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Oscar 2023: chi sono i grandi esclusi

Author: Wired

Le nomination degli Oscar 2023, come d’abitudine, ci hanno regalato parecchie sorprese: dalla strabiliante corsa di Everything Everywhere All At Once alla quinta nomination per Cate Blanchett, dalla candidatura meritatissima del golden boy Paul Mescal alla presenza di un titolo “underdog” come To Leslie, da Michelle Yeoh prima donna asiatica candidata come miglior attrice alla rivincita di una star come Jamie Lee-Curtis, non si può dire che siano mancate le emozioni nell’annuncio dei titoli in corsa per le statuette il prossimo 13 marzo (anche per l’Italia, con Pupille di Alice Rorhwacher tra i migliori corti). Ma c’è anche chi non ha festeggiato particolarmente dopo questi annunci: vediamo chi è stato, più o meno ingiustamente, snobbato.

Le registe donne

Nonostante nelle ultime edizioni siano state proprio due donne a vincere l’Oscar alla miglior regia, ovvero Chloe Zhao e Jane Campion, quest’anno i candidati nella stessa categoria sono tornati a essere tutti maschi. E dire che la scelta c’era, da Gina Prince-Bythewood di The Woman King a Charlotte Wells di Aftersun, passando per Sarah Polley di Women Talking.

Categorie attoriali

A proposito di The Woman King, il film è stato parecchio apprezzato soprattutto per l’interpretazione potente di Viola Davis. L’attrice, già vincitrice dell’Academy Award come miglior attrice non protagonista nel 2016 per Barriere, non è stata considerata però in nessuna categoria attoriale. Tra le altre grandi escluse anche Margot Robbie per Babylon, mentre in molti si aspettavano che Tom Cruise ricevesse una candidatura a miglior attore per il seguito di Top Gun.

Till

La struggente storia vera dell’omicidio, nel 1955, del quattordicenne Emmett Till per mano di un gruppo di razzisti e soprattutto della lotta della madre Mamie Till-Mobley per ottenere giustizia è diventato un film altrettanto importante e commovente, che però è stato praticamente ignorato dall’Academy. Peccato soprattutto per la regia di Chinonye Chukwu e ancor di più per l’interpretazione di Danielle Deadwyler nei panni di Till-Mobley. 

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Cinema e serie tv, la rivincita delle donne anticonvenzionali

Author: Wired

Irriverenti, acide, spesso sgradevoli, pronte a rispondere a tono, ma soprattutto libere: sono le donne anticovenzionali che, per fortuna, da qualche anno a questa parte popolano le narrazioni nel cinema e nelle serie tv. 

Phoebe Waller-Bridge con il successo della sua Fleabag su Prime Video, serie ideata e interpretata da lei, ha dimostrato al mondo che “si può fare”, si può raccontare con ironia e cinismo una ragazza sboccata, scorretta, dedita ad azioni e pensieri assolutamente discutibili e autentica proprio per questo. Sul fronte italiano Elena Ferrante ha saputo scrivere personaggi femminili controcorrente e con un lampo di cattiveria geniale, come Lila di L’amica Geniale (la bravissima Gaia Girace), deliziosamente scorbutica su carta come nella serie, oppure l’irresistibile Zia Vittoria interpretata dall’intensa Valeria Golino ne La vita bugiarda degli adulti su Netflix. Nel frattempo Sabrina Impacciatore ha mostrato al mondo il suo talento attraverso il personaggio della manager di resort Valentina in White Lotus 2 su Sky e Now, definito da lei stessa «una str**a», con cui sta giustamente riscuotendo consensi a livello planetario. Perché queste donne ferite dalla vita, indispettite dall’idiozia del mondo che le circonda, profondamente orgogliose di essere “sbagliate”, stanno riscrivendo un immaginario femminile collettivo nuovo e sorprendente.

Jodie Comer as Villanelle Killing Eve Season 4 Episode 1 Photo Credit Anika MolnarBBCA

Jodie Comer as Villanelle – Killing Eve _ Season 4, Episode 1 – Photo Credit: Anika Molnar/BBCAAnika Molnar/BBCA

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M3gan merita di essere visto al cinema molto più di Avatar 2

Author: Wired

C’è un genere di film che tendo a trovare moderatamente divertente ma che in piena coscienza non riesco a rispettare: i film-meme. Avete capito a cosa mi riferisco: Snakes on a Plane; il film di Natale di Grumpy Cat con Aubrey Plaza; l’imminente CocainOrso. Si tratta di pellicole volutamente strampalate fatte solo per essere guardate in modo semi-ironico e per far parlare online. Nonostante anche M3gan rientri in questa categoria – il trailer sembra fatto appositamente per diventare virale su Twitter – è così ben fatto che riesce a trascendere il filone kitsch per diventare qualcosa di più grande.

Più commedia che horror

La trama di M3gan combina le storie sulle intelligenze artificiali malvagie e le bambole assassine. Gemma, una brillante e nevrotica esperta di robotica interpretata dalla sublime Allison Williams, si ritrova a essere la tutrice di Cady (Violet McGraw), una nipote un po’ inquietante diventata di recente orfana. Dal momento che non è in grado di accudire una bambina che ha appena perso i genitori (ma anche per convincere il suo capo delle potenzialità di un androide giocattolo sofisticato e costosissimo a cui aveva lavorato in segreto), Gemma programma frettolosamente il robot (M3gan appunto, che sta per Model 3 Generative Android) in modo che possa fare compagnia e proteggere Cady. La donna si dimentica però di inserire nella sua creazione alcune righe di codice decisamente importanti, come il controllo genitoriale e le istruzioni per non uccidere. Così, ogni volta che M3gan percepisce la presenza di una minaccia nei confronti di Cady, la sua reazione è quella di eliminarla. Quando Gemma si rende conto della natura omicida della sua creazione, M3gan inizia a vedere anche la sua creatrice come un nemico. Non vi spoilererò il finale, ma con ogni probabilità potete intuire almeno l’80 per cento di ciò che accade nel film.

Cos’è, quindi, che rende speciale M3gan? La risposta è da cercare nel tono esuberante del film. Se come horror fa decisamente troppa poca pura, come commedia invece la pellicola è micidiale. M3gan balla, canta e suona al pianoforte. Si muove con disinvoltura e sembra una fusione tra Renesmee del franchise di Twilight e le inquietanti gemelline di Shining. È il cattivo più carismatico visto in una commedia horror dai tempi del Gremlin intelligente di Gremlins 2 (e, come Gremlins 2, anche M3gan riesce a essere ammiccante e consapevole senza diventare irritante, un’impresa più difficile di quanto sembri). Le persone presenti alla proiezione a cui ho partecipato hanno riso dalla scena d’apertura fino al finale sopra le righe. È stata davvero un’esperienza cinematografica da capogiro.

Non solo effetti speciali

M3gan è il primo film che ho visto al cinema quest’anno. Qualche settimana fa ero andata a vedere Avatar: La via dell’acqua (in 3D, ovvero come il regista James Cameron vuole che venga visto). Sarà difficile che una produzione con un budget modesto e un regista competente ma non particolarmente famoso riesca competere con il costosissimo sequel del film che ha fatto più incassi nella storia, peraltro diretto da un maestro del cinema moderno. Ma, guardando solo al merito, sarebbe giusto che succedesse.

Avatar 2 è favoloso. I suoi effetti speciali sono una meraviglia per gli occhi e rappresentano un risultato notevole. Ma la trama del film è in qualche modo ancora più insipida dell’originale. In un momento in cui qualsiasi film che non faccia parte di un franchise di supereroi viene valutato con più clemenza solo per aver almeno tentato di essere un’opera che non sia solo una macchina da soldi, sospetto che la risposta della critica nei confronti di Avatar: La via dell’acqua si sia rivelata molto più benevola di quanto lo sarebbe stata in un contesto meno anemico. Cameron è capace di creare grande arte, ma La via dell’acqua non rappresenta assolutamente un’opera artistica. Al contrario, questo tardivo ritorno a Pandora è solo un grandioso spettacolo. Visivamente abbagliante ma fumoso dal punto di vista narrativo, è un film divertentissimo da vedere in un cinema affollato per poi non pensarci mai più. In questo senso, ricalca accuratamente le orme del primo Avatar.

Anche M3gan è uno spettacolo grandioso. La sua trama è ridicola quasi quanto quella di Avatar e i due film garantiscono un livello di divertimento quasi equivalente quando sono visti su un grande schermo, idealmente circondati da un pubblico che urla e strepita. Ma è qui che M3gan dimostra di avere un vantaggio su Avatar 2: il fascino del film si basa sulla sua frivolezza piuttosto che sugli effetti visivi (e ha il una durata molto più ragionevole). Guardare Avatar: La via dell’acqua senza il giusto paio di occhiali 3D smorza il fascino del film, mentre M3gan può essere proiettato anche sullo schermo più fatiscente mantenendo inalterato il suo fascino ridicolo. Questa caratteristica assicurerà alla pellicola – che sembra destinata a ritagliarsi un posto nel canone dei film da pigiama party – una longevità maggiore, senza però diminuire il fascino di una visione comune. Il film-meme per eccellenza merita di diventare un’esperienza condivisa.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.

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Film, come smettere di addormentarsi sul divano davanti alla tv

Author: Wired

Nella mia vita ho visto la prima metà di un miliardo di film. Ecco come si svolge una tipica serata cinema a casa mia: dopo aver mangiato troppe patatine fritte e averle annaffiate con un paio di birre, mi ritrovo avvolto in una copertina, steso sul divano, dove mi addormento molto prima che Michelle Yeoh arrivi alla scena delle dita a hotdog in Everything everywhere all at once.

È possibile che abbiate una vita frenetica ma che vogliate comunque cogliere tutti gli indizi e i colpi di scena di Glass onion. O magari la pellicola scelta dal vostro partner è soporifera, e state cercando con fatica di arrivare ai titoli di coda di Morbius. Qualunque sia il motivo che vi spinge a rimanere svegli, abbiamo raccolto alcuni consigli da tenere a mente la prossima volta che vi ritroverete a guardare qualcosa in streaming a casa.

Niente alcolici 

Se volete evitare di appisolarvi durante la vostra serata film, è meglio se le birre che avete comprato restino in frigorifero per un’altra sera. Aric Prather, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla University of California di San Francisco, sottolinea gli effetti soporiferi dell’alcol. “Avete bevuto un bicchiere di vino in più mentre guardate un film di sera, non vi muovete, e avete sonno – dice –? Spero che abbiate scelto un thriller se volete rimanere svegli“.

Evitate le abbuffate

E per quanto riguarda il cibo da asporto? Una pizza unta o una deliziosa montagna di cibo indiano probabilmente non sono l’ideale per chi vuole tenere gli occhi aperti: “Dopo un pasto abbondante la reazione del corpo può essere quella di rilassarsi – spiega Brittney Jones, psicologa specializzata in insonnia presso la società di telemedicina DrLullaby –. Opterei quindi per qualcosa di più contenuto, come un spuntino o un tagliere di salumi“. È un ottimo suggerimento, anche se evidentemente Jones non ha mai visto quanto riesco a mangiare mentre divoro un tagliere.

Alla larga dal divano…

Se vi piace fare un sonnellino sullo stesso divano dove state cercando di guardare un film, il vostro corpo potrebbe essere addestrato a riconoscere quel luogo come un punto privilegiato per disattivarsi. “Potrebbe essere consigliabile guardare il film a casa del proprio partner o di un amico. Oppure sedersi su una sedia meno comoda in salotto invece che sul divano“, dice Jones.

… e dal letto 

Per quanto possa sembrare allettante, il letto è probabilmente il posto peggiore per guardare un film in streaming a casa. “Dobbiamo cercare di fare del letto un santuario del sonno – sottolinea Prather –; del sonno e del sesso“. Avete problemi a mantenere un sonno regolare? Le serate a letto davanti a un film non sono certo la soluzione ideale. “Nelle persone che tendono ad avere problemi di sonno, [questa abitudine, ndr] può contribuire a perpetuarli – dice Prather –. Il corpo si confonde un po’ e non sa bene quello che dovrebbe fare“.

Problemi del sonno

Chi soffre di carenza di sonno e poi vuole guardarsi un film la sera potrebbe non resistere nemmeno mezz’ora“, dice Jones, che suggerisce di cercare di riposare la sera prima e affrontare le cause alla base della mancanza di sonno.

Telecomando a portata di mano

Fate circolare il sangue facendo pause frequenti durante la visione, e non solo quando dovete andare in bagno. Vi rendete conto che state per addormentarvi? “Potrebbe essere l’occasione giusta per mettere in pausa, alzarsi, prendere i popcorn, bere qualcosa e muoversi un po‘”, dice Jones.

Ascoltate il vostro corpo

Non cercherei di rimanere sveglia – scrive via email Christine Blume, scienziata del sonno presso il Centro di cronobiologia, in Svizzera –: date al vostro corpo quello di cui ha palesemente e disperatamente bisogno“. Blume non ha tutti i torti: se vi sentite esausti dopo una settimana che vi ha prosciugato ogni energia, interrompere in anticipo la vostra serata cinema è una decisione salutare.

Parlare con un medico

Per Prather, l’abitudine di appisolarsi nel bel mezzo di un film potrebbe essere un segno di apnea notturna non diagnosticata, “se si verifica costantemente e anche in altri contesti, in particolare durante il giorno dopo quella che secondo voi è stata una buona notte di sonno“. Se questo è il vostro caso, prendete in considerazione l’ipotesi di consultare il vostro medico di base.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.

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Harry Potter: tutto quello che sappiamo sul reboot della saga con nuovi attori

Author: Wired

Harry Potter tornerà sul grande schermo e stavolta non con spin-off, sequel o simili, ma con un vero e proprio reboot della saga, con nuovi volti che saranno chiamati a sostituirsi al cast originario di un franchise che ha fatto la storia del cinema. Tutto è partito con uno scoop diramato su twitter e poi su YouTube da parte di Wdw Pro e ValliantRenegad, che ha fatto piazza pulita anche della ventilata ipotesi su una serie tv che ampliasse la dimensione narrativa dei romanzi creati da J.K. Rowling. Ma del resto era stato lo stesso David Zaslav, a capo di Wb Discovery, ad anticipare poco tempo fa come Harry Potter fosse al centro di un progetto che mirava a riportare in sala un gran numero di spettatori, preferibilmente della Generazione Z, quella che oggi decide se un film sarà un successo o un fiasco al botteghino. “Non abbiamo un film su Superman da 13 anni. Non facciamo un film di Harry Potter da 15 anni – ha dichiarato Zaslav –. I film di Harry Potter hanno fornito molti dei profitti della Warner negli ultimi 25 anni. Abbiamo ancora il diritto di fare nuovi film de Il Signore degli Anelli, per esempio”.

A quanto pare alla base di questa decisione ci sarebbe lo scarso successo riscontrato dalla saga spin-off di Animali Fantastici (al momento pare non si sarà neppure un quarto film), che ha spinto i vertici della Warner a ricominciare da Hogwarts ma con nuovi volti, senza creare una nuova origin story ma piuttosto ampliando l’universo cinematografico basandosi sui primi sette romanzi.

Si parla di un progetto che vedrà la luce tra 3, massimo 5 anni, con la necessità naturalmente di rendere Harry Potter appetibile al nuovo pubblico, a livello di cast ma anche di stile narrativo, estetica e naturalmente tematiche, ma senza tradire l’anima della saga. 

Non è ancora chiaro se ed eventualmente quanto Rowling sarà coinvolta nel reboot, sia a causa delle numerose polemiche scaturite da alcune posizioni dell’autrice sul mondo transgender, sia per la volontà da parte di Warner di aver le mani libere. Da questo punto di vista, Hogwarts Legacy, attesissimo videogioco in uscita il prossimo 10 febbraio, sarà un test importante per la società.

Tuttavia non sono mancate reazioni poco entusiaste alla notizia. Come prevedibile parte dei fan non ha risposto in modo positivo all’idea di vedere altri attori nei panni di Harry, Ron e Hermione, già interpretati con successo rispettivamente da Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson. Sarà con ogni probabilità questa la vera sfida per Warner: riuscire a conquistare il vecchio fandom di Harry Potter senza far rimpiangere la saga originale, che fruttò in otto film qualcosa come 7,7 miliardi di dollari. 

Per molti è anche difficile immaginare che il reboot possa dire qualcosa in più, e accusano Warner di voler semplicemente imitare la Disney con i suoi live action, senza offrire nulla di nuovo o di particolarmente genuino. La saga ha festeggiato lo scorso gennaio la reunion dei vent’anni, eppure per molti è come se fosse finita soltanto ieri: che sia un po’ presto per giocarsi l’effetto nostalgia? In tutto questo, non è ancora stato fatto il nome di chi sarà messo a capo del progetto, né se Harry Potter e la maledizione dell’erede sarà parte del reboot, che potenzialmente potrebbe ridare ossigeno alle casse tutt’altro che rosee di Warner.