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Cosa succede a Reddit dopo il debutto in borsa

Author: Wired

La strada verso la quotazione in borsa di Reddit è stata lunga. Nei 19 anni dalla sua fondazione, il gigante dei forum online ha avuto molte vite. È partita come startup indipendente, poi non lo è stata più, e alla fine è tornata ad esserlo. All’inizio l’azienda si opponeva strenuamente alla vendita di pubblicità e alla censura dei contenuti degli utenti, salvo poi finire per abbracciare entrambe. Ha avuto diversi amministratori delegati, tra cui quello attuale, Steve Huffman, che ha anche cofondato della piattaforma, è conosciuto anche con il suo username utente (Spez), ed è al suo secondo mandato.

La sbarco in borsa

Nella prima ora di negoziazione alla borsa di New York le azioni della società (denominate con il codice Rddt) sono salite fino al 60% prima di scendere. Come società quotata, ora Reddit dovrà soddisfare le aspettative sulla crescita degli utenti e i ricavi trimestre dopo trimestre per non deludere gli investitori. L’anno scorso Huffman ha dichiarato alla radio americana Npr che per Reddit era giunto il momento di “crescere e comportarsi da zienda adulta“.

L’offerta pubblica iniziale (Ipo) aveva fissato la valutazione di Reddit a quasi 6,5 miliardi di dollari, un cifra bassa rispetto ai 10 miliardi stimati per l’azienda nel 2021. Il rialzo delle azioni di giovedì però ha spinto la capitalizzazione di mercato a sfiorare quota 8 miliardi di dollari (al momento in cui è stato scritto questo articolo). Prima dell’Ipo, gli investitori temevano che il rapporto spesso difficile di Reddit con i suoi utenti potesse danneggiare la piattaforma al momento dello sbarco in borsa. L’anno scorso, per esempio, una rivolta degli utenti ha portato alla disattivazione di migliaia di subreddit, come vengono chiamate le varie comunità della piattaforma.

Cambiamenti in vista

La società ha deciso di riservare l’8% delle proprie azioni a un gruppo di utenti e moderatori della piattaforma, correndo il rischio di creare una certa volatilità nel caso in cui queste persone avessero deciso di liberarsi subito delle proprie azioni. Ma come afferma afferma Susannah Streeter, analista della società di servizi finanziari Hargreaves Lansdownm anche se i redditor dovessero vendere, la domanda degli investitori sarebbe ancora sufficiente ad assorbire le loro azioni.

Alcuni dipendenti temono che il modus operandi della società, ancora simile per certi versi a quella di una startup, possa trasformarsi in quello di un’azienda tradizionale, cambiando così fisionomia alla piattaforma. Dal canto loro gli utenti temono che la ricerca del profitto limiti le discussioni libere e vivaci per cui Reddit è così famoso. Parlando con Bloomberg, il direttore operativo della piattaforma Jen Wong ha detto che Reddit si concentra su tre mercati per il futuro della sua attività: la pubblicità, le transazioni degli utenti e la vendita dei loro dati alle aziende di intelligenza artificiale. “Il corpus di informazioni di Reddit è incredibilmente importante per l’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni“, ha detto Wong, aggiungendo che l’azienda è in possesso di dati che coprono ben 19 anni di conversazioni organizzate per argomento: praticamente una miniera d’oro per le aziende di AI.

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Cosa ci dice lo sbarco in borsa sul futuro di Reddit

Author: Wired

Il debutto in borsa di Reddit, previsto per giovedì 21 marzo, si è fatto attendere a lungo. Il servizio, che ospita oltre 100mila forum, ha annunciato per la prima volta l’intenzione di quotarsi in borsa nel dicembre 2021. In questi quattro anni la piattaforma ha rivisto la sua proposta iniziale agli investitori ben dieci volte, lasciando una scia di modifiche che rappresentano uno spaccato sulle difficoltà attraversate dell’azienda, le attuali vulnerabilità e le ambizioni future.

Le varie versioni mostrano come nel tempo l’amministratore delegato della società Steve Huffman abbia ridimensionato i timori per un’eccessiva moderazione dei contenuti e come lui e altri leader della s abbiano modificato le priorità dell’azienda man mano che la crescita alimentata dalla pandemia si affievoliva. Di seguito, sette elementi che emergono da un’attenta lettura dei documenti.

L’inversione di rotta su audio e video

Pur essendo conosciuta per le discussioni testuali, nella documentazione iniziale depositata in vista della quotazione in borsa Reddit definiva servizi relativamente nuovi come le chatroom audio e video dal vivo fondamentali per conquistare più utenti e inserzionisti.

Per le sue funzioni di video e audio live, ribattezzate rispettivamente r/pan e Reddit Talk, il servizio si era ispirato a Twitch e Clubhouse. Una recente inchiesta di Wired US sul passato e sul futuro di Reddit ha rivelato che l’azienda ha investito notevoli risorse nei due progetti. Alcuni degli oltre 60 attuali ed ex dipendenti e moderatori di Reddit contattati per l’articolo hanno però definito inadeguati gli strumenti sviluppati per controllare i comportamenti scorretti nei nuovi servizi (Advance Magazine Publishers, proprietaria di Condé Nast, editore tra gli altri di Wired, possiede circa il 30% di Reddit).

Negli ultimi due anni Reddit ha chiuso sia r/pan che Reddit Talk, in parte a causa delle difficoltà nella moderazione. Alla fine dell’anno scorso, i riferimenti ai servizi audio e video in diretta sono stati eliminati dalla presentazione dell’Ipo della società.

Mea culpa a metà

La quasi ventennale storia di Reddit è un’altalena caratterizzata da scandali legati a contenuti inappropriati, bruschi cambi di leadership e rivolte degli utenti. “L’elenco dei nostri errori nel corso degli anni è lungo, così come la lista delle sfide che abbiamo affrontato – scriveva l’attuale ad Huffman nelle prime versioni dei documenti relativi all’Ipo –. Abbiamo vissuto queste sfide pubblicamente e a dimostrarlo rimangono le cicatrici, gli insegnamenti e gli aggiornamenti delle nostre politiche. La nostra storia influenza il nostro futuro. Senza dubbio arriveranno altre sfide“.

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Elon Musk vuole utilizzare solo X per chiamate e messaggi

Author: Wired

Tra pochi mesi abbandonerò il mio numero di telefono e utilizzerò solo X per inviare messaggi ed effettuare chiamate audio e video”. L’annuncio è arrivato il 9 febbraio sulla stessa piattaforma un tempo nota come Twitter dal suo proprietario Elon Musk.

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Come riporta Gizmodo, non è la prima volta che il magnate sudafricano manifesta questa volontà, che però si ritiene difficilmente attuabile. Tale novità costringerebbe infatti i conoscenti di Musk a pagare otto dollari al mese per chiamarlo. Mentre tutti potrebbero ricevere telefonate sul social network di San Francisco, solo gli utenti abbonati a X Premium avrebbero infatti la facoltà di effettuarle, considerando le attuali impostazioni. La piattaforma ha infatti abilitato le chiamate audio e quelle video lo scorso ottobre prevedendo una serie di paletti: tra gli altri, anche la possibilità di chiamare chi non ci segue solo nel caso in cui ci abbia inviato almeno una volta un messaggio diretto.

Non solo, però. Secondo la testata, la soluzione proposta dall’imprenditore avrà difficoltà a tramutarsi in realtà anche perché eliminerebbe di fatto per gli utenti che dovessero seguire l’esempio di Musk la possibilità di scegliere gli sms come metodo di ricezione di codici di sicurezza da tutti i servizi che richiedono l’autenticazione a due fattori. Secondo il ricercatore e sviluppatore indipendente di app Nima Owij, “gli sms sono ancora una parte essenziale della comunicazione” e sarebbe dunque difficile convincere gli utenti a fare a meno degli operatori telefonici, pur esistendo la possibilità di sostituire i messaggi di testo anche rispetto al loro ruolo di fattori di autenticazione.

Così come è improbabile immaginare la convergenza del governo statunitense sul punto. L’Ente federale per la gestione delle emergenze (Fema) utilizza infatti proprio gli sms per inviare avvisi ai cittadini sulle condizioni meteorologiche e su tutte le altre situazioni di emergenza, esattamente come fa la protezione civile in Italia con il sistema It-Alert. Spostare tali comunicazioni su X costringerebbe le istituzioni a supportare anche tutti gli altri servizi di messaggistica.

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Meta e Siae prolungano ancora l’accordo per la musica sui social

Author: Wired

C’è ancora armonia tra Meta e Siae. È stato infatti esteso per altri quattro mesi l’accordo transitorio siglato a maggio 2023 e rinnovato a ottobre fino al 31 gennaio scorso, in virtù del quale sulle piattaforme social del colosso di Menlo Park si era tornati ad ascoltare la musica tutelata dalla Società italiana degli autori ed editori dopo l’interruzione arrivata a marzo per il mancato rinnovo delle licenze.

Lo riporta Il Sole 24 Ore, sottolineando quanto la nuova stretta di mani tra le due realtà assuma valore alla luce dell’avvento della settimana di Sanremo e della possibilità che gli artisti in gara avranno di promuovere le loro canzoni nelle storie Instagram e nei reel sullo stesso social network e su Facebook.

Oltre al confronto tra Meta e Siae per trovare un accordo definitivo, prosegue intanto anche la vicenda giudiziaria. La holding di Zuckerberg non ha infatti rinunciato a impugnare in Consiglio di Stato la sentenza con la quale il Tar aveva respinto i suoi due ricorsi contro l’imposizione da parte dell’Antitrust di tornare al tavolo con l’organizzazione.

A marzo dello scorso anno Meta bloccò e silenziò tutti i video pubblicati dagli utenti italiani e contenenti tracce musicali provenienti dal repertorio della Siae. Le licenze erano scadute l’1 gennaio e le contrattazioni non ebbero esito positivo perché per l’organizzazione il colosso di Menlo Park stava sfruttando “la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

A maggio le due parti comunicarono di aver siglato un accordo transitorio per effetto del quale sulle piattaforme social di Meta si tornò ad ascoltare la musica tutelata dalla Siae. A ottobre era infine arrivata la proroga, di un “accordo – commentò l’organizzazione – raggiunto grazie all’intervento dell’autorità Antitrust temporaneo ed esclusivamente volto a tutelare l’industria creativa nazionale e, segnatamente, gli autori”. “Meta – aggiunse – continua a rifiutarsi di fornire ogni informazione utile per assicurare la corretta remunerazione del diritto d’autore ai sensi del provvedimento dell’autorità e della normativa Ue“.

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Italiani disaffezionati alla politica? Le conversazioni sui social dicono il contrario

Author: Wired

Campionato di calcio, reati e sicurezza, politica e governo: è la fotografia sul discorso nazionale che emerge dalla panoramica scattata grazie alle conversazioni web e social nel 2023. Così la restituisce al pubblico l’analisi messa a punto da SocialData, che ha presentato a Roma il primo febbraio, presso la Sala Zuccari del Senato. Il movimento sarà costante ma a trainare il dibattito ci sono capisaldi come campionato di calcio (con oltre 2,8 miliardi di interazioni), reati e sicurezza (1,8), politica nazionale (1,6) rincorsi dallo storico scudetto del Napoli (973 milioni), prezzi e rincari (880 milioni), scuola (514 milioni).

Cambiamento climatico ed intelligenza artificiale, due grandi questioni ma anche due spauracchi del nostro tempo, sono comunque protagonisti (con 149 milioni e 61 milioni di interazioni) ma seguono il Festival di Sanremo e la guerra. Questi i macrotemi, mentre sul fronte delle notizie più menzionate spazio allo scoppio del conflitto Israele-Hamas, e poi Festival di Sanremo e l’addio a Silvio Berlusconi mentre ai gradini del podio si ferma “gennaio come terzo mese più caldo”.

I politici italiani più citati, che ricevono quindi più menzioni, sono Giorgia Meloni (2.220.000), Matteo Salvini (oltre) 851mila e Matteo Renzi (oltre 409mila), un dato sostanzialmente confermato anche dalle interazioni che però vedono al terzo posto la segretaria del Pd Elly Schlein e al quarto l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Dall’analisi effettuata emergono informazioni che potrebbero tornare utili alla classe politica: come sottolineato infatti alla presentazione romana dallo storico e giornalista Paolo Mieli, il grande interesse per il tema, confermato dall’ampio volume di interazioni, sembra sostanzialmente sconfessare quella disaffezione di cui spesso si parla e che si traduce in astensione al voto. Ma è una comunicazione che va anche ascoltata con peculiare attenzione, in quanto specchio di un paese diverso, anche solo per motivi anagrafici, da quello che ascolta tg e talk.

E se nelle segreterie grandi discussioni fervono sulle candidature alle europee, e sul condizionamento nazionale che i risultati produrranno, i prossimi mesi saranno decisivi per fomentare l’interesse. Nel 2023 infatti, il numero di contenuti (post e commenti) esplicitamente riferiti al tema delle elezioni europee era piuttosto basso (40.930, secondo SocialData) e riflettevano una prevalenza di conversazioni con orientamento politico di destra.