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Economia Tecnologia

Elon Musk vuole utilizzare solo X per chiamate e messaggi

Author: Wired

Tra pochi mesi abbandonerò il mio numero di telefono e utilizzerò solo X per inviare messaggi ed effettuare chiamate audio e video”. L’annuncio è arrivato il 9 febbraio sulla stessa piattaforma un tempo nota come Twitter dal suo proprietario Elon Musk.

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Come riporta Gizmodo, non è la prima volta che il magnate sudafricano manifesta questa volontà, che però si ritiene difficilmente attuabile. Tale novità costringerebbe infatti i conoscenti di Musk a pagare otto dollari al mese per chiamarlo. Mentre tutti potrebbero ricevere telefonate sul social network di San Francisco, solo gli utenti abbonati a X Premium avrebbero infatti la facoltà di effettuarle, considerando le attuali impostazioni. La piattaforma ha infatti abilitato le chiamate audio e quelle video lo scorso ottobre prevedendo una serie di paletti: tra gli altri, anche la possibilità di chiamare chi non ci segue solo nel caso in cui ci abbia inviato almeno una volta un messaggio diretto.

Non solo, però. Secondo la testata, la soluzione proposta dall’imprenditore avrà difficoltà a tramutarsi in realtà anche perché eliminerebbe di fatto per gli utenti che dovessero seguire l’esempio di Musk la possibilità di scegliere gli sms come metodo di ricezione di codici di sicurezza da tutti i servizi che richiedono l’autenticazione a due fattori. Secondo il ricercatore e sviluppatore indipendente di app Nima Owij, “gli sms sono ancora una parte essenziale della comunicazione” e sarebbe dunque difficile convincere gli utenti a fare a meno degli operatori telefonici, pur esistendo la possibilità di sostituire i messaggi di testo anche rispetto al loro ruolo di fattori di autenticazione.

Così come è improbabile immaginare la convergenza del governo statunitense sul punto. L’Ente federale per la gestione delle emergenze (Fema) utilizza infatti proprio gli sms per inviare avvisi ai cittadini sulle condizioni meteorologiche e su tutte le altre situazioni di emergenza, esattamente come fa la protezione civile in Italia con il sistema It-Alert. Spostare tali comunicazioni su X costringerebbe le istituzioni a supportare anche tutti gli altri servizi di messaggistica.

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Economia Tecnologia

Vodafone ha detto no alla fusione con Iliad

Author: Wired

Proposta rispedita al mittente. Vodafone respinge l’offerta di Iliad di una fusione delle due compagnie telefoniche per accorpare le attività in Italia, avviando una nuova società. La proposta di Iliad prevedeva una fusione paritetica, 6,6 miliardi di euro cash a Vodafone e un finanziamento per i soci per 2 miliardi, basandosi su un valore dell’azienda di 10,45 miliardi. Di contro, il gruppo francese, sulla base di una enterprise value di 4,25 miliardi, avrebbe incassato 400 milioni in cash e un finanziamento soci per 2 miliardi.

Secondo Iliad, l’offerta era “la migliore business combination possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazioni italiani”, motivo per cui la telco proseguirà con la sua strategia stand-alone. Di suo, Vodafone ha dichiarato in una nota: “A dicembre abbiamo comunicato che stiamo esplorando opzioni con diverse parti in Italia. Abbiamo interrotto le discussioni con Iliad mentre continuano le interlocuzioni con altre parti”.

A inizio dicembre Iliad aveva scommesso di nuovo sull’operazione di fusione con Vodafone, forte del supporto unanime del proprio consiglio di amministrazione e del suo principale azionista Xavier Niel, dopo che l’offerta di acquisizione del 100% di quest’ultima formulata da Iliad a febbraio 2022 e dal valore di 11,25 miliardi di euro non era andata a buon fine.

All’epoca la società amministrata da Thomas Reynaud sottolineava come l’unione di competenze e talenti delle due realtà avrebbe potuto dare vita a un soggetto protagonista sul mercato italiano delle telecomunicazioni sia per investimenti in tecnologie all’avanguardia, sia per soluzioni capaci di mettere al centro il cliente.

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Tecnologia

Quali siti saranno bloccati in automatico sugli smartphone dei minori

Author: Wired

I minorenni in possesso di uno smartphone non potranno più navigare in qualunque angolo della rete. A partire dal 21 novembre 2023, l’accesso a otto categorie di siti ritenuti inappropriati verrà automaticamente bloccato su tutte le sim card intestate ai minori. Mentre per le sim intestate ai maggiorenni potrà essere richiesto il blocco in un secondo momento. Sono gli effetti dell’ultima delibera in tema di navigazione sicura dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom).

La stretta dell’Agcom non sarebbe dovuta arrivare, perché, in teoria, tutte le società di telefonia avrebbero dovuto fornire agli utenti servizi di parental control completi e gratuiti già dal 2020. Tuttavia, il sistema non ha funzionato come previsto e l’Autorità è stato costretta a intervenire per uniformare e assicurare che il servizio venga attivato senza costi o altri problemi. In base a quanto si legge sulla delibera il problema è stato affrontato, una volta per tutte, alla radice. Così, non ci sarà più bisogno di cercare, richiedere e attivare i sistemi di parent control. Questi servizi dovranno essere infatti pre-attivati, in maniera totalmente gratuita, al momento dell’acquisto di una sim card, qualora questa sia intestata a una persona con meno di diciotto anni.

Quali sono i siti bloccati

I siti che verranno bloccati rientrano nelle 8 categorie individuate da Agcom come inappropriate per un pubblico di minori e comprendono: i siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano la vendita di armi e articoli correlati; i siti che forniscono informazioni, promuovono o supportano il gioco d’azzardo e le scommesse, i siti che presentano o promuovono violenza o lesioni personali, comprese le lesioni autoinflitte, il suicidio, o che mostrano scene di violenza gratuita, insistita o efferata; i siti che promuovono o supportano odio e intolleranza verso qualsiasi individuo o gruppo; i siti che promuovono pratiche che possono danneggiare la salute come l’anoressia, la bulimia o l’uso di droghe; i siti che forniscono strumenti per rendere irrintracciabile l’attività online; i siti legati a sette religiose; e i siti per adulti dove vengono diffusi contenuti pornografici e dove possono essere acquistati beni e servizi di natura simile. Resta fuori la pubblicità che questo stesso tipo di siti possono fare attraverso altri canali, come i social network, su cui la delibera dell’Agcom non poteva intervenire.

Per disattivare il servizio, una volta raggiunti i diciotto anni, sarà sufficiente fare domanda al proprio operatore tramite le proprie credenziali del Sistema pubblico di identità digitale (Spid), tramite un codice pin fornito via sms, attraverso l’autenticazione nell’area riservata del sito dell’operatore telefonico, oppure tramite una one time password (Otp), cioè una password usa e getta inviata via mail o sms. Tramite le stesse modalità sarà anche possibile richiedere l’attivazione del parental control sulle sim card intestate alle persone maggiorenni.

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Economia Tecnologia

Il nuovo smartphone di Huawei contiene un chip che la Cina non dovrebbe avere

Author: Wired

Terrò per me qualsiasi commento finché non avremo maggiori informazioni, ma puntiamo a ottenere maggiori informazioni”. È questo, in sintesi, il pensiero del segretario nazionale per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan sul chip Kirin 9000s contenuto nel nuovo smartphone Huawei, il Mate 60 Pro.

In particolare, nel nuovo prodotto del colosso cinese sarebbe presente, secondo un rapporto di TechInsights riportato dall’agenzia Reuters, un processore avanzato da 7 nanometri realizzato dal colosso cinese proprio nel paese asiatico, in sinergia con la Semiconductor Manufacturing International Corp (Smic).

La società di Shenzen ha lanciato il suo ultimo smartphone a cavallo tra agosto e settembre pubblicizzando la sua capacità di supportare chiamate satellitari, senza però specificare informazioni sulla potenza del chipset. L’analisi dei tecnici di TechInsights suggerisce però l’ipotesi che il governo cinese stia facendo progressi sul percorso finalizzato alla costruzione di un ecosistema di chip domestico. Analizzando i video di smontaggio pubblicati e i test di velocità condivisi dagli acquirenti del nuovo prodotto Huawei in Cina, essi si sono fatti l’idea che il Mate 60 Pro sarebbe in grado di raggiungere velocità di download ben superiori a quelle dei telefonini che supportano il 5G di fascia alta.

Un vero e proprio “schiaffo in facciaagli Stati Uniti, secondo il tecnico di TechInsights Dan Hutchenson, considerando che peraltro il lancio del prodotto è coinciso con la visita nel paese asiatico della segretaria al Commercio Gina Raimondo. Sin dal 2019 gli Stati Uniti hanno infatti attuato politiche finalizzate a limitare l’accesso del colosso cinese agli strumenti di produzione dei chip essenziali per produrre i modelli di telefono più avanzati.

A luglio proprio l’agenzia Reuters aveva però riportato la convinzione diffusa tra le società di ricerca su un pronto ritorno di Huawei nel mercato degli smartphone 5G, dettata proprio dalla collaborazione in atto tra la società presieduta da Liang Hua e la Smic di Shanghai.

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Tecnologia

Perché ai giovani piacciono i vecchi telefonini

Author: Wired

A quanto pare sono i cellulari non smart, ovvero i telefoni semplici ed economici senza troppe funzioni, i modelli preferiti dalla Generazione Z: secondo gli ultimi dati di ricerca diffusi da CounterPoint, negli ultimi mesi si è registrata un’impennata delle vendite, che sembra destinata a proseguire in tutto il mondo. Il motivo di questo insolito successo è presto detto: oltre alla ben nota passione per la tecnologia vintage, i giovanissimi puntano sui cosiddetti dumb phone per disintossicarsi dai social network e dalle app più popolari, ritornando a una vita meno digitale e più 1.0.

Come raccontato da CounterPoint, le nuove indicazioni del mercato riflettono in modo molto preciso una serie di mode registrate negli ultimi mesi soprattutto sul social più popolare tra la Gen Z, TikTok. Il riferimento è alla tecnologia vintage, cioè quei dispositivi usciti uno o due decenni fa e che sono stati poi oggetto di una riscoperta, come per esempio i cellulari a conchiglia e addirittura il vecchio iPhone 3GS uscito nel lontano 2009, ma anche le fotocamere analogiche a rullino. Secondo i dati di CounterPoint, negli Stati Uniti la passione per i cellulari non smart sta registrando un incremento esponenziale nell’ultimo periodo, con 2.8 milioni di unità vendute previste a fine anno e gli operatori telefonici che mettono a disposizione degli utenti vari piani spesso a prezzi molto accessibili. Questi telefonini vecchio stile montano un display piccolo e poco definito, hanno una memoria esigua, possono riprodurre musica e radio fm collegando gli auricolari con il jack da 3,5 mm e scattare foto a bassa risoluzione.

Insomma, niente giochi, niente app e niente social, ma cellulari che si utilizzano solo per telefonare, inviare sms (anche se alcuni modelli supportano la versione base di WhatsApp), ascoltare un po’ di musica e scattare foto sgranate. Si tratta di dispositivi irresistibili per soddisfare la propria passione retrò e staccarsi dallo scrolling infinito di video ipnotizzanti su TikTok o da sessioni di gioco che proseguono fino a notte inoltrata. Una sorta di auto-difesa per tutelare la propria salute psicofisica e ritornare alla vita reale. Se l’idea di un’alternativa più frugale ai moderni smartphone affascina anche voi, ecco una selezione di cellulari non smart (indicati anche per anziani) acquistabili anche in Italia.