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Chi vuole aprire supermercati senza casse in Italia

Author: Wired

Se non stiamo definitivamente imboccando la strada che ci porterà a dire addio alla coda nei supermercati, poco ci manca. Infatti, come scrive Repubblica, sempre più catene puntano ad aprire entro il prossimo anno supermercati senza casse (anche detti “cashierless”). Questa innovazione, introdotta originariamente da Amazon con la creazione di una catena di negozi automatizzati negli Stati Uniti (AmazonGo), si sta ora diffondendo in tutta Europa, compreso il nostro paese. I negozi “cashierless” mirano a offrire un’esperienza più agile per il cliente che fa acquisti: niente ostacoli, niente code e nessuna perdita di tempo. In pratica, si entra nel negozio, si fa la spesa e si esce senza dover passare i prodotti in cassa o attraverso uno scanner. Lo scontrino appare direttamente sullo smartphone e il pagamento viene gestito automaticamente tramite un’app.

Esselunga ha annunciato che aprirà a Mind Village – il distretto milanese dell’innovazione che sorgerà nell’ex area Expo – un punto vendita LaEsse speciale. In tale sede, l’azienda introdurrà non soltanto le casse automatiche, ma anche altre sperimentazioni tecnologiche che rappresenteranno un’eccezione rispetto ai regolari negozi del gruppo. Anche altre aziende puntano in questa direzione. Proprio nel corso dell’esposizione universale del 2015 Coop aveva presentato il proprio “supermercato del futuro”, che prevedeva non soltanto l’adozione di casse senza cassieri, ma anche l’implementazione di schermi interattivi con etichette virtuali dei prodotti. Quest’ultima innovazione è stata già realizzata in un punto vendita monomarca di Torino.

Il sentiero dei punti vendita senza personale è stato battuto anche da Dao, cooperativa associata a Conad, che lo scorso 8 novembre 2023 ha aperto nel centro storico di Verona il Tuday Conad “Prendi&Vai”, ovvero il primo autonomous store d’Italia senza cassieri. Nel negozio, un intricato sistema di telecamere e sensori rileva la posizione dei clienti e dei vari prodotti sugli scaffali. Quando un articolo viene prelevato, automaticamente viene aggiunto a un carrello virtuale associato ad ogni acquirente tramite un codice personale. Tante novità, insomma. La prossima dovrebbe vedere protagonista Pam Panorama, che sarebbe pronta a lanciare a Milano la sua prima versione di negozio cashierless.

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I bonus che spariscono e quelli che cambiano nel 2024

Author: Wired

La manovra di bilancio per il 2024, approvata dal governo Meloni, ha portato a diversi cambiamenti nel panorama di bonus e agevolazioni fiscali dirette alla cittadinanza. Alcuni contributi sono giunti al termine e non hanno ricevuto nuova copertura finanziaria, come il bonus trasporti o il bonus idrico. Mentre altri, come il superbonus 110% e il bonus per mobili ed elettrodomestici, resteranno attivi ma in forma ridotta.

Ecco la situazione nel dettaglio:

  1. Quali bonus non saranno più disponibili nel 2024
  2. Quali bonus saranno attivi nel 2024

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Tutto quello che c’è da sapere per richiedere bonus e aiuti dal governo

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Quali bonus non saranno più disponibili nel 2024

Nella manovra di bilancio per il 2024 non sono stati rifinanziati il bonus vista, per l’acquisto di occhiali o lenti a contatto, il bonus casa green, che consentiva la detrazione Irpef del 50% sull’Iva nell’acquisto di case a classe energetica A e B, il bonus idrico da mille euro per l’acquisto e l’installazione di dispositivi per il risparmio di acqua e il bonus trasporti, cioè il contributo da 60 euro per l’acquisto degli abbonamenti ai mezzi pubblici. Il bonus bici, invece, non sarà più attivo a livello nazionale, ma sarà compito delle regioni decidere se e come erogare un aiuto per l’acquisto di biciclette, monopattini o altri mezzi di mobilità sostenibile.

Quali bonus saranno attivi nel 2024

La lista:

  1. Bonus psicologo
  2. Carta cultura e Carta del merito
  3. Bonus asilo nido
  4. Superbonus 110%
  5. Bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus barriere architettoniche
  6. Mutui under 36
  7. Bonus mobili ed elettrodomestici
  8. Bonus rottamazione tv
  9. Bonus bollette
  10. Carta dedicata a te

Bonus psicologo

Con un investimento di 8 milioni di euro, per il 2024, è stato rinnovato il bonus dedicato a chi voglia beneficiare di un percorso di psicoterapia. L’importo è riconosciuto una sola volta per un massimo di 1.500 euro alle persone con Isee inferiore a 15 mila euro, di mille euro a chi ha un Isee tra i 15 mila e i 30 mila euro, e di 500 euro per Isee superiore a 30 mila euro ma inferiore a 50 mila.

Carta cultura e Carta del merito

Al posto dell’App18, che forniva un bonus da 500 euro al compimento dei 18 anni, verranno attivate la Carta cultura e la Carta del merito. Avranno un valore di 500 euro ciascuna, cumulabili, ma la prima andrà solo a chi si trova in un nucleo familiare con reddito Isee inferiore ai 35 mila euro, mentre la seconda solo a chi avrà ottenuto 100 all’esame di maturità.

Bonus asilo nido

È stato aumentato fino a un massimo di 3.600 euro, rispetto agli attuali 3 mila, il bonus per il rimborso delle rette per la scuola dell’infanzia. Potranno accedervi solo i nuclei familiari con un’Isee fino a 40 mila euro e con già un minore sotto i 10 anni a carico, in cui nasca un nuovo minore dal primo gennaio 2024.

Superbonus 110%

Confermata, ma in forma ridotta, la detrazione fiscale delle spese sostenute a partire da luglio 2020 per migliorare l’efficienza energetica, il consolidamento statico o la riduzione del rischio sismico degli edifici. Il cosiddetto superbonus al 110%, già sceso al 90% nel 2024 calerà ulteriormente al 70%. La detrazione resta al 110% solo per chi vive all’interno del Cratere sismico del centro Italia, cioè le zone colpite da gravi terremoti negli ultimi anni.

Bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus barriere architettoniche

Rinnovati e invariati tutti gli altri incentivi per l’edilizia a cui è stata garantita la copertura finanziaria per tutto il 2024.

Mutui under 36

Estese per un altro anno anche le agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa da parte di chi ha meno di 36 anni. È dedicato unicamente a chi ha un Isee non superiore ai 40 mila euro e richiede una cifra massima di 250 mila euro.

Bonus mobili ed elettrodomestici

Esteso fino al 2024, ma in forma ridotta, anche il bonus per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nuovi, con un tetto massimo di spesa a 5 mila euro, rispetto ai 10 mila iniziali e agli 8 mila del 2023. La detrazione fiscale passerà quindi da 4 mila a 2.500 euro massimi.

Bonus rottamazione tv

Resta attivo, senza limiti di reddito, il bonus per l’acquisto di un televisore smart, a seguito dello smaltimento di un vecchio apparecchio. Consiste in uno sconto del 20% sul prezzo, fino a un massimo di 100 euro.

Bonus bollette

Confermato solo per il primo trimestre del 2024 anche il bonus per le bollette di luce e gas destinato alle famiglie con Isee non superiore ai 15 mila euro. Non sono state ancora comunicate ufficialmente le modalità per richiedere l’agevolazione, ma si prevede siano le stesse degli anni precedenti.

Carta dedicata a te

La manovra finanziaria 2024 ha introdotto un nuovo sostegno diretto ai nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro. Chiamata Carta dedicata a te, permette l’acquisto di beni di prima necessità, carburante o abbonamenti per il trasporto pubblico locale.

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I supermercati aperti durante le festività

Author: Wired

Si avvicinano le festività invernali. E si programmano cenoni e pranzi con amici e parenti. È il momento delle spese e della caccia ai supermercati aperti anche nei giorni di festa. Per coloro che potrebbero aver dimenticato qualche ingrediente per il menù natalizio o che sono alla ricerca di regali dell’ultimo minuto, è fondamentale conoscere quali supermercati resteranno aperti durante il giorno dell’Immacolata (8 dicembre), la vigilia di Natale (24 dicembre), il 25 dicembre, il giorno di Santo Stefano (26 dicembre) e anche l’ultimo dell’anno e l’1 gennaio 2024.

È importante notare che ogni catena e ogni singola amministrazione regionale in Italia ha il potere di decidere se mantenere aperti o chiudere i supermercati nei giorni festivi. Wired ha contattato le catene e raccolto alcune indicazioni sulle aperture e chiusure dei punti vendita. Tuttavia, prima di recarsi per gli acquisti, consigliamo di effettuare un’ulteriore verifica sui siti web che abbiamo fornito per accertarsi che il singolo negozio di vostro interesse rimanga aperto e conoscerne gli orari, al fine di evitare viaggi inutili.

Le principali catene:
1. Esselunga
2. Iper
3. Aldi
4. Carrefour
5. Bennet
6. MD
7. Conad
8. Coop
9. Penny Market
10. Lidl
11. Pam
12. Famila

Esselunga

L’8 dicembre Esselunga ha previsto una giornata di apertura straordinaria con orario continuato dalle 8 del mattino fino alle 20. Domenica 24 dicembre tutti i negozi effettueranno l’orario 7.30-20 ad eccezione dei negozi laEsse che seguiranno l’orario 8-20. Il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio tutti i negozi rimarranno chiusi. Per verificare l’apertura dei singoli negozi basta guardare qui.

Iper – la grande I

Per verificare le apertura di venerdì 8 dicembre bisogna guardare sul sito della catena: per molti punti vendita è confermata l’apertura straordinaria dalle ore 8 alle 21 Per la vigilia di Natale, i punti vendita rimangono quasi tutti aperti dalle 8 alle 20, quindi con un orario leggermente ridotto. Il 25 saranno chiusi, mentre il 26 negozi e supermercati riprenderanno l’orario consueto. Aperture ridotte il 31 dicembre e prevista chiusura per il primo dell’anno nuovo. I ristoranti, nei punti vendita che ne sono dotati rimarranno aperti per tutte le festività solo a ora di pranzo, ma saranno chiusi il 25 dicembre e l’1 gennaio. Verifica i singoli orari qui.

Aldi

Le festività natalizie porteranno alcune modifiche agli orari di apertura dei supermercati Aldi. Il 24 dicembre, tutti i punti vendita saranno aperti con l’orario standard. Il 25 dicembre, tutti i negozi rimarranno chiusi per la festività, mentre il 26 dicembre vedrà l’apertura di tutti i punti vendita con l’orario domenicale. Per quanto riguarda il punto vendita di San Giuliano milanese nel centro commerciale Le Cupole, il 24 dicembre sarà aperto dalle 9 alle 19, mentre il 25 e il 26 dicembre rimarrà chiuso. I punti vendita saranno aperti il 31 dicembre con orario normale e chiusi l’1 gennaio. Si possono verificare le aperture dei singoli negozi a questo link.

Carrefour

Ogni supermercato e ipermercato di Carrefour Italia, inclusi i franchising, adotta orari differenti, anche durante le festività. Carrefour Italia mira comunque a garantire la massima flessibilità. Gli orari specifici di ciascun punto vendita sono disponibili per la consultazione sul sito.

Bennet

L’apertura dei supermercati Bennet non segue un modello uniforme, variando in modo irregolare. Per verificare se il punto vendita più vicino è aperto, è necessario consultare gli orari di apertura sul sito ufficiale.

MD

Il 24 dicembre, i supermercati saranno aperti dalle 8 alle 19, ad eccezione di alcuni punti vendita situati nei centri commerciali che seguiranno gli stessi orari dei centri. Per quanto riguarda il 25 e il 26 dicembre, i supermercati saranno chiusi. A questo link si possono trovare gli orari di apertura di ogni negozio.

Conad

Anche questa linea di supermercati non ha dato un’indicazione che vale per tutti: molti punti vendita rimarranno aperti, ma in base al negozio di interesse, si può consultare il sito per accertarsi dell’apertura.

Coop

Molti supermercati Coop saranno aperti l’8 dicembre, ma alcuni avranno un orario ridotto fino alle 13, altri invece saranno chiusi. Tuttavia il 24 e il 31 dicembre saranno generalmente chiusi, anche se alcuni supermercati rimarranno aperti in questi giorni per andare incontro alle esigenze della clientela durante le festività natalizie. Il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio 2024 a rimanere aperti saranno i punti vendita nelle stazioni ferroviarie e alcuni selezionati negozi nelle zone turistiche, con orari speciali. Si consiglia alla clientela di verificare in anticipo gli orari di apertura online o nell’app.

Penny Market

Questa catena non ha fornito informazioni generali riguardo alle aperture e chiusure nel periodo natalizio, perciò si consiglia di verificare caso per caso su questo sito.

Lidl

La chiusura per il 25 dicembre è confermata, garantendo ai dipendenti un meritato periodo festivo. Per gli altri giorni festivi, la valutazione degli orari di apertura e chiusura dei punti vendita è ancora in corso. Ulteriori dettagli saranno comunicati tramite il sito web di Lidl.

Pam

I negozi Pam rimarranno generalmente aperti durante le festività, esclusi i giorni di Natale e Capodanno. Il giorno di Santo Stefano (26 dicembre) saranno solo alcuni i punti vendita aperti. L’8 dicembre molti negozi saranno aperti dalle 9 alle 21; il 24 dicembre con apertura dalle 8 alle 20. Prevista anche l’apertura straordinaria del 31 dicembre dalle con orario ridotto dalle 8 alle 19. Non tutti i punti vendita seguono però gli stessi orari, perciò è consigliato controllare gli orari e le aperture sul sito.

Famila

I supermercati Famila, parte del gruppo Selex saranno aperti l’8 dicembre, mentre saranno chiusi il 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Aperture con orari ridotti il 24 e il 31, facilmente consultabili a questo link.

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In tempo di sconti online, fate attenzione al prezzo di partenza

Author: Wired

Con l’arrivo del Black friday, tantissime persone si stanno sbrigando a fare acquisti online con gli sconti. Tantissime piattaforme riportano solo il prezzo scontato del prodotto in vendita, impedendo così ai consumatori di poter verificare l’effettivo risparmio e la convenienza dell’acquisto. Così facendo, violano la direttiva europea Omnibus, che impone agli esercenti di garantire la massima trasparenza nella gestione delle offerte.

Secondo un’indagine dell’Associazione italiana commercio elettronico (Aicel), su un campione di 120 piattaforme di vendita online, solo il 16,5% risulta conforme alla normativa sugli sconti. Tra quelle rispettose della direttiva, analizzate nel periodo tra il 3 e il 12 novembre 2023, il 40% si occupa di prodotti per il benessere e la cura della persona, il 30% di moda e accessori e il 20% di prodotti per animali. La ricerca non ha evidenziato grandi differenze di comportamento collegate alle dimensioni delle società analizzate, che siano esse grandi o piccoli rivenditori online. Assenti, tra le piattaforme conformi alla direttiva, i siti di shopping online legati a prodotti informatici e digitali.

Questi dati mostrano come la gran parte delle piattaforme di vendita online non sia trasparente rispetto all’effettiva entità dello sconto applicato, andando potenzialmente a fuorviare i consumatori. La direttiva Omnibus, in vigore da luglio 2023, punta proprio a contrastare gli sconti fuorvianti, imponendo agli esercenti di indicare chiaramente la riduzione di prezzo rispetto all’importo più basso applicato ai prodotti, nei trenta giorni precedenti alla messa in saldo.

Questo prezzo può essere chiamato “prezzo precedente”, che è diverso dal “prezzo consigliato”, cioè il prezzo di vendita suggerito dal produttore, che spesso può risultare più alto. Lo sconto, di solito, viene applicato sul prezzo consigliato. Tuttavia, dall’analisi risulta che molte piattaforme adottano la strategia di indicare esclusivamente il prezzo di listino, cioè il prezzo massimo a cui può venire venduto un prodotto, per sembrare più trasparenti, dettaglio utile ma non obbligatorio ai fini della normativa in vigore.

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Perché il prezzo dell’olio extra vergine continua a salire

Author: Wired

Le vendite dell’olio extravergine d’oliva in Italia nei primi mesi del 2023 sono calate del 9%. A segnalarlo sono i dati Circana riportati dal Sole 24 Ore, che, allargando il raggio dell’analisi all’olio d’oliva, ingigantiscono un problema che sta avvilendo i produttori: l’oro giallo ottenuto attraverso raffinazione è stato acquistato l’11% in meno nel nostro paese, il 18% in meno a livello mondiale.

A spiegare questi numeri non può bastare l’aumento del prezzo dell’olio “evo”, salito in alcuni casi sopra gli otto euro a bottiglia, dovuto anche a precise scelte dei produttori: in dieci anni in Spagna il costo è aumentato del 240%, in Italia del 173%. Decisivo è stato anche il crollo proprio della produzione spagnola, che dall’1,8 milioni di tonnellate fatto registrare nel 2018-19 è passato alle 663mila del 2022-23. In Italia ne sono state prodotte 241mila, in Grecia 24mila, in Tunisia 180mila e in Portogallo 126mila.

La prima causa del calo spagnolo è legata alla siccità. Nel paese iberico gli oliveti sono infatti superintensivi e necessitano di quantità importanti di acqua, il triplo rispetto a quanto serva a quelli italiani. A fare le spese delle poche piogge è dunque stata la produzione di olio, fattore che è peraltro alla base dell’aumento del prezzo delle singole bottiglie. L’aumento del costo dell’olio spagnolo ha peraltro portato a quello delle bottiglie presenti sugli scaffali dei rivenditori del nostro paese. Solo il 24% dell’extravergine prodotto in Italia è infatti al 100% made in Italy. Il restante 76% è formato da miscele di oli evo di diversa provenienza, perlopiù mista italo-spagnola.

Per Il Sole 24 Ore a incidere sull’aumento dei prezzi dell’olio è stata infine anche la scelta dei produttori di chiedere alla grande distribuzione di evitare di vendere le bottiglie d’olio in promozione. Una scelta che, secondo i dati in possesso di Circana, non ha nemmeno ripagato: le vendite in offerta sono passate dal 70 al 54% circa del totale, segnando una perdita in termini di fatturazione di circa 28 milioni tra gennaio e ottobre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.