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C’è una proposta di legge per rendere il presepe obbligatorio nelle scuole

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Fratelli d’Italia ha presentato un discusso disegno di legge per rendere il presepe obbligatorio nelle scuole e istituire un obbligo per la Repubblica italiana di valorizzare, preservare e tutelare le festività e le tradizioni religiose cristiane, come “espressione più autentica e profonda dell’identità del popolo italiano”. Una svolta del partito di governo, che suona in contrasto con l’articolo 8 della Costituzione, in cui si stabilisce il principio di eguaglianza delle confessioni religiose, e contro il principio supremo di laicità dello Stato.

La proposta firmata dalla senatrice Lavinia Mennuni ha come titolo Rispetto e tutela delle tradizioni religiose italiane, ma parla solo di cristianesimo. All’articolo 1 obbligherebbe la Repubblica a trattare le tradizioni e le festività cristiane come “espressione più autentica e profonda dell’identità del popolo italiano”, mentre l’articolo 2 costringerebbe gli istituti scolastici ad accettare qualunque iniziativa, proposta “da genitori, studenti o componenti di organi scolastici”, volta a “perpetuare le tradizionali celebrazioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana”.

Chi non vorrà sottostare a questi obblighi, specifica l’articolo 4, “sarà passabile di procedimenti disciplinari” e, in base all’articolo 3, il ministero dell’Istruzione potrà intervenire con provvedimenti per garantire “l’attuazione di quanto previsto” dall’articolo 2. Un’imposizione che il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, ha definito sul Corriere della Sera come fuori luogo.

Inoltre, la norma va contro la sentenza numero 203 della Corte costituzionale, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 19 aprile 1989, in cui viene stabilito che in Italia “il principio di laicità è considerato supremo”. In questo modo la laicità del nostro paese è diventata inviolabile, al pari di altri principi come quello della dignità della persona. Ciò significa che la Repubblica italiana non può in alcun modo violare il principio di laicità nelle sue funzioni e istituzioni, tra cui l’insegnamento pubblico.

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L’appello mondiale per vietare gli smartphone a scuola

Author: Wired

Vietare l’uso degli smartphone a scuola contribuisce a migliorare l’apprendimento, ridurre la distrazione in classe e proteggere studenti e studentesse dal cyberbullismo. Lo sostiene l’ultimo rapporto dell’Organizzazione per l’istruzione, la scienza e la cultura delle Nazioni Unite (Unesco), che ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo per vietare gli smartphone in classe, come già previsto in Francia e nei Paesi Bassi.

“Le connessioni online non possono sostituire l’interazione umana – ha detto Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco, al Guardian -. La rivoluzione digitale ha un potenziale incommensurabile, ma così come sta venendo regolata nella società è necessario regolarla anche nell’educazione. Il suo uso deve essere finalizzato a migliorare le esperienze di approfondimento e favorire il benessere di studenti e insegnanti, non a loro discapito”.

L’appello:

  1. Cosa c’è nel rapporto
  2. Dove è vietato lo smartphone in classe

Cosa c’è nel rapporto

Per compilare il suo Global education monitor report 2023, l’Unesco ha analizzato 200 sistemi educativi di tutto il mondo, dimostrando come l’uso eccessivo degli smartphone sia causa di una riduzione del rendimento scolastico, di squilibri emotivi nei minori e di un generale impatto negativo sull’apprendimento. Al contrario, la gran parte delle ricerche che sostengono come le tecnologie digitali apportino un intrinseco valore aggiunto all’istruzione sono state realizzate grazie ai finanziamenti di aziende educative private che cercano, in questo modo, di fare pubblicità e vendere i propri prodotti.

Una tendenza che il rapporto indica come “motivo di preoccupazione” per la salute educativa delle nuove generazioni, perché va a privilegiare il profitto a discapito dell’efficacia e della completezza educative, sostiene una crescente individualizzazione delle persone e trascura la dimensione sociale e il senso stesso dell’istruzione.

Inoltre, le piattaforme educative digitali contribuiscono ad aumentare le disuguaglianze sociali e il gap educativo, visto che miliardi di persone nei paesi a basso reddito sono escluse da questi servizi, e sono anche ecologicamente impattanti. Pertanto, sottolinea l’Unesco, i governi mondiali devono delineare principi e obiettivi chiari in cui delimitare l’uso delle tecnologie digitali nell’educazione, per garantirne un loro uso benefico, così da evitare danni agli studenti e alle studentesse.

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Tecnologia

Il grande successo della prima edizione del Festival universitario 2023

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Con migliaia di ragazzi in coda sin dalle prime ore del mattino, la prima edizione del Festival universitario 2023, il più grande evento universitario di carattere nazionale si è tenuto per la prima volta sabato 13 maggio presso il Talent Garden di Milano in Via Calabiana. Un grande festival, organizzato da University Network, la realtà leader in Italia con oltre un milione di studenti coinvolti e con una presenza capillare in oltre 35 università italiane che ha visto due grandi palchi per un’unica e irrinunciabile giornata in cui formazione, tecnologia e sostenibilità sono state assolute protagoniste.

Festival universitario 2023 il successo della prima edizione

www.albertofeltrin.com

La prima edizione del Festival universitario 2023 si è prospettata davvero in grande stile. Durante tutta la giornata, a partire dalle ore 10 sino alle 18.00, sul palco principale e nella Workshop room si sono susseguiti non stop speech, workshop e incontri interattivi condotti da illustri ospiti e personalità di rilievo dal mondo dell’imprenditoria, giornalismo, formazione, sostenibilità, tecnologia, finanza, sport, moda, social media, intrattenimento e molti altri. Gli studenti che hanno partecipato al Festival hanno avuto l’occasione di farsi ispirare da oltre 50 ospiti, esperti di fama nazionale e internazionale, trovando al contempo opportunità lavorative, fare nuove amicizie grazie alle apposite attività di networking, provare visori, robot, simulatori, consolle e molto altro dal mondo della tecnologia allestiti negli appositi spazi e stand dedicati. 

Di seguito gli ospiti e professionisti che hanno aderito alla manifestazione e che hanno composto i differenti panel negli incontri diurni sul palco principale e nella Workshop Room: Demetrio Albertini (ex calciatore e presidente del settore tecnico Figc), Carolina Chiapperom (innovation manager presso Juventus Football Club), Edoardo Cavrini (affiliate manager di Outpump), Ida Galati (fashion teller), Tiziano Guardini (stilista), Michela Gattermayer (fashion creative director di Donna Moderna), Carmine Infante (microenterprise leader consumables Hq di Haier Europe), Claves (speaker radiofonico presso Radio m2o), Marlen (speaker radiofonica presso Radio m2o), Federica Negri (head of sales business management di Engineering), Leonardo Decarli (content creator e attore), Michele Molteni (youtuber e content creator), Michela Remedia (junior user interface designer presso Assist Digital), Maria Elena Viola (direttrice Donna Moderna), Alessandro Cascavilla (Ale Economista), Gianluca Daluiso (direttore responsabile di Cnc Media), Valentina Di Maio (national professional consultant di QiBit), Thomas Valmacco (Hr senior national professional consultant di Gi Group), aledellagiusta (creator), Giovanni Papa (marketing solutions account director di LinkedIn), Marco Caspani (marketing director di Ticketmaster), Alessandro Nodari (candidate management ed employer branding di Gi Group), Simona Ballatore (giornalista a Qn – Il Giorno), Maria Vittoria Rossetti (employer branding specialist di Haier Europe), Jack Woods (insegnante di inglese presso British Council), Martina Riva (assessora allo Sport, al turismo e alle politiche giovanili del comune di Milano), Luca de Gaetano (fondatore di Plastic Free), Vincenzo Ricci (3Bee), Davide Dattoli (presidente e fondatore di Talent Garden), Chiara Trombetta (Startup Italia), Gianluca di Marzio (giornalista e reporter Skysport), Fabiana Andreani (@fabianamanager, Ambassador Haier Europe), Rebecca Trevisan Sara Gigliotti (@humanrecruiter, Group Employer Branding Manager Haier Europe), Anna Schieppati (Career Advisor, Talent Garden), Arianna Gamannossi (content creator e social media, Vois), Rebecca Trevisan (Talent Garden), Isabella Daiana Dancs (cybersecurity proposal engineer Sicuritalia Spa,) Tommaso Conte (Milano Says), Stefano Maiolica (Un Terrone a Milano), Leonardo Tamburrini (Starting Finance), Lorenzo Ferrari (amministratore delegato e fondatore di Smar Talks).

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Insegnanti, un piano straordinario per assumerne 50mila

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Un piano straordinario che prevede l’assunzione di 50mila insegnanti a tempo indeterminato per l’anno scolastico 2023/24. In attesa dello svolgimento dei concorsi previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza, che porteranno al reclutamento di altri 70mila insegnanti, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha dato il via alla propria strategia parallela, dopo l’approvazione di un decreto legge ad hoc nel Consiglio dei ministri del 6 aprile.

Con l’importante piano di assunzioni di docenti che abbiamo deciso di affiancare alle misure previste dal Pnrrha affermato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditarapuntiamo a creare le condizioni per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, assicurando la continuità didattica per gli studenti, la qualità dell’insegnamento e la riduzione del precariato”.

Inoltre”, ha aggiunto, “il ministero fornisce una risposta pronta e significativa ai ragazzi con disabilità, con la più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni, rendendo più selettive le procedure di reclutamento”.

Il piano straordinario del governo, stando a quanto riporta La Repubblica, dovrebbe infatti essere dedicato in buona parte a tali figure. In particolare, dovrebbero essere circa 20mila insegnanti specializzati a entrare in ruolo per affiancare gli alunni più fragili, attraverso un processo che prevederebbe un anno di prova, un esame severo e, infine, l’assunzione a tempo indeterminato. Per garantire continuità didattica agli studenti che ne hanno bisogno, i docenti di sostegno dovrebbero inoltre essere vincolati per tre anni a non cambiare né scuola, né materia.

Per quanto riguarda le altre assunzioni, più di metà delle 50mila previste, esse saranno riservate ai posti ordinari. Sarà dunque prevista l’entrata in ruolo dei docenti seguendo lo scorrimento delle graduatorie dei vincitori di concorso e reclutando dunque gli idonei non ancora assunti.

Nei prossimi mesi, in attuazione del Pnrr, il Mim attuerà poi una procedura concorsuale dedicata agli insegnanti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio o sono in possesso dei 24 crediti formativi universitari. Saranno assunti in questa maniera circa 25mila insegnanti, che porteranno a 75mila il numero dei reclutamenti nel 2023. A quel punto, al conto totale mancheranno altri 45mila docenti da assumere entro il 2024.

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Economia Tecnologia

Skyward, il gruppo di studenti che costruisce razzi da competizione all’università

Author: Wired

Parlano di obiettivi e strategie aerospaziali come fossero dei veterani, e in un certo senso lo sono: galloni e stellette li hanno conquistati sul campo. Se studiare con la testa tra le nuvole di solito non rende, beh, loro rappresentano un’eccezione. Letteralmente. A Milano c’è un’associazione studentesca che progetta, costruisce e lancia razzi sonda di due metri e mezzo. Si chiama Skyward, è nata nel 2012 in seno al Politecnico di Milano e fa incetta di premi internazionali. Lo scorso ottobre ha stravinto Euroc, competizione missilistica internazionale organizzata dall’agenzia spaziale portoghese, e lo ha fatto stracciando la concorrenza. 

L’importanza di arrivare primi

Skyward raccoglie 140 studenti di diverse facoltà, da ingegneria aerospaziale a gestionale, incluse informatica e persino design – spiega a Wired Virginia Porro, presidente del gruppo -. A lungo è stata solo una sorta di banco di prova per studenti, ma la nascita di Euroc tre anni fa ci ha dato uno scopo verso cui far convergere gli sforzi. Si tratta di una competizione più  piccola di quelle americane, ma con requisiti tecnici molto più stringenti”. 

A costruire un missile poco dopo aver preso la patente si arriva dedicando al progetto ogni minuto libero, e con un’organizzazione del lavoro quasi tayloristica. Ogni squadra si occupa di un aspetto, dall’elettronica al software, passando per algoritmi, controllo in volo, analisi delle emissioni. “Cerchiamo di realizzare qualcosa di innovativo e al contempo interessante per i ragazzi che ci lavorano – prosegue Porro -. E unendo le conoscenze, alla fine il razzo si arriva a lanciarlo davvero”. 

Il problema non è costruire un oggetto che voli all’infinito, ma un dispositivo che arrivi più vicino possibile all’obiettivo fissato”, illustra Marco Del Togno, futuro ingegnere meccanico, responsabile della logistica e della parte comunicativa. I test più semplici, confida, avvengono in una zona attrezzata nei pressi del Politecnico, con paracadute e vele che permettono di recuperare i vettori ancora in ottimo stato. Gli altri a Roccaraso, in Abruzzo.

Competizione dura, quella con le altre squadre che partecipano all’Air Summit lusitano. “E noi, con Pyxis, abbiamo stravinto – rimarca Del Togno -, agguantando anche i technical award (miglior design e miglior report, ndr) e il premio per il miglior sistema di antenne”. Grandi novità sono attese per il 2023, quando esordirà il motore ibrido al protossido di azoto, che ha richiesto due anni di progettazione. 

Il sogno? La Formula Uno

Porro, che è ingegnere gestionale, racconta con un sorriso come è entrata nel gruppo. “L’università italiana è molto teorica, e cercavo un’associazione studentesca per non limitarmi a stare solo sui libri”, ricorda. Consigliata da un amico, l’idea di provare a spedire un oggetto in orbita assieme a un gruppo di coetanei l’ha conquistata. Non esattamente positiva la prima esperienza. “Il lancio cui ho assistito si è schiantato. Un anno di lavoro andato in fumo, ma l’importante è perseverare, e sapevamo di avere margini di miglioramento”, dice.