avevi nel cast Giorgio Montanini, in questo film il co-protagonista è Giorgio Quarzo Guarascio, cioè Tutti Fenomeni, due persone che non sono proprio gli attori del cinema italiano. Eri in cerca di qualcosa che non si trova altrove?

“Per me, per come ragiono io per come vivo le cose in questo mestiere, se vado a cena con un attore e vedo che non ha potenzialmente nulla di interessante, che non mi fa ridere, non è imprevedibile… Allora non mi interessa. Che poi sia bravo quando recita non vuol dire niente. Tanto poi piegherà il personaggio al suo temperamento e a quello che ha già fatto”.

Conta di più l’atteggiamento che ha o la personalità rispetto al più canonico provino?

“È importante anche anche come si relaziona, cioè la sua personalità. Poi arriva il talento. E se è predisposto, magari riesce anche a metterlo al servizio di una sceneggiatura, però la personalità è fondamentale”.

Anche Nanni Moretti, che prima hai citato, da giovane sosteneva che non gli interessava solo il talento negli attori ma preferiva lavorare con quelli di cui conosceva l’atteggiamento. Ti riconosci in Moretti come modello?

“Sì, assolutamente sì, mi torna. Credo che in comune abbiamo l’approccio. Entrambi abbiamo avuto la fortuna di avere dalla nostra il mistero della gioventù e di poterlo imporre”.

Intanto hai messo nel cast del tuo secondo film tuo padre, che è un attore molto noto, un regista che ha lavorato anche con star internazionali in film che ha anche scritto. Non è ingombrante?

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Le new entry nel cast di Smile 2, il sequel dell’horror rivelazione

Author: Wired

L’horror Smile è stato uno dei successi a sorpresa del 2023: complice una sardonica campagna di marketing divenuta virale e soprattutto la decisione inizialmente azzardata di Paramount di farlo uscire nelle sale e non in streaming come previsto in origine, il film è arrivato a guadagnare 217 milioni di dollari al botteghino di tutto il mondo, affermandosi come una delle maggiori sorprese dell’ultimo anno. Subito è stato deciso, dunque, di ordinare un sequel che sarà messo in produzione molto presto. Proprio in queste ore sono state annunciate le ultime novità per quanto riguarda il casting.

I protagonisti di Smile 2

La new entry più recente è sicuramente quella di Lukas Gage: l’attore ha partecipato a diverse serie molto acclamate negli ultimi anni, come Euphoria, The White Lotus, You e Love, Victor ma di recente si è distinto soprattutto nella quinta stagione di Fargo, dove ha interpretato il marito un po’ svampito della protagonista, la poliziotta Indira (Richa Moorjani). Già a dicembre, invece, era stata ufficializzata l’entrata nel cast di Naomi Scott: l’attrice si è fatta notare in film come Power Rangers, Charlie’s Angels e Aladdin, il live-action Disney in cui ha recitato a fianco di Will Smith, mentre in tv ha partecipato a serie come Anatomia di uno scandalo. Non ci sono ancora dettagli sulla trama che caratterizzerà questo sequel, dunque anche i loro ruoli non sono stati definiti con precisione.

Il primo film era incentrato sulla dottoressa Rose Cotter (Sosie Bacon), una psichiatra che rimane decisamente turbata dopo che una sua paziente, la giovane studentessa universitaria Laura (Caitlin Stasey), si suicida di fronte ai suoi occhi dopo aver avuto una crisi di panico ed essersi placata poi all’improvviso, stampandosi un inquietante sorriso sul viso. Nei giorni seguenti Rose si convince di essere a sua volta perseguitata da una strana entità, dopo aver notato che moltissime persone attorno a lei, tra pazienti ed estranei, si fermano a fissarla con un sorriso altrettanto terrificante sul viso. La tragica conclusione della pellicola faceva immaginare che la maledizione su cui è incentrata sia ancora in circolazione, dando la possibilità a nuove storie di venire raccontate.

Il regista di Smile è Parker Finn, al suo debutto alla regia di un film per il grande schermo, tra l’altro con un’opera tratta da un suo corto del 2020 intitolato Laura Hasn’t Slept. Finn tornerà a scrivere e dirigere anche questo seguito, che stando al calendario delle prossime uscite previste da Paramount Pictures dovrebbe arrivare nelle sale dall’ottobre 2024.